Recensione su La Bonissima di Eva e Peppino Modena
visitato da vejo il 16.05.2017

Recensione su
La Bonissima di Eva e Peppino
Modena

Visitato il 16.05.2017
Consigliato!
Scritta da vejo
Servizio: Ristorante
Contesto: pranzo veloce
Spesa a testa: 10.00
Coperti: 1
3 commenti

Qualche giorno fa, durante la quotidiana passeggiata che spesso sostituisce il pranzo, sono passato per via Masone, che normalmente è al di fuori dei miei itinerari abituali.

Mentre svoltavo, appunto, in via Masone provenendo da Vicolo del Cane mi domandavo: “Ma esisterà ancora la Bonissima?”.

La risposta affermativa mi proviene dalla vista di alcune persone che stanno pranzando nei tavolini esterni.

Prima o poi la riproverò, penso passandoci accanto, in quanto c’ero già stato una volta a cena diversi anni fa, oltre ad esserne stato un cliente abituale quando – nella notte dei tempi – aveva aperto come prima birreria-paninoteca di Modena.

Oggi, prima di uscire do una rapida occhiata a GM e mi sfugge un “Ohibò” quando vedo che:

a) Non esistono recensioni su questo locale (che tempo fa andava per la maggiore)

b) Risulta chiuso il martedì.

Il punto a) è presto chiarito quando noto dalla scheda che il locale ha cambiato gestione.

Quanto al punto b) decido di verificare di persona se le cose stiano effettivamente così: mal che vada proseguirò la passeggiata verso altri lidi.

Giunto in via Masone vedo che invece il locale è aperto, ancorché nessuno dei tavoli interni o esterni sia occupato. Che sia meglio lasciar perdere ?  Boh, alla peggio non ci ritorno, medito  occupando uno dei tavolini esterni.

Vengo subito intercettato da colei che, per il look e l’accento mitteleuropeo, ritengo essere Eva (se fosse Peppino sarei costretto ad ammettere che è ora di cambiare la gradazione delle lenti…) che mi narra le alternative del giorno alle proposte fisse del menu: oggi ci sono anche pasta e fagioli, spaghetti alla carbonara, pollo al forno con patate, tagliatelle con prosciutto e asparagi.

Io, però, avevo già individuato la riga del menu che mi interessava (c’è forse bisogno di specificare che trattavasi delle tagliatelle al ragù ???) che decido di accompagnare con un calice di grasparossa (innominato ma gradevole).

Breve attesa, durante la quale giungono altre sei-sette persone, accolte come  clienti abituali (bene, allora non sono l’unico ad esserci cascato) poi arrivano le tagliatelle: la pasta è abbastanza spessa, tanto da farmi pensare che sia fatta in casa (ma ho ancora qualche dubbio), cotta al dente e ben condita con un ragù saporito e abbondante.

Niente male, potrei anche tornarci (perché al secondo posto nei miei gusti si classificano gli spaghetti alla carbonara e potrei indagare su come li fanno qui).

Conto 10 €

Precisazioni conclusive: la “mise en place” dei tavolini esterni è assolutamente minimale.Ho lanciato un’occhiata all’interno e mi è parso che l’ambiente sia rimasto quello di una  volta, cioè piacevolmente rustico, ma la differenza di luce tra l’esterno soleggiato e la penombra della sala rendeva poco evidenti i dettagli.

3 commenti

nickmanofredda
17/05/2017
la prima birreria di modena , gestita da giovanni cantoni e gastone, fine anni 60 . poi alcune gestioni non male , in particolare con roberta in cucina , poi ..pietoso velo . peccato perchè il posto è intrigante . proverò
vejo
17/05/2017
La cosa buffa è che il proprietario era Giovanni Cantoni, ma quando si andava li si diceva: "Vado da Gastone" (che mi risulta fosse un dipendente). Erano i tempi in cui la birra media era 1/2 litro, la grande 1 litro ma ricordo anche boccali da 2 litri e oltre. Adesso, se in birreria ordini una "birra grande", ti portano il boccale da 400 cc. :beer: :beer: :beer:
nickmanofredda
19/05/2017
penso fossero soci : il povero Giovanni , poi apri il santa chiara poi l agriturismo cantoni, UN GRANDE PERSONAGGIO (d altro canto la famiglia era ed è una famiglia di ristoratori, oreste è ancora li...
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