Siamo io e mio figlio in un giorno feriale e dobbiamo festeggiare.
Essendo l’ora di pranzo viene naturale farlo con le gambe sotto a un tavolo. Lui mangerebbe volentieri un piatto di pasta e così ci dirigiamo, essendo poco distanti, alla vecchia Pirri. Il locale è pieno, quasi esaurito, i camerieri però sono efficienti e in 5 minuti siamo seduti e consultiamo il menù. La nostra comanda sarà molto breve: una gramigna al ragù di salsiccia, un tortellino in brodo (con fuori 35 gradi ci vuole un bel coraggio!), una verdura grigliata, una bottiglia di acqua naturale ed un caffè.
La gramigna è abbondante, al bimbo è piaciuta anche se a mio gusto c’era troppo pomodoro che copriva la salsiccia, i miei tortellini, serviti in una ciotola carina e panciuta erano a 200 gradi, con calma li ho finiti ma dopo ero in un bagno di sudore (tortellini molto buoni, brodo…abituati a quello fatto in casa c’era una bella differenza). Con ancora più calma mi gusto le verdure, appena tiepide, condite con un buon olio lasciato al tavolo. Usciamo soddisfatti e con la pancia piena e dopo poche sere ci torniamo con tutta la famiglia (in quell’occasione non ho ripetuto la prova del tortellino in brodo, accontentandomi di un’insalata greca….).
19/08/2017
ecco Lisus, questa è più o meno l'idea che ho io di cucina emiliana, anche se al posto delle verdure grgliate avrei ordinato una bottiglia di lambrusco ;)