Attratto dalle positive descrizioni del locale (che rispecchiano il mio “ideale” di osteria tradizionale), decido di provare, con due colleghe, l’Infame. E l’esperienza ha notevolmente superato ogni mia (pur alta) aspettativa.
Il locale si compone di due sale, entrambe arredate con elementi essenziali, ma, al contempo, fashion: l'impatto che si intende (voloutamente) creare è quello di ricreare una sorta di "taverna" di una casa di campagna, anche se in realtà, vi è una accurata e studiata ricerca di ogni dettaglio, tra l'altro, perfettamente riuscita.
I tavolini, piuttosto piccoli, sono in legno chiaro e grezzo, e creano un piacevole impatto visivo con le sedie, rivestite sino a terra da coperture realizzate in iuta (che richiamano il materiale dei sacchi da caffè). Il tavolo è apparecchiato con tovaglietta in carta gialla (simile alla carta che si usava per i fritti), tovagliolo di carta e bicchiere piccolo tipo da osteria.
All’ingresso, vi è una lavagna con scritto i menu del giorno (che, evidentemente, cambierà sempre).
Attraverso un piccolo corridoio, in cui si trovano, quali sedute, due dismesse poltrone da barbiere (che compaiono in tutte le recensioni), si accede alla sala sul retro, in cui eravamo noi.
Dopo pochi minuti che siamo seduti, passa un giovane cameriere per gli ordini. Poiché non ci ricordavamo tutte le leccornie scritte sulla lavagna, gli chiediamo di elencarci i piatti del giorno – richiesta che verrà esaudita in maniera cortese, e senza alcun segno di sofferenza.
Ordiniamo:
io e collega: pollo al forno con patate,
altra collega: garganelli con guanciale.
Da bere:
due calici di Ribolla Gialla (uno per me);
un calice di gewurztraminer;
una mezza bottiglietta di acqua naturale e una mezza frizzante.
Ci viene, quindi, portato il bere, assieme ad un cestino col pane: due grissini ricoperti di sesamo e qualche fetta di pane bianco e integrale, forse unico dettaglio migliorabile per quantità e assortimento (visto che eravamo in tre, tre grissini sarebbero stati graditi).
Pochi minuti e arrivano i piatti: un tripudio di sapori.
Il mio pollo (la generosa porzione si compone di petto e coscia) era delizioso: la carne era tenera all’interno e ben dorata in superficie, cottura perfetta, gustosa e aromatizzata senza sovrastarne il sapore. Da plauso anche le patate al forno: ben dorate e croccanti in superficie (a me personalmente piacciono così le patate) e morbide (ma non molli) all’interno, saporite ma senza eccedere in aglio e aromi.
Un piatto equilibrato che, pur nella sua semplicità, era davvero ben riuscito, merito sicuramente anche della buona qualità delle materie prime.
Anche la mia collega ha condiviso il mio giudizio; l’altra che ha preso il primo, pur avendolo trovato buono, ci ha “invidiato” il nostro pollo.
Ottimo anche il calice di Ribolla Gialla: secco, ma dal presente sentore fruttato, si abbinava perfettamente col piatto, in quanto, con la sua nota acidula, “sgrassava” il tutto.
Terminiamo senza caffè e, già soddisfatti dal pranzo, alla cassa riceviamo un’altra, piacevole sorpresa: il conto di appena 35,00 Euro complessivi, nemmeno Euro 12,00 a testa!
In conclusione, un locale che sicuramente consiglio incondizionatamente, e in cui sicuramente tornerò, sia in pausa pranzo, sia di sera.
Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!