Curcuma, ed anche Reggio Emilia ha il suo ristorante indiano.
Acquisto un Groupon per quattro persone associandolo al menù vegetariano, prenoto e si va.
Il locale è ubicato ai bordi del centro storico, nessun problema di parcheggio, visibile ed ampio.
Colore predominante il rosso con motivi in rilievo e quadri che richiamano l’India, c’è anche una statua in pietra di Ganesh, il dio elefante.
Accoglienza piena di sorrisi, ci accompagnano al nostro tavolo e, pur essendo a menù fisso, ci consegnano il menù per poter “curiosare” sui piatti à la carte.
Tavoli distanziati e ben apparecchiati con tovagliato in stoffa e doppio bicchiere, piatti neri, le sedie sono estremamente comode.
Nell’attesa ci viene servita una entrée di pane azzimo aromatizzato e tre salsine, una la mango, una yogurth e menta, ed un’altra estremamente piccante.
Da bere, visto che, tranne me, sono tutti “analcolici” un paio di bottiglie d’acqua ed una Kingfisher da 0,66 nota birra indiana a bassa gradazione che sponsorizza la Force India.
E partiamo con l’antipasto previsto,
samosa: fagottini di sfoglia fritta contenente patate e piselli, un piatto classico e gustoso esaltato dalle spezie;
a seguire,
porzione di lenticchie e fagioli neri servita in contenitori pittoreschi in rame stagnato in accompagnamento riso basmati bianco aromatizzato al coriandolo, un discreto accostamento che permette di condire a piacimento;
nel frattempo arriva anche il Naan, sorta di piada cotta nel tandoori, cui ne seguirà un’ulteriore porzione.
Per finire palak paneer, formaggio indiano a tocchetti con spinaci e spezie, e qui il piccante la fa un po’ da padrone, ma pane e riso stemperano i sapori.
Per farci assaggiare un po’ di tutto ci vengono portati entrambi i dolci previsti, con la raccomandazione di mangiarli poco per volta in quanto piuttosto corposi, ed ecco un paio di palline di rasquilla (dolce di ricotta al cocco) e un paio di gulab jamun (dolce di latte fritto): effettivamente riempiono notevolmente.
Per concludere un paio di caffè di cui uno macchiato.
Esperienza più che positiva, tanta gentilezza, tanti sorrisi, tanta voglia di far comprendere i piatti con le loro caratteristiche, da riprovare à la carte.