Recensione su Osteria del Cavallino Bianco Barberino di Mugello
visitato da lo zio il 30.04.2017

Recensione su
Osteria del Cavallino Bianco
Barberino di Mugello

Visitato il 30.04.2017
Imperdibile!!!
Scritta da lo zio
Servizio: Ristorante
Contesto: gita
Spesa a testa: 53.00
Coperti: 2
7 commenti

Premessa :

In onor del cavallino bianco ; che con il suo alacre lavor contribuì all’opera di questo posto di ristoro per rifocillar viandanti, che dell’appennino facevan via tra la città felsinea e Fiorenza , la sosta prese il nome di Osteria del cavallino bianco [ 1849] – (una delle scritte sulle pareti all’interno del locale)

                                                                                               ///

Questa recensione si potrebbe riassumere in poche parole “Come prendere 2 piccioni con una fava Outlet di Barberino per la moglie e mega fiorentina per me :) :) :) ... " Previa prenotazione ci presentiamo in questo locale in pieno centro , un'unica sala di 50/60 coperti non di più , tavoli ben distanziati e ben tovagliati , alle pareti quadretti con dediche al locale e raffigurazioni varie di vita Mugellana di un tempo che fu , insomma una buona impressione iniziale . Come ovvio nutrito e ben variegato menù Toscano con immancabili specialità della zona, iniziamo con uno stuzzichino di stria calda tagliata a fettine gentilmente offerto , poi a ruota un antipasto (da dividere) di quadretti polenta fritta con lardo di colonnata ( un pizzico di pepe l’ha resa OTTIMA !!! ) e con pancetta buona ma non all’altezza della prima . Con giusta cadenza passiamo ai primi : saporite pappardelle al cinghiale per me (abbondantissimo il sugo e… che scarpetta ragazzi !!!!) e delicatissimi tortelli alla Mugellana (gustoso ripieno di patate e ….) con ragù squisito . Arriva finalmente il tanto desiderato momento della fiorentina e , siccome avrei dovuto condividerla , vediamo di scegliere un taglio adeguato … ce ne viene presentata una di Kg. 1,2 ( 1 kg. per me e … 0,2 per mia moglie … :) :) :) ) PERFETTA !!! Una manciata di minuti ed eccola in tavola non prima di aver sostituito i coltelli con altri ben più “grintosi” e affilati , cottura “media” e non come dovrebbe “al sangue” , tenerissima , saporita e succulenta in una parola sublime , accompagnata oltretutto da buonissime e leggermente croccanti patate al forno . Restiamo in Toscana anche con il bere : un corposo Chianti “Campo Bruno” perfetto abbinamento a quanto si andava a mangiare e una d’acqua con gas . Incredibile ma vero rimane spazio per un ultimo "sforzo" : deliziosi cantucci e vin Santo per me “ è proprio vero che l’uno senza l’altro non sono la stessa cosa… “ e una maxi fetta di Zuccotto Toscano (ricotta / panna / cioccolato) per mia moglie, chiudiamo infine con 2 caffè gentilmente offerti  . Alcune note finali a “bordo tavolo” : il servizio ? nulla da dire la padrona di casa ci ha coccolato con estrema cortesia dall’inizio alla fine ; il prezzo ? diciamo non economico ( ma ben spesi…) inutile dire che la fiorentina ha recitato la sua parte (€ 48,00 !!!) ma mica si può “ andare Roma senza vedere il Papa “… Infine dopo aver elargito a piene mani tanti superlativi ci addentriamo un po’ “acciucchiti” nelle viuzze del paese per l’occasione addobbate a festa in modo variopinto  per l’imminente “Palio dei Rioni” .

Alla prossima !

 

7 commenti

vejo
06/05/2017
Gran bella mangiata (stento a controllare la salivazione...). Però ho due curiosità: la cottura media (e non come dovrebbe “al sangue”) l'avete chiesta voi ? I coltelli ben più "grintosi" e affilati erano a filo liscio (come dovrebbero essere i coltelli da bistecca) o seghettato ?
mauribe
06/05/2017
La fiorentina andrebbe poco cotta ma NON al sangue(e cioè rosa all'interno!), e tagliata assolutamente con coltelli a filo liscio. Poi ci vuole un bel chianti che aiouti!! :-)
testapelata
06/05/2017
FIORENTINA: di disquisizioni e "divagazioni" sulla cottura ne ho sentite di tutti i colori e sono arrivato alla conclusione che non c'é una teoria universale.......lo stesso Cecchini è vago e non parliamo dei cosiddetti "grandi chef televisivi" :chuckle:
lo zio
06/05/2017
Premettendo che non sono intenditore vediamo di chiarire : ho sempre saputo che la vera fiorentina va gustata al sangue ma mi pare di capire che trattasi di diceria popolare... :( cmq sia il tipo di cottura l'abbiamo chiesto noi ; non sapevo dei coltelli ... :mmm: :ahimè erano seghettati ma "taglientissimi" ... Confermo Mauribe il chianti e il vin santo hanno aiutato tantissimo :wine:
vejo
06/05/2017
Lungi da me l’idea di criticare i gusti personali in fatto di cottura della fiorentina, la domanda nasceva dal dubbio se la cottura media fosse stata richiesta o no e mi hai risposto. Sul discorso dei coltelli invece – in qualità di appassionato della materia – sono un po’ meno propenso a transigere: cito uno stralcio dell’articolo “La Bistecca è una cosa seria” di Giorgio Alessandri (rivista Coltelli n. 81 aprile-maggio 2017): «I coltelli da bistecca “beep” (nota marca di coltelleria) sono proposti solamente con il filo liscio, poiché è questo l’unico adatto alla carne. Le seghettature, integrali o parziali che siano, vanno bene per altri cibi, e richiedono una minor manutenzione, caratteristica gradita da molti ristoratori. Ma se cerchiamo la perfezione nel taglio, e non vogliamo spremere i liquidi che abbiamo cercato di mantenere all’interno della carne con una cottura a regola d’arte, la lama deve essere liscia e ben affilata. » Pertanto, ma immagino che l’argomento sia off limits per la maggior parte degli utenti, quando si va al ristorante per mangiare la fiorentina bisognerebbe portarsi il proprio coltello: le principali coltellerie di Scarperia Mugello e Maniago (PN) ne producono dei modelli pieghevoli di pregevole fattura. Se qualcuno fosse interessato alla materia non esiti a mandarmi un messaggio tramite la messaggeria interna di GustaModena.
lo zio
07/05/2017
Grazie vejo per l'esaustiva spiegazione :yes: :clap:
testapelata
07/05/2017
per avvalorare la tesi del vejo, permettetemi un aneddoto che mi riporta a tantissimi anni fa: mio zio Primo (in realtà era lo zio di mia madre), aveva sempre in tasca un coltello a serramanico ben affilato che utilizzava al ristorante giustificando il fatto con la frase................"perché i coltelli che Ti danno non sono buoni" (in un dialetto fra il marchigiano ed il romanesco) :yes:
[wpuf_form id="14284"]