Recensione su Trattoria Pomposa Al Re Gràs Modena
visitato da tranzollo il 14.11.2015

Recensione su
Trattoria Pomposa Al Re Gràs
Modena

Visitato il 14.11.2015
Buono
Scritta da tranzollo
Servizio: Ristorante
Contesto: cena romantica
Spesa a testa: 32.00
Coperti: 2
4 commenti

Ci sono tornato dopo cinque mesi, confidando nel fatto che dopo un inevitabile rodaggio il locale fosse decollato. In tutto questo periodo l'unica recensione continuava ad essere la mia. "Strano - ho pensato - per un locale che dovrebbe fare della cucina modenese il proprio fiore all'occhiello, e Dio sa quanto ce ne sia bisogno in un panorama cittadino dove i posti dove si mangia modenese D.O.C. sono sempre meno". Era partita così l'avventura del Re Gràs all'inizio dell'estate, con l'intento di recuperare e riproporre nuove e vecchie ricette modenesi . L'idea di Luca Marchini era buona, e ne avevamo parlato assieme durante la mia prima escursione nel locale, e poteva essere di auspicio per trovare una degna alternativa alla trattoria di Ermes. Arriviamo allora all'altra sera, cinque mesi dopo. I piatti del menù erano rimasti pressapoco gli stessi - "Ma dal prossimo martedì ci sono i bolliti" - mi dice un giovane cameriere, e di Marchini questa volta, nonostante il pienone, neanche l'ombra. Calzagatti per mia moglie, ne ho sentiti di migliori, questi mi sembravano un po' scipiti, tortino di patate con rucola e balsamico per me, buono per la verità. Saltiamo i primi ed entrambi ci fidiamo del pollo alla cacciatora con patate arrosto : anche in questo caso la cacciatora non era da Guinness dei primati, sembrava un pollo cotto a parte rispetto al pomodoro e alla cipolla, decisamente migliori le cacciatore che ho assaggiato in altre piole e trattorie di pianura e collina. Appena sufficienti le patate, alcune per la verità bruciate. Discreto il Lambrusco Grasparossa Opera02. Il dolce lo ordino solo io, e seguendo da buon modenese la tradizione mi faccio portare la zuppa inglese. Anche questa, purtroppo mi sembra dimessa e tristanzuola, con poco carattere, il cioccolato che si sentiva poco, insomma una zuppa inglese dietetica. Finiamo con due caffè. Cosa è successo? Va benissimo che i piatti debbano essere semplici, come lo sono quelli  della cucina modenese, ma ci vorrebbe un po' più di cura. Capisco anche che lo chef il sabato sera sia occupato nel ristorante stellato di fianco, ma un'occhiatina ogni tanto dovrebbe darla. In cucina sono tutti giovani e volenterosi, ma questo non è sufficiente per garantire sempre la qualità. Dò due cappelli più per incoraggiamento che per altro, sperando in un decisivo cambio di rotta.       

4 commenti

PIPPI
17/11/2015
dopo tanto anche io leggo due rece contemporaneamente, è proprio vero che oltre al gusto ognuno ha un suo occhio ma da come me l hai descritta il calore per sostituire Ermes non cè :patpat:
tranzollo
18/11/2015
Non mi è sembrato proprio, purtroppo. Ermes continua ad essere un'altra cosa......
testapelata
18/11/2015
le considerazioni finali di Tranzollo e del Delfo sono molto simili, oserei dire "similissime" (Delfo: devo confessare che manca qualcosa... senza arrivare a pretendere "l'unto che cola dalle pareti", credo che ci vorrebbe un po' più "casa" in po' più "anima", sia nell'atmosfera che in alcuni piatti) :mmm:
ilDelfo
18/11/2015
Confermo e appoggio la rece di Tranzollo che è rimasto ancora più deluso di me. Ci vuole un cambio di rotta, se no diventa una tante e i modenesi non perdoneranno!
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