Non ci tornavo da cinque anni, non perchè non ne avessi un buon ricordo, ma perchè in tutta onestà è un po' fuori mano. Posto molto particolare, un paesino, Pompeano, sorto su un avvallamento adiacente ad un castelletto costruito su un enorme blocco di ofiolite. Ma piuttosto fuori mano. Tuttavia ieri in città si moriva e allora con mia moglie e mio figlio ci siamo sciroppati una cinquantina di chilometri per passare una serata al fresco. E così è stato : tavolo prenotato nel portichetto all'aperto, temperatura ideale, contesto suggestivo, locale quasi pieno. Ordiniamo naturalmente gnocco e crescentine, anche se ho visto passare dei tortelloni di ricotta niente male a giudicare dall'aspetto. Gnocco fritto non unto e sottile al punto giusto, crescentine belle croccanti fuori e con poca moillica all'interno, veramente ottime. Affettati buoni (prosciutto e coppa, ecco potevano magari presentarli un po' più variati), ottimi i formaggi (crescenza, pecorino stagionato, ricotta, quest'ultima eccezionale).Poi ancora il lardo, le marmellate (di prugne e di ciliegie) e per finire tre ciotole di umidi, cinghiale con olive, buono, somarino, ottimo, cervo alla cacciatora, il migliore dei tre. Di vino un discreto lambrusco formiginese biologico, accompagnato da una minerale. Per completare un semifreddo alla ricotta e ai frutti di bosco per Andrea, a suo dire ottimo, e tre caffè seguiti da un assaggio di laurino e di liquore al prugnolo. Una bella serata, ottima cena a costo contenuto in un contesto sempre molto accattivante. Peccato che Pompeano col suo storico bar trattoria non siano più vicini...