In vacanza tra le belle Dolomiti, io, mio marito e una coppia di amici del posto ceniamo in un ristorante –pizzeria, “la grotta”, situato sotto l’omonimo albergo.
Gli interni, spaziosi e divisi in più sale, sono molto curati e graziosi, con tanti soprammobili tipici e tocchi “pasquali” come ovetti colorati ovunque!
Noi veniamo fatti accomodare in un ampio tavolo tondo in una saletta di passaggio tutta per noi.
Il menù propone piatti tipici della zona e pizze tra cui, novità per me, la pizza al kamut. Tutti e quattro ordiniamo una pizza al kamut e chiediamo, visto che è possibile, di tagliare le due pizze della coppia e ricomporle in una in modo da assaggiar più farciture. Da bere, due birre e una bottiglia d’acqua.
Il servizio è veloce il giusto e gentile. Purtroppo la mia pizza arriva in gran parte bruciata per cui, anche se la cosa mi disturba un po’, la rimando indietro. La cameriera torna con una nuova pizza, stavolta cotta bene; le altre tre sono solo in parte bruciacchiate, forse è difficile cuocere la pizza al kamut.
Ad ogni modo, la pizza è sottilissima e digeribile, l’impasto ha un sapore leggermente diverso, pare leggero ma non mi fa impazzire. In compenso, il condimento è abbondante e buono, fin troppo saporito: funghi, speck e carne salada. Complessivamente è una buona pizza, tuttavia continuo a preferire quelle “napoletane” o “vere pizze” come direbbe un mio amico.
Terminiamo con 4 caffè e due dolci: una coppa di mascarpone-tiramisù cremosissimo e pannosissimo, gustoso e insolito rispetto al classico tiramisù.
E’ stata una cena piacevole, la prossima volta proverò i piatti tipici.