Io e Mauro ci fermiamo una sera a cena al Penny. Manchiamo da un po’. Il gestore ci fa accomodare all’esterno, in un giardinetto cinto da siepi fiorite allestito con diversi tavolini. L’ambiente è molto bello, grazie alle siepi non sembra di essere vicini alla strada, non si sente traffico e le luci sono soffuse. Peccato solo per il caldo, nonostante un’arietta ogni tanto tenti di placarlo un po’.
Subito ci portano menù, acqua fresca e pane, poi ci offrono una bruschetta a testa, condita con olio e pomodoro, calda e buona.
Ordiniamo un antipasto che ci divideremo, cozze alla marinara, abbondanti, polpose e ottime, con un buon sughetto; una cotoletta per Mauro, direi di brontosauro dalle dimensioni, comunque morbidissima, squisita e accompagnata da buone patatine fritte; una pizza per me, la scelgo rossa con l’aggiunta di capperi e acciughe.
La pizza, grande e tonda, è cotta bene senza bruciature. È sottile ma soffice, complessivamente è molto buona, anche se io preferisco la versione alta alla napoletana.
Concludiamo l’ottima cena con un semifreddo all’amaretto e una fetta di ananas fresco, entrambi deliziosi. Infine, Mauro prende un caffè e la cameriera ci offre anche un meloncino fatto in casa, profumatissimo e dolcissimo. Entriamo per pagare, l’interno è caldissimo ma so che durante il giorno accendono l’aria condizionata, e paghiamo 48 euro in totale.