Con il solito gruppo abbandoniamo la pizza per un venerdì , arriviamo in questo locale con tanta curiosità , immerso in una nebbia fittissima tutt'attorno non so dire cosa ci fosse, locale tutto-legno stile baita , un po' bar un po' trattoria, una decina di tavoli, foto di velivoli e piloti alle pareti, un elica gigante che campeggia sulla sala , clima freddino nonostante una stufa al centro insomma tutto molto alla buona . Una gentile signora ci recita il menù con discreta scelta tipicamente emiliano ordiniamo :
1 bis di primi : tortelloni burro e salvia / gramigna con salsiccia
2 gnocco e tigelle / umidi / lardo / affettati misti
1 lt vino grasparossa Pedevigna / 2 acqua con gas
L'attesa è brevissima , dopo tutto solo un paio di tavoli sono occupati ( sotto uno un grosso levriero a “guardia”) , niente vassoi ma un unico piatto con il bis, tortelloni fatti in casa insipidi e con ripieno che non mi è piaciuto un po' meglio con la saporita gramigna ma in toto un inizio veramente zoppicante … Vediamo di rifarci con il gnocco buono e non unto e le discrete tigelle calde e con tanta mollica , gli umidi con un gustoso e saporitissimo salsiccia e fagioloni con tanto di squisito sughetto mentre il capriolo decisamente al di sotto delle aspettative assaggiato ma poi lasciato tutto nel vassoietto di portata, infine gli affettati anonimi e con nulla da segnalare e il lardo stranamente troppo “duro” mi spiego con il cucchiaino non si riusciva ad attingere se non vuotando la ciotola . Tirando le somme con rammarico troppe ombre oppure in punta (di biro) di metafora rispecchiando la serata troppa nebbia e poche luci direi giusto un paio (2 fendinebbia rimanendo in metafora) troppo poco per il clima della serata .
Alla prossima !