Sabato 25 aprile organizzo una mega-tavolata per il comple a sorpresa di un amico. Dopo varie dispute sulla scelta del locale, convinco gli altri a tornare al Rubbio, dove siamo stati altre volte, trovandoci bene. Questa volta invece, un disastro, sia per il cibo, sia per la poca cortesia del personale; binomio che mi costringe a negare anche un solo cappello.
Ma procediamo per ordine.
Ci presentiamo, dopo tempestiva prenotazione, verso le 21.30, in diciassette (sfidando lo scaramantico divieto di mettersi a tavola in 17). Il locale è sicuramente affascinante: un antico casale ristrutturato, immerso nella campagna di Portile, su due piani, con pavimenti in cotto, in stile agreste, ordinato e pulito. Al piano superiore, dove eravamo, vi sono i soffitti con travi a vista, ed un soppalco, dove a volte suonano gruppi.
Appena seduti, passa il cameriere per gli ordini: chiediamo un bis di gramigna con la salsiccia e tortelloni vecchia modena per otto (il cameriere di sua iniziativa dice che li farà per dieci (???) e, a seguire, gnocco e tigelle per cinque e grigliata per cinque (10 secondi in 17).
Da bere, acqua naturale e gasata e lambrusco di loro produzione ed apprezzabile (già al tavolo al nostro arrivo). Una nostra amica chiede una coca cola e, per tutta risposta, si sente dire "siamo un agriturismo, non possiamo dare la coca cola". Concetto che, ove anche vero, poteva essere espresso in termini meno polemici.
I primi arrivano in quantità industriale, nonostante li avessimo chiesti per otto.
La gramigna non mi è per nulla piaciuta: il ragù di salsiccia era mantecato con il pomodoro (e non con la panna) e aveva un sapore aspro, pungente e molto acido. Ne prendo un solo mescolino (quantunque sia ghiotto di gramigna alla salsiccia) e non riesco a finirlo. I tortelloni neppure li assaggio, perché non mi piace la ricotta, ma l'aspetto non era dei più invitanti (sembravano scotti e inondati di panna).
La maggior parte dei primi resta lì (sia per la quantità troppo abbondante, sia per la qualità non gradita) e, dopo un pò, sparecchiano e si passa ai secondi.
Arrivano due cestini di gnocco e altrettanti di tigelle, con due vassoi di affettato. Il gnocco era buono, sottile e non unto e ben gonfio; le tigelle erano invece molli e bianche in superficie (come se fossero poco cotte) e alcune erano attaccate tra di loro. Buono, invece, l'affettato, composto da prosciutto crudo, coppa, ciccioli e salame.
Ci portano, inoltre, la grigliata con patate al forno e due piattini di verdure alla griglia: la grigliata era secca e stopposa: discreta soltanto la salsiccia (ma troppo cotta); le patate al forno, invece, erano crude.
Sparecchiata la tavola, facciamo un cenno al cameriere che ci porti la torta (fatta da noi), la quale verrà "addobbata" da un'enorme candela rossa (tipo cero di Natale) messa dal locale al centro (ci eravamo dimenticati la candelina).
A seguire, qualche caffé (avevo chiesto alla cameriera di attendere un attimo, ma invano).
Ed ora, arriva l'imperdonabile evento della serata, che mi induce a negare qualunque cappello. Il cameriere ci porta il conto e ci dice che sono 28 Euro a testa. Raccogliamo il tutto e, con sorpresa, notiamo che restano circa 28 euro. Dopo varie ipotesi, notiamo che si sono sbagliati a farci la divisione, visto che avevano diviso il totale per 16, e invece eravamo in 17 (preciso che il conto era di Euro 448,00 e, secondo la corretta divisione per 17, sarebbe stato di Euro 26,35 a testa). Con fare gentile, facciamo notare al cameriere l'errore e gli chiediamo se ci può scambare il resto in moneta. La nostra cortese richiesta non sortisce alcun esito, dal momento che (asserisce il cameriere) non avrebbero moneta (?). Anzi, il cameriere chiama un collega, il quale ci ribadirà l'impossibilità di scambiarci il resto in moneta.
Non ci resta, a questo punto che uscire dal locale, io molto deluso per aver convinto i miei amici a scegliere un posto, che non si è rivelato all'altezza né per il cibo, né per l'accoglienza. Mi è dispiaciuto molto e, visto che son sempre solito concedere il beneficio del dubbio, credo che sarà stata una serata no, visto che sono stato altre volte e mi sono sempre trovato bene. Certo che aver speso 28 Euro (o 26,35 Euro, secondo la divisione corretta) per aver mangiato 10 primi (tra cui un primo neppure eccessivamente elaborato, quale la gramigna con la salsiccia) e dieci secondi in 17, mi pare eccessivo. Ma, soprattutto, mi ha deluso la poca cortesia del personale che, a fronte del loro errore nel calcolo della quota a testa, invece di "venirci incontro", si sono dimostrati affatto collaborativi.
Peccato che anche locali che, generalmente, si rivelano all'altezza, si abbandonino, talora, a "scivoloni" simili.
Ritenterò, comunque, la sorte (magari non in 17!!!), sperando di essere più fortunato...
27/04/2015
Urca, scivolone a dir poco..