La zona intorno la chiesa di San Franscesco sta vivendo un momento di grande successo e se lo merita tutto.
Ai locali modaioli, café chic, ristoranti etnici e osterie più conosciute si è da poco affiancato un nuovo locale: "Prospero" che si colloca quasi in fondo a via San Giacomo, sotto il portico, quasi in angolo con via Stella a pochi passi dal tempio della cucina Italiana: La Francescana!
Una stanza, neanche tanto grande, luci basse, musica rilassante (la grande Mina), non troppi tavoli, arredamento curato che mixa sapientemente vintage e moderno, il tutto in un'atmosfera piuttosto raffinata, ma informale.
Tovaglie bianche per i tavoli piccoli, tovagliette all'americana per i tavoli più grandi.
Due ragazzi gentili si occupano della sala, uno è il proprietario, anch'esso piuttosto curato nel look.
Quando entriamo, alle 21:00, siamo il secondo tavolo. Alle 22:00 il locale si riempie e noi ci rendiamo conto che i modenesi si sono adeguati agli orari spagnoli... e noi facciamo la figura dei vecchietti che cenano presto!
Il locale è ben frequentato: belle ragazze (fra le quali mia moglie!), calciatori, personaggi della TV locale, in un'atmosfera molto "cool".
Tutti elementi per fare pensare a molto fumo e poco arrosto... e invece...
Il menù è corto: 5 o 6 antipsti, 4 o 5 primi, altrettanti secondi, 4 i dessert, fra i quali 1 formaggio con composta di frutta.
La lista dei vini è più lunga, per nulla improvvisata e per nulla banale.
Molto originali anche i piatti elencati, sia di terra che di mare, con largo uso di funghi porcini, tartufo e frutti di mare.
Ordiniamo:
- 2 passatelli asciutti con cozze ed erbette
- 1 baccala con non ricordo cosa per mia moglie
- 1 tagliata al tartufo estivo per me.
I passatelli sono buonissimi, la farina è inusuale, forse di grano saraceno, ma purtroppo non riesco ad essere preciso.
L'accostamento fra le erbette (biete?) e le cozze, grandi e sgusciate, è fenomenale.
Il piatto è saporitissimo, intenso ma equilibrato. L'unico problema è la porzione che è un po' scarsina...
La mia tagliata è altrettanto buona. Presentata come diverse fette di carne sottili sovrapposte, intercalate da tartufo grattugiato e foglioline di crescione. Cottura della carne perfetta, no olio nel piatto, ma non risulta asciutta. Il tartufo si apprezza, ma non è invadente.
Porzione corretta. Piatto perfetto.
Il baccalà di mia moglie si presenta come un pezzo unico, piuttosto importante, sormontato da una salsa, a mio parere di frutti di mare frullati o bottarga, e contornato da patate a spicchi in un sughetto delizioso. Cottura perfetta, colori vivaci, presentazione elegante, sapore intenso.
Con il secondo ci vengono serviti pezzetti di focaccia e pane ai cereali.
C'è spazio per il dolce... e qui cado in fallo poiché non ho assolutamente chiaro cosa ho ordinato!
Provo a descrivere ricordando la spiegazione del cameriere: una crema giapponese, con al centro una mousse di cioccolato, sovrastata da una granita alla menta.
Buono... intenso con sapori contrastanti, molto strano, ma buono. Sicuramente qualcosa di veramente originale.
Anche il dolce di mia moglie non era da meno in fatto di originalità: pera cotta nel lambrusco servita con zabaglione (o qualcosa del genere) e spezie.
E' stata servita calda. Molto apprezzata.
Abbiamo bevuto 2 bottiglie d'acqua e un metodo classico Piemontese, 75% pinot nero vinificato in bianco e 25% Chardonnay. Vino perfetto, con il corpo e l'intensità del pinot nero che è riuscito a rimanere in equilibrio fra la mia tagliata e il baccalà di mia moglie.
Detto schiettamente: la cucina mi ha entusiasmato. In quei pochi piatti che abbiamo assaggiato ho avvertito quel "qualcosa in più".
Il proprietario l'ha presentata come una cucina con materie prime povere miscelate all'innovazione.
A me è sembrata una cucina ricercata con materie prime ricche cucinate in modo eccellente. Di povero non ho visto nulla!
Quello che non mi ha entusiasmato è stato il locale inteso come spazio a disposizione, che nonostante una ristrutturazione attenta, presenta dei limiti che d'inverno diventano gravi.
La porta di ingresso dà direttamente sull'esterno creando disagio a chi è seduto lì vicino durante il continuo via vai dei fumatori, la doppia vetrata trasmetterà freddo durante l'inverno e non esiste un'anticamera nemmeno minima, dove chi entra può attendere in piedi senza sostare impalato in mezzo ai tavoli.
Inoltre, benché nessuno dei presenti fosse maleducato o particolarmente chiassoso, il vociare a fine serata si è dimostrato invadente, tanto da dover parlare all'orecchio di mia moglie.
Detto questo sono rimasto molto soddisfatto della cena e della serata in generale.
Mentre mia moglie scrocca vergognosamente una "paglia" a dei ragazzi gentili... io pago: 117 Euro. non pochi, ma spesi volentieri perché giustificati dalla qualità.
Il gestore salutandomi si scusa per il rumore e mi invita a tornare durante la settimana per una serata più tranquilla.
Sicuramente seguiremo il consiglio.
4 cappelli e i complimenti allo chef.
31/10/2015
Molto interessante..la zona intorno a San Francesco é un concentrato di alta cucina... locale molto interessante... da provare durante la settimana...