Potrei iniziare con la medesima descrizione che utilizzai nella precedente recensione:
Locale molto nascosto ai bordi del centro storico di Visso nei pressi del ponte sulla Nera da cui prende il nome.
L’ambiente è piccolo, rustico, soffitti a volta a muri in pietra, tavoli in legno e tovagliato in carta.
Apriamo le danze con due fritti misti da condividere in tre comprendenti olive, mozzarelline, crema, patatine, formaggio fresco, un fritto leggero ma un po’ troppo abbondante: IL PROBLEMA E’ DI NON ESSERSENE RICORDATO.
Già, perché mia moglie ha evitato di ordinare altro mentre io e Andrea ci siamo buttati su Fettuccine al Tartufo estivo (abbondanti e un po’ troppo asciutte) e Cappellacci Funghi e Tartufo, molto buoni ma anche qui non ci siamo arrivati in fondo.
Una Weiss media, un paio di “coche” alla spina ed una bottiglia d’acqua non sono state sufficienti per “mandare giù tutto”, più corroborante una passeggiata in centro, nonostante la temperatura frizzantina.
Peccato non aver potuto gustare assieme i primi dopo l’abbondante antipasto, peccato che il numero di tavoli sia eccessivo per un ambiente così piccolo, tanto da essere vicinissimi con pochi “spazi di passaggio e fuga”.