Durante le vacanze di Pasqua, complice il bel sole finalmente arrivato, io e mio marito decidiamo di fare una gita “fuori porta” e raggiungiamo i colli bolognesi; bellissimo il panorama, molto dolce e riposante. Entriamo a Dozza, un minuscolo paese con porta medievale e rocca visitabile. Il complesso della rocca è molto interessante e anche la sottostante enoteca ricavata nei sotterranei del castello. Il paesino è pittoresco: le antiche pareti sono infatti a tratte dipinte con murales assolutamente moderni e vivaci che danno un tocco insolito e allegro all’insieme. :)
Per pranzo abbiamo prenotato in una tipica trattoria del borgo, composta da una grande sala e una saletta. Gli arredi sono rustici ed essenziali, con curiosità come un bel modello di affettatrice rossa posta accanto al nostro tavolino oppure suppellettili credo polinesiane sparse qua e là, c’è addirittura una sorta di scafo ligneo appeso al soffitto! :) :)
Tavoli e sedie sono in legno, l’apparecchiatura è alla buona (tovaglietta e tovagliolo di carta), il servizio è informale, le cameriere sono giovani, esuberanti, veloci e molto gentili.
Nonostante il pienone, tutto fila liscio e noi ci godiamo un buon pranzo emiliano: un antipasto di crescentine, che sarebbero il nostro gnocco fritto, due primi e due secondi con contorno, da bere una bottiglia d’acqua e un calice di vino bianco Albana.
Il vino è buono, il profumo è gradevolissimo, sa di fiori.
Le crescentine per uno sono 4 gnocchini un po’ spessi e più unti del nostro gnocco, comunque buoni.
I primi fatti in casa sono eccellenti. Mio marito ha preso tagliatelle al ragù, le tagliatelle sono più sottili e alte delle nostre e buone, il ragù è saporito e ottimo. Io invece mangio gnocchi al ragù: sono di vere patate, sodi e morbidi al tempo stesso, squisiti come il condimento.
Nonostante le porzioni abbondanti, non rinunciamo ai secondi per provare più piatti: per Mauro tomino alla griglia avvolto da pancetta e accompagnato da verdure, tutto ben cotto e saporito, molto buono; per me castrato, tenerissimo, saporito e ben cotto, con patate fritte. Ecco, queste ultime sono diverse dalle solite patatine, sono tagliate a spicchi più grossi, risultano morbidissime e cotte alla perfezione a metà via tra fritte e al forno, una bontà. Abbiamo anche preso il classico friggione: buonissimo e delicato, più “dolce” del previsto e buonissimo.
Il dolce non ci sta ma prendiamo due caffè, buoni, e “rotoliamo” alla cassa per pagare un onesto conto di 60,5 euro spontaneamente scontato a 59 euro totali. Siamo stati bene, abbiamo mangiato tanto e molto bene, per fortuna la rocca l’abbiamo visitata al mattino perché non saremmo riusciti ad arrivare in cima alle torri dopo pranzo! :) Comunque, da riprovare, nella sua categoria di trattoria rustica e "tipica" assegno volentieri 5 cappelli!