Un agriturismo che si perde fra le campagne fra San Biagio e San Martein Grand (come viene dialettalmente chiamato San Martino in Rio), fra stradine che avrebbero bisogno di tanta manutenzione, anche il parcheggio è un po’ scarso, nonostante l’ampio cortile, in serate di afflusso consistente, occorre lasciare l’auto a bordo strada, sull’erba.
Un bel cancello, un grande cortile, una bella casa colonica ristrutturata, tantissimo spazio per permettere ai più piccoli di giocare (volendo anche a calcio), c’è pure un bigliardino.
Anche gli interni sono spaziosi, la nostra tavolata, undici persone, è nella stanza che una volta era il portico, i tovaglioli sono in stoffa, c’è solo un bicchiere ma è presente anche un bicchierino per il limoncello.
Il menù è fisso, antipasto, bis di primi, grigliatina, dolce e caffè……e chiaramente limoncello finale, altrimenti a che sarebbe servito quel minuscolo bicchiere.
Da bere abbonderemo con diverse bottiglie di Lambrusco Grasparossa, molto scuro, che “liga in boca”, prodotto da loro con l’etichetta Terra del Sogno.
Acqua Frizzante e Naturale in abbondanza.
Si parte con un discreto antipasto di gnocco fritto e salumi, sottile e gonfio il gnocco e pure poco unto, che non è un pregio trascurabile, passabili i salumi (salame, coppa, prosciutto stagionato), forse tagliati a fettine fin troppo sottili, in ogni caso, come ebbe modo di dire un caro amico: dal nostri perti cun i salom as casca seimper impée !
Con tempistiche perfette passiamo ai primi, Tortelli d’Erba, semplicemente bietole e spinaci soffritti in un po’ troppa cipolla, poco conditi, pasta elastica, cotti alla perfezione, di pezzatura molto piccola, per un giudizio complessivo che non si scosta dal discreto.
Ed a seguire Gramigna al Ragù di Salsiccia, senza panna, al dente, saporita, nel complesso “quasi” meglio dei tortelli.
Piccola attesa dove ci vengono servite tigelle piene da utilizzare come pane ed ecco arrivare Patate Saltate e “misera” grigliatina composta da costine, salsiccia e bistecchina, niente di esaltante, anche un po’ secchina, tanto che mi gusto una tigella ripiena di salsiccia e qualche patata per non lasciare nulla al caso; son certo che quelle tigelle si sarebbero meglio comportate con un piatto di salumi.
E terminiamo con il dolce, la scelta è fra tre, di tagliatelle (nessuno), “tipo” foresta nera e “tipo” trancio al mascarpone, in pratica due semifreddi che nulla hanno a che spartire con i dolci originali.
Discreto il caffè (espresso) e, pare, gradito il Limoncello, io personalmente ho “già dato” con il vino, perché a me, il vino che “liga in boca”, piace parecchio e mi fa ricordare il vino di un tempo.
Nel complesso una bella serata, più per la compagnia che per quello che si è effettivamente mangiato, bella location, personale simpatico e “alla buona”, piatti semplici e qualitativamente discreti, ma nulla di più, tenuto conto che il prezzo non è stato proprio economico, mi allineo ad un giudizio dato solo pochi giorni fa per un altro agriturismo o “presunto tale”: UN PO’ PIU’ DI BUONO e mi fermo ad un paio di cappelli.