Dal “cofanetto” che l’estrazione natalizia mi aveva assegnato ho scelto un soggiorno di un paio di notti B&B in Val di Pesio e, visto che l’Albergo dei Pescatori è anche rinomato per la cucina, ci è sembrato ovvio consumare le cene sul posto.
Non so cosa potesse essere in origine, è comunque un fabbricato di inizio ‘900 opportunatamente ristrutturato ed inaugurato non più di dieci anni fa, ampio parcheggio nel verde, due sale di cui una grande che può ospitare un centinaio di persone e una molto più intima e suggestiva caratterizzata da soffitto a volta con mattoni a vista e caminetto; noi però, vista la stagione mangeremo all’aperto e l’arietta della sera premierà questa scelta.
Il menù prevede piatti tipici della cucina piemontese, un’interessante carta dei vini e, volendo, anche la pizza, che ho visto gradita in diversi tavoli.
Optiamo per un bis di risotti, uno al Castelmagno, nobile formaggio cui occorre aggiungere un po’ di panna per non appesantire troppo il gusto del risotto ed uno alla Raschera, più delicato del precedente, filante e gustosamente saporito.
A seguire, visto che siamo nella sua Patria, condivideremo un piatto di Vitello Tonnato che si scioglieva in bocca con la salsa servita a parte.
Concludiamo condividendo un altro must della cucina del territorio, un ottimo Bonet (amaretti, cacao, uova, latte), una vera bomba cui non abbiamo saputo rinunciare.
Da bere una bottiglia di acqua naturale, ripensandoci avrei potuto abbinare qualcosa di meglio.
Servizio, rapido, gentile, professionale, battuta pronta, tavoli ben apparecchiati con tovagliato in stoffa e, nota a margine, coperto € uno !
Nel giudizio mi fermo ad un CONSIGLIATISSIMO, ma potrei anche concedere qualcosa in più, tanto che………..
………….tanto che la sera successiva ri-ceneremo sul posto e mi gusterò una spettacolare Battuta di Fassona al coltello ed un superlativo Peperone Ripieno (nel ripieno la parte del leone la fanno Tonno e Seirass, la classica ricotta di mucca) mentre Gherta bisserà il Vitello Tonnato ed aggiungerà una Tartrà (un budino salato, specialità della cucina povera piemontese, a base di uova, cipolla, latte e aromi) accompagnata da Fonduta e termineremo con un Creme Caramel al Rum.
Per dovere di cronaca i prezzi sono relativamente contenuti, 28 euro la prima sera, 34 la seconda dove abbiamo bissato l’acqua ed aggiunto un caffè……peraltro pessimo.