Nonostante sia trascorso un po’ di tempo dalla mia visita ci tengo a recensire questo ristorante perché credo meriti una visita.
Intenzionati a visitare un museo a Bologna decidiamo di pranzare poco distante dalla città e il caso ci ha portati in questo locale: caso perché al momento della mia telefonata i tavoli erano tutti occupati, ma dopo una ventina di minuti il proprietario ha ritelefonato dicendo che si era liberato un tavolo (causa malattia) e se eravamo ancora alla ricerca di un luogo in cui mangiare, senza impegno, potevamo fermarci da lui. Arriviamo così tra i primi nel locale, un gradevole ed accogliente ex magazzino dei primi del ‘900, tutto in mattone a vista, ristrutturato con cura mantenendone inalterate le caratteristiche. L’edificio si affaccia su una piccola piazzetta, particolare perché su due lati presenta delle pitture murali di un famoso scenografo del grande schermo, raffiguranti muri sbrecciati, abiti appesi a stendere, ambienti campestri e animali fantastici o comunque di grosse dimensioni (a fianco del ristorante fa la guardia una bellissima ochina alta oltre un paio di metri!).
Entrati ci fanno scegliere tra un paio di tavoli e ci viene portato il menù, che è spiegato con gentilezza dalla proprietaria che si alternerà col marito in sala per “curare” gli ospiti.
Dopo alcuni quadretti di frittata con verdure offerta come entrée, io opto per tortellini in brodo (buoni ma con poco ripieno in proporzione alla pasta), mentre i bambini gnocchi di patate con ragù rosso di coniglio, un passatello in brodo e mio marito tortelloni verdi al ragù.
Io decido di proseguire con un flan di zucca su crema di parmigiano veramente ottimo, accompagnato dal friggione bolognese (che mi aspettavo più cotto, il pomodoro fresco risultava un po’ acquoso), gli altri ordinano due porzioni di crescente (gnocco fritto, ma più secco di quello modenese) servite con un ottimo prosciutto di Parma.
Un calice di pignoletto biologico di un’azienda a km zero e due caraffe di acqua accompagnano i cibi (coperto e acqua non si pagano). Con i due caffè finali spendiamo 82 euro.
Ci siamo sentiti coccolati, abbiamo mangiato bene, da un menù ristretto che ripropone piatti tradizionali, con materie prime selezionate, in un ambiente gradevole, con personale attento e gentile, se capitiamo in zona ritorneremo.