A volte, quando “bazzichi” da anni determinate zone, rischi di frequentare spesso i medesimi locali.
Il caso vuole che spulciando le offerte Groupon, mi sia imbattuto nell’offerta “cena Al Vecchio Molino”, menù accattivante, costo limitato anche se saremo in tre anziché quattro, perché non provare?
Acquisto e prenoto per la seconda sera in cui saremo in vacanza nell’ormai sistemata casa di Frontignano.
Il locale è un mulino ristrutturato ottimamente, tanto legno, spazi ampi, così come ampio è il parcheggio esterno.
Veniamo fatti accomodare dalla cameriera dell’est, veramente poco professionale, un po’ imbronciata e con pochissima padronanza della lingua italiana sia in uscita che, soprattutto in entrata: perdonatemi la licenza poetica, “tég di PIR e la capés PERSEG”, ma ci salteremo fuori, seppure un po’ a fatica.
La incontrerò qualche giorno al mercato, sorridente ed affabile: praticamente una persona completamente diversa!
Si parte con la scelta dell’antipasto, il figlio va di bruschette, discrete (tartufo, classica, al pomodoro), io e la moglie su una splendida scamorza al forno sormontata da un paio di sapidissime fette di prosciutto nostrano: piatto semplice ma veramente gustoso.
Accompagneremo il pasto con un paio di bottiglie d’acqua e da un quartino di Rosso Piceno sfuso che definire “da battaglia” è un eufemismo, per dare un’idea ne ho bevuto, a fatica, 1/8 !!!!
Per primo ordiniamo due ottimi piatti di Pappardelle al Cinghiale, veramente ben fatte ed un originale piatto di Gnocchetti al Pesto di Rucola e Pomodorini in un abbinamento gustoso.
Meno soddisfacenti le Scaloppine al Tartufo, più per la qualità della carne che per l’ottimo ed abbondante condimento di Scorzone Estivo.
E per finire uno splendido e semplice Tiramisù ed un paio di ottimi CheeseCake ai frutti di bosco cui la presenza di ricotta di pecora assegna un gusto unico.
Non facile un giudizio complessivo, in linea di massima non è andata malissimo, anzi, ma un paio di scivoloni (vino e carne) e, soprattutto il “problema cameriera” mi ha lasciato veramente perplesso: in una zona dove la tradizione la fa da padrona, dove il rapporto umano vince sempre, non dovresti mai commettere certi errori.
Si va dai due cappelli (abbondanti) ai tre cappelli (scarsi), propendo per la “manica stretta” proprio per il contesto della zona: raro mangiare male nell’alto maceratese, per cui occorre, nei giudizi, tenere conto di ogni sfaccettatura.
Un distinguo sul prezzo pagato, € 49,90 diviso 4 sarebbe stato poco più di 12 euro a persona, in tre la quota pro-capite è sensibilmente aumentata.