Dopo l’ultima cena (che non ha niente a che spartire con quella che vide protagonisti tredici amici), il compagno di merende Cicioun disse “la prossima volta andiamo a mangiare il gnocco fritto”.
Italianizzando un detto dialettale si decide di rimanere “nei prati di casa” ed infatti la scelta cade sul MALTO, in centro a Carpi.
L’ambiente mi colpisce positivamente, domina il colore bianco, bottiglie in nicchie alle pareti, tovagliato in stoffa, doppio bicchiere, sedie “tipo impagliate”, tavoli un po’ ballerini, in generale un bel senso di luminosità e pulizia, l’aggettivo che esce dalla bocca di tutti noi è “locale figo”.
Abbiamo la possibilità di scelta del tavolo e sembriamo delle “vecchie zitelle”, è caldo, è freddo, qui siamo più comodi, quello è meglio: in un paio di minuti ce la facciamo.
Attendiamo di essere tutti e sei e nel frattempo ci viene servito un graditissimo flute di prosecco.
Ordiniamo anche un paio di bottiglie d’acqua ed uno dei simpatici camerieri ci dice “non Vi preoccupate, se non l’aprite non la pagate”.
Già, perché dopo aver consultato la carta dei vini andremo diretti, da uve chardonnay, su un Franciacorta Sansevé Satèn Brut dell’Azienda Agricola Monte Rossa, che ci ha accompagnato degnamente per tutta la durata della cena, alla fine della serata le bottiglie saranno tre, l’ultima scenograficamente sciabolata.
Interessante anche l’assortimento di birre.
Ma veniamo al “pezzo forte” della serata, premettendo che, la classica “voce fuori dal coro” ha voluto provare anche un piatto di tagliatelle al culatello splendidamente presentato ma che pare non abbia riscontrato grande successo.
Ordiniamo pinzimonio per due e ci mangeremo tutti, carote, sedano, cipollotti, rapanelli, finocchi, un ottimo olio, macina sale e macina pepe presenti al tavolo.
Gnocco & Tigelle per quattro e poi per due e poi ancora qualche rinforzo ed abbiamo perso il conto, taglieri di salumi misti, prosciutto stagionato, mortadella, cotto, cicciolata, coppa, salame ed ancora stracchino, lardo, gorgonzola e poi nutella in blister come se non esistesse un domani.
Gnocco & Tigelle servite all’interno di sacchetti di carta come se fossimo ad una cena di paese, bella idea, i taglieri in legno fanno scenografia.
Giudizio spassionato sul gnocco fritto: un po’ unto, friabile, sottile, apprezzato.
Giudizio generale sulle tigelle: soffici, quasi vuote, di quelle che se ne possono mangiare a dismisura.
Salumi: tagliati al momento, discreti con particolare menzione per il prosciutto cotto e la coppa.
E per finire un paio di gustosi sorbetti al limone ed alcuni caffè e sul tavolo appaiono anche limoncello e nocino.
Locale “figo” , servizio celere ed attento, cibo all’altezza, prezzo…..occorre fare un “distinguo”.
Distinguo sul prezzo: non avessimo esagerato sulla qualità del vino ce la saremmo cavata con poco più di venti euro a testa, ma visto che abbiamo voluto “strafare” e siamo stati ben felici di averlo fatto, potremmo dire in maniera “molto superficiale” di aver mangiato gnocco e tigelle e di avere speso quasi trentacinque euro a testa.
In realtà il conto finale di duecentotreeuroetrenta è stato arrotondato a duecento.
Locale promosso a pieni voti.
14/11/2015
il ristorante figo "fa vecchio" ora si dice "ristorante cool" secondo me con un semplice lambrusco avremmo fatto fatica a stare nei 20 euro. Se avessimo bevuto acqua e (poca) coca ... forse sì ...