Se avete già “troppa” voglia d'estate, allora state alla larga da qui.
Si, perché cenare allo “iodio puro” è come fare un viaggio in liguria, sedersi ad uno di quei tavolini vista mare, con il profumo della salsedine che cambia il sapore del vino e fa diventare più bello e più buono tutto quello ci circonda.
Il menù è quasi sempre lo stesso, cambiano alcuni piatti, ma l’impostazione è identica a quella dell’estate scorsa:
- Una sezione “senza fuoco” con 5 proposte di crudi
- Una sezione di primi piatti con altrettante proposte di pasta
- “In… salate” che abbinano prodotti ittici a frutta fresca o secca e verdure.
- I secondi, 5 piatti comunque caratterizzati da cotture veloci
- I panini “Sea 'ndwiches”, sempre a base di pesce.
- I dessert, almeno questi, senza pesce (ma confido che ci arriveranno!)
Iniziamo con:
- Per me un “nudo e crudo”, ovvero un misto di tartare, carpacci e gamberi, accompagnati da frutta e salse.
- Per mia moglie uno spaghetto “iodio puro”, a base di frutti di mare e ostriche crudi.
Il mio misto crudi è, come sempre, di gran qualità. Da sogno il profumo del pesce crudo, ma purtroppo non sono in grado di raccontarvi con precisione cosa ho mangiato, anche perché il cameriere non mi ha spiegato nel dettaglio cosa c’era nel piatto.
Mi è rimasta piacevolmente impressa la dolcezza dei gamberi e dello scampo e l’abbinamento meraviglioso fra un guacamole, intenso e sapido e una tartara di salmone. Non ho apprezzato per nulla invece i dadini di ananas che accompagnavano una tartara non abbastanza intensa per reggere l’abbinamento. Gran piatto, porzione giusta, prezzo importante (22 euro), ma ne vale la pena.
Ed è stata un successo anche la “prima volta” di mia moglie con lo spaghetto Iodio Puro. Il piatto è veramente originale, lei era spaventata dalle ostriche, ma la mano dello chef ha saputo bilanciare tutti i frutti di mare, indovinando anche in quest’occasione quell’equilibrio che ha reso famoso il piatto. La porzione in questo caso è molto “misurata”, ma forse è la golosità del piatto a farne desiderare sempre una forchettata in più.
Proseguiamo con 2 Tonni Tataki, con fagioli tondi e gocce di tropea.
Forse gli ingredienti richiamano in maniera scherzosa il “tonno fagioli e cipolla” della domenica sera, quando non si ha voglia di cucinare.
In realtà il piatto si presenta come una tagliata di tonno fresco, appena scottato quindi tiepido, appoggiato su un letto di fagioli piccolissimi e tondi, con gocce di un “ristretto” di tropea.
Piatto sostanzioso, da mangiare con il pane, di semplicità solo apparente e di gran qualità.
Mi moglie si ferma e conclude con un caffé deca.
A me invece viene consegnato un menù dei dolci con delle proposte talmente ricercate negli abbinamenti che non potevo esimermi dall’ordinare un “Lemon tree”, ovvero un tortino di crema al limone, appoggiato su una ganache di cioccolato bianco al lime, accompagnato da un sorbetto al sedano e gocce di salsa di liquirizia.
Le aspettative erano altissime, ma il piatto si è rivelato una delusione: sapori deboli, mai definiti, con il tortino molto banale, la ganache troppo delicata, il sorbetto al sedano acquoso e insapore e persino la salsa di liquirizia senza personalità.
Tutto il pasto è stato accompagnato da 2 bottiglie d’acqua e uno spumante, “Il Mattaglio” della “Cantina della Volta” nella versione “pas dosée” (29 Euro). Un metodo classico interessante, molto secco essendo non “dosato” con l’aggiunta di zuccheri, che con la sua spiccata acidità si sposa, a mio avviso, perfettamente con il pesce crudo.
La serata è stata molto gradevole, il locale è piccolino, un po’ rumoroso, con una tavolata numerosa che non ha di certo giovato all’atmosfera, ma non ha pregiudicato la piacevolezza dell’esperienza.
Assegno 3 cappelli, consigliandolo ai veri amanti del pesce.
Considerando la qualità delle materie prime e la perfetta coerenza del menù, sono stato molto severo, ma qualche abbinamento troppo spinto nel piatto di crudi e la delusione per il dessert, non mi permettono di assegnare più cappelli, sperando che la mia modesta critica sia recepita dal bravo chef.
Abbiamo speso 115 Euro, non pochi, ma giustificati.
Rimane uno dei miei locali preferiti.
27/04/2017
Gran bella recensione, attenta, dettagliata e giustamente critica. Io sono passato centinaia di volte davanti a questo locale ma non ho mai provato una particolare attrazione: ora comincio a pensare che, forse, ho perso qualcosa.......