Era da diverso tempo che Saverio mi parlava dei tortelli delle Barbaterre, finalmente l’occasione per verificare arriva ed in tre coppi di amici ci si trova sul posto con una puntualità svizzera.
Location e panorama da non perdere, siamo poco oltre il Castello del Bianello in località Bergonzano, “fuori dal mondo ma vicino a tutto”!.
Due battute con il personale e soprattutto con lo chef che, a piccole dosi, risulta estremamente simpatico.
E partiamo ordinando antipasto, bis di primi e secondi a scelta.
Accompagneremo la cena con una bottiglia di Lambrusco dell’Emilia frizzante da uve Grasparossa, Salamino e Malbo Gentile, un vino biologico dal gusto fresco e dal colore rosso rubino con un’anima contadina, diciamo un “vino di una volta”.
Aggiungeremo anche una bottiglia da uve Marzemino – ‘’Besmein’’ in dialetto reggiano –, il Besmein Capolegh frizzante è un vino biologico che Le Barbaterre ha vinificato in bianco con fermentazione in bottiglia.
Un paio di bottiglie d’acqua così tanto per gradire.
E via con erbazzone, rigorosamente reggiano, caldo, veramente eccezionale, non che quelli industriali di ottimi produttori siano male, ma qui siamo su un altro pianeta.
E tentiamo una “leccornia”, Mortadella alla piastra con marmellata di cipolla, abbinamento “simpatico ed originale” ma soprattutto ben riuscito.
Ed ecco arrivare, in due piatti da portata stracolmi, tortelli di zucca e tortelli d’erba.
I tortelli di zucca sono un po’ come li faceva mia nonna, poco dolci, nulla a che vedere con quelli mantovani, pasta spessa ed elastica, molto pieni e niente “coda”, veramente ottimi.
Ma il top lo raggiungiamo con quelli verdi, solo bietola e un po’ di parmigiano-reggiano, da mangiarne in abbondanza.
Su un bel tagliare in legno arrivano le tagliate, tenerissime, accompagnate da patate e verdure grigliate, rimarrà poco o nulla.
E mentre qualcuno si è fatto “attirare” da un piatto di Bocconcini di Pollo, io ed il compare Flavio ci spariamo un Petto d’Anatra scaloppato agli agrumi, volatile sicuramente domestico e non troppo “selvatico”, discreto l’accostamento agli agrumi ma, ho mangiato di meglio.
Una macedonia, una cheesecake e tre tiramisù per non lasciare nulla al caso, mi limito a dire che il tiramisù era “stratosferico”.
Tre caffè e fine della contesa.
Considerazioni di fine pasto: ottima location personale gentile e preparato, servizio attento, piatti e prodotti di prima qualità, vini “della casa” nel senso prodotti ed imbottigliati direttamente da loro, prezzo che ci è parso più che equo, sul tovagliato in TNT stendo un velo pietoso, così come sul tovagliolo in carta che sopporto a malapena…….credo che d’ora in poi porterò con me un tovagliolo personale.
07/05/2017
Bella recensione, purtroppo sottoscrivo in pieno la tua repulsione per il servizio con tovaglioli non di stoffa. Ormai capita sempre più spesso, magari nel menù vine indicato anche tutto l'albero genealogico di chi ha raccolto l'insalata e poi si cade su queste cose....................