venerdi in occasione di artefiera,prenoto con largo anticipo due posti in questa famosa osteria bolognese.oddio chiamarla osteria,nel senso comune della concezione di osteria,è riduttivo....ma comunque alle 20,45 siamo dentro.il posto é di una semplicita estrema ma allo stesso tempo di ffamiliarità unica.il titolare,il grandissimo dandi,ha gestito x anni un locale a minerbio,poi stanco se ne è tornato a bologna aprendo questa eroica osteria.appena entrati lui ci accoglie con la solita simpatia e ci fa accomodare in uno dei 10 tavoli della trattoria,e qui inizia il bello.Dalla carta ,tutta rivolta a piatti emiliani,con una ricerca estrema dei migliori salumi regionali,ordiniamo un misto di mortadella di pasquini ,un culatello stagionato e salame di felino da sballo.una partenza meravigliosa,un tuffo nel regno del maiale ma che selezione!
Accompagnamo il tutto con una bottiglia di jacquesson 2002,uno champagne diverso dai soliti noti,ma di grandissima beva.si perche in qusta osteria i bianchi e i rossi sono tutti regionali ma sulle bolle tanta Francia.pProseguiamo con tortelli di zucca,non enormi ma di grande sostanza di grande bontà, farciti con una fetta di pancetta arrostita e una dodolata di zucca,da dieci.A seguire la faraona e le sue patate al forno :morbida carne ,da gustare leccandosi le mani.Finiamo con due veri sorbetti di mandarino
Come sempre un esperienza da tuffo nel passato ,con gusti e sapori veri,oramai in via di estinzione.
Lunga vita a Daniele Minarelli
03/02/2016
Il ripieno dei tortelli di zucca contiene amaretti, mostarda o solo parmigiano? e come erano conditi?