E siamo alla 22° edizione di Itinerari Gastronomici Reggiani , per “festeggiare” scegliamo un menù “molto originale”: tortellata + buffet di dolci tradizionali proposto dal Borgo a Mandrio di Correggio.
Di accompagnamento alla cena scegliamo un discreto Lambrusco Tenuta Rustichelli di Carpi, compreso nel prezzo, un vino frizzante secco da uve Salamino di S. Croce in purezza .
E dopo una breve attesa procediamo con LA TORTELLATA:
ed in giusta tempistica arrivano in successione,
Tortelli verdi al burro, classici reggiani, senza ricotta, ma con tanta erba;
Tortelli di zucca al burro, delicati e non troppo dolci, con un sapore predominante di noce moscata;
Tortelli di patate al lardo e rosmarino, e qui occorre un piccolo “distinguo”, fin troppo delicati i tortelli, fin troppo forte l’abbinamento con lardo e rosmarino, nel complesso un accostamento da rivedere;
Cappellacci di verza al sugo della nonna, eccezionali soprattutto per l’originalità, un gusto leggermente tendente all’amarognolo che ben si sposava con un sugo fantastico;
Cappellacci di radicchio con sugo di noci, classici, ma niente di particolarmente esaltante.
E dopo breve pausa ci troviamo ad affrontare IL BUFFET DI DOLCI TRADIZIONALI:
un piatto da condividere a coppia comprendente,
Zuppa inglese, ottima, anche se non troppo alcoolica, crema soda, dolce da applausi;
Dolce mattone, sarà perché è uno dei pochi dolci che mangio di gusto e non sempre trovo, a me è piaciuto moltissimo, il biscotto imbevuto al caffè che racchiude una burrosissima crema;
Torta di riso, anche qui siamo al top, morbida, un po’ umida, un’ottima torta di riso;
Crostata di marmellata, l’ho assaggiata, sicuramente buona, ma io non sono un amante del genere;
Tortellini fritti al pesto, a questi è mancata la possibilità di essere serviti caldi, che sicuramente avrebbe dato quel qualcosa in più, ottimo il ripieno!
Io personalmente chiudo con un discreto caffè.
Una cena “di soddisfazione” anche se non da ricordare negli annali e, proprio per questo, ci assestiamo sui tre cappelli e su un “consigliato” senza lode.
24/03/2017
Mi par di capire che la "tortellata" si sia salvata grazie ai dolci. Dei tortelli, alla fine del tuo commento, emerge che i soli cappellacci alla verza siano stati una piacevole sorpresa, mentre i tortelli verdi sono stati insigniti dell'aggettivo "classici reggiani", che significa "nessuna sorpresa, né in negativo ma nemmeno in positivo". Nei tortelli di zucca prevaleva la noce moscata (cosa che è un gran difetto!); i tortelli di patate son da rivedere, dici, e i cappellacci di radicchio con sugo di noci, anch'essi classici, non son certo esaltanti. Emerge un'aurea mediocrità. Grazie per la recensione; vedrò di schivare il posto!