Buon gusto. Potrei fermarmi qui. Bastano queste parole per definire il Mon Cafè in tutti i suoi aspetti, partendo dall’arredamento, passando per il menù e arrivando al servizio.
Qui i dettagli sono importanti perché sono loro che costruiscono la soddisfazione del cliente supportati però da una certa sostanza.
Quando ho telefonato, all’ora di pranzo, la gentile voce maschile che mi ha risposto mi aveva detto che per la sera erano al completo, scusandosi.
Ma io ho insistito, promettendo di arrivare alle 20:00 e liberare il tavolo per le 21:30, a tutti i costi. L’ho convinto. Tavolo per 2 persone, specificando che è in caffetteria, quindi piccolino e in zona di passaggio.
Arriviamo alle 20:10, locale pieno, vivo, nel pieno del rito dell’aperitivo. Niente buffet, ma gli stuzzichini vengono serviti al tavolo o al massimo al bancone. Questo significa niente resse e niente file con in mano piattini di plastica stracolmi di roba fritta.
Per noi però questa volta niente aperitivo. Dobbiamo cenare e senza perdere tempo. I ragazzi dello staff lo sanno e ci preparano il tavolo, apparecchiato con tovagliette, olio, cestino del pane e calici.
Il menù è corto, a prima vista non chiarissimo, ma ben pensato. C’è una sezione “tapas” con piatti che per la maggior parte sono collocabili fra gli antipasti. Alcuni di questi sono disponibili anche in porzione “intera”, quindi più abbondante.
Poi c’è una sezione di piatti che possono essere considerati piatti unici, per lo più sono proposte di carne o pesce comprensivi di contorni. Alla fine c’è qualche dolce.
Un flan di melanzane per me, una panzanella con friselle e verdure saltate per mia moglie.
Proseguiremo con due New York Strip con dadolata di verdure, flan di carote e maionese speziata.
Da bere un Lambrusco metodo classico di Cantina della Volta e un’acqua naturale.
In 5 minuti e arrivano i piatti.
Discreto il flan di melanzane anche se più delicato delle mie aspettative.
A detta di mia moglie buonissima la panzanella, con le verdure saltate dall’aspetto piuttosto goloso.
Altri 10 minuti e arrivano le New York Strip. Bistecche ben rosolate all’esterno, giustamente rosate all’interno. Carne tenera, porzione corretta. Il piatto è meraviglioso, tanto da portarmi a scattare una foto, cosa che di solito odio fare e vedere fare.
La carne era sovrastata da una dadolata di verdure, anche questa volta saltate in padella, ben croccanti e condite. A fianco un flan di carote (o zucca?) ben carico di parmigiano e sparse per il piatto delle gocce di maionese speziata. Colori contrastanti, sapori semplici, ma intensi, qualità alta.
Grazie all’efficienza del servizio riusciamo a mangiare in tutta tranquillità, finire la bottiglia di vino e rilassarci in chiacchiere prima lasciare tavolo come promesso prima delle 21:30.
Alla cassa c’è stato offerto un bon bon di gelato, con le scuse, assolutamente non dovute, per non averci potuto lasciare il tavolo più tempo, ma i patti erano chiari ad entrambe le parti.
70 Euro in tutto: 7 per gli antipasti, 15 per i secondi, 18 per la bottiglia di vino, 3 per l’acqua, 2,5 per il coperto. Prezzo corretto.
L’unico appunto che faccio è un ricarico un pelino più abbondante della media per il vino. In altri locali di Modena la stessa bottiglia è venduta a 15 Euro invece che 18. Stessa cosa l’avevo notata per altri vini della carta.
Tutto questo però è assolutamente giustificato dall’attenzione ai particolari e dall’atmosfera pervasa di cortesia e buon gusto che riesce a rendere rilassante anche un frenetico Venerdì sera.
5 cappelli per un locale che a Modena sta facendo scuola.