Pranzo col figliolo, reduce da un esame universitario. "Com'è andata?" - chiedo. "Mah, credo bene, gli scritti verranno corretti la prossima settimana". Andrà bene così, ai miei tempo davo l'esame ed il risultatro lo imparavo subito, ora invece ti mettono sulla graticola finchè non ti consegnano il compito col voto, un po' come al liceo. Comunque decido di portare Andrea al ristorante, per allentare la pressione che ha accumulato in questi giorni. Vorrei fermarmi alla Trattoria Bolognese di Vignola, ma è chiusa, allora scelgo l'Oste Vittorio, un locale aperto da pochi anni dove una volta c'era il Formicone, ristorante storico della zona, di cui ho bellissimi ricordi. Il locale è a conduzione familiare, e all'entrata ci accoglie il figlio del gestore, con un bel cappello da cuoco. Un grande camino acceso è pronto per arrostire le carni, che sono una specialità del posto. Iniziamo con un misto di affettati tra cui prosciutto di Langhirano, fiocco di Parma e lardo di Colonnata, quest'ultimo eccezionale, si scioglieva iun bocca. Saltiamo i primi e ci dedichiamo ai secondi, di carne naturalmente. Per mio figlio una megafiorentina da 6 etti alla griglia, cotta alla perfezioone, carne tenera e di buona qualità Per me costaiole di agnello alla griglia, buone anche queste. Come contorno patate arrosto. Invece del vino, visto che mio figlio non lo beve, ordiniamo due birre Spaten che si sono accompagnate benissimo alle carni. Si finisce con due caffè. Il locale merita una visita, buona la qualità delle materie prime buono il servizio, non male il rapporto qualità prezzo. Vivamente consigliato ai carnivori.