Recensione su Berberè Castel Maggiore
visitato da testapelata il 18.08.2015

Recensione su
Berberè
Castel Maggiore

Visitato il 18.08.2015
Imperdibile!!!
Scritta da testapelata
Servizio: Ristorante
Contesto: cena romantica
Spesa a testa: 22.50
Coperti: 2
4 commenti

Inizio con la domanda finale “Vale la pena fare 120 chilometri per andare a mangiare la Pizza di Berberé?” , per la risposta occorre attendere la fine della recensione.

Evitando un antipatico “copia incolla”, per la descrizione del locale e dell’ambiente mi allaccio alla precedente recensione di Assaggiatore senza cambiare una virgola.

Già l’accoglienza altamente professionale mi mette a mio agio, il saluto “bene arrivati” in luogo dell’anonimo “buonasera” è quello che viene spesso definito “quel quid in più”.

Veniamo fatti accomodare ed in un attimo ci vengono portati i menù.

Interessante il fatto che nel prezzo del coperto (€ 2,50) sia compresa l’acqua, tanto è vero che solo io ordinerò da bere, un’ottima Morning Glory alla spina del birrificio Retorto di Podenzano, un’american pale ale dove spicca l’aroma dei luppoli utilizzati.

Ogni sera, oltre all’assortimento in bottiglia, ci sono tre tipi di birra artigianale alla spina e l’elenco, oltre ad essere comunicato dal personale, è scritto su una lavagnetta.

La burrata, condita con un leggerissimo filo d’olio, che ci viene offerta nell’attesa, è un altro ottimo segnale.

Ed arriviamo alle pizze, solo una quindicina, e non si cambia nulla, sul menù è riportato il monito: ”non si effettuano modifiche alle pizze”.

In realtà si può decidere quale tipo d’impasto utilizzare e noi accosteremo

alla >pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto, fiordilatte, capperi di Salina, origano, basilico e pepe< l’impasto fatto con miscela di farine diverse (grano, farro, enkir, kamut)

ed alla

>Speck del Trentino, gorgonzola naturale della Lombardia, noci e miele d’acacia< l’impasto sperimentato dagli chef di Berberé, quello totalmente privo di lievito, basato sul processo fisico di idrolisi degli amidi.

Le pizze ci vengono portate “da condividere”, già tagliate a spicchi, crosta croccante fuori e morbida internamente, leggerissima in entrambi gli impasti, la maturazione di oltre 24 ore dovrebbe determinare anche una grande digeribilità ed io, che digerisco tutto, credo che già a Borgo Panigale ero a posto.

Ritornando agli ingredienti utilizzati direi che siamo sulla qualità eccelsa ed i gusti si associano alla perfezione lasciando nulla caso.

Finite le pizze mangerei ancora pizza ed è questa una ragione per cui il numero ideale di commensali al tavolo dovrebbe essere almeno quattro, proprio perché si può condividere il maggior numero di sapori e di impasti.

Terminiamo con un perfetto biancomangiare per lei ed un sorbetto al cetriolo per me, piacevole sorpresa, quasi una granita con qualche scorza di limone e qualche seme di finocchio.

Quando la qualità del cibo è superiore, quando la professionalità e la gentilezza del personale è di categoria superiore, quando la presenza non si tramuta mai in invadenza, quando anche al momento del conto la battuta è pronta e lo sconto è applicato come un benvenuto ed un invito a tornare, quando c’è tutto questo non puoi che uscire felice e soddisfatto ed al domanda “Vale la pena fare 120 chilometri per andare a mangiare la Pizza di Berberé?” non puoi che rispondere “SI, ne vale la pena”.

Poi possiamo analizzare che il costo delle pizze è alto se paragonato a quello di una normale pizzeria, tanto per dare un’idea le nostre costano € 9,50 e € 14,00 , ma non sono pizze, sono l’evoluzione della pizza alla massima potenza, siamo di fronte a “pizze gourmet” per cui, se la qualità si paga, sono stato ben contento di averlo fatto.

4 commenti

PIPPI
19/08/2015
ok mi hai convinto del tutto, oltretutto per me i km si abbassano... e ci andrei anche solo per la birra...
lo zio
20/08/2015
bravo ed esaustivo come sempre :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:
Assaggiatore
20/08/2015
Ciao Testa... Vado, di tanto in tanto, ed ogni volta la serata è sempre un'esperienza. Non so dove eri seduto ma se hai avuto modo di guardare la cucina, avresti visto che è organizzata come una brigata dove ogni persona ha il suo compito tra tirare la pasta, farcire e cuocere. E ad ogni infornata il forno viene pulito!
mongi
20/08/2015
Interessante....io almeno non devo fare 120km ;)
[wpuf_form id="14284"]