Recensione su La Sosta Di Pio VII Barberino Val d'Elsa
visitato da scanna il 04.10.2017

Recensione su
La Sosta Di Pio VII
Barberino Val d'Elsa

Visitato il 04.10.2017
Imperdibile!!!
Scritta da scanna
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 35.00
Coperti: 2
2 commenti

Seguendo il vecchio adagio "prima il dovere e poi il piacere" finiamo per unire l'utile al dilettevole. Poi per oggi basta con proverbi e luoghi comuni, senza dimenticare che d'estate c'è caldo e d'inverno c'è freddo.

Io ed Amanda (mia figlia) arriviamo alla Sosta del Papa intorno alle 13.30.

Il cartello che indica l'inizio del comune di Barberino Val D'Elsa è proprio davanti all'ingresso principale di questa bella Osteria da cui deduco che ho parcheggiato in provincia di Siena per andare a pranzo in provincia di Firenze.

Siamo nel cuore delle dolci colline del Chianti Classico.

Ci accoglie Francesca giovane e gentilissima cameriera che ci farà subito accomodare nel tavolo per due che avevamo provvidenzialmente prenotato qualche giorno prima.

Considerando che è mercoledì e che questo non è un periodo con particolare flusso di turisti, rimango un po' sorpreso quando vedo che il locale è pieno, con la sola eccezione di un tavolo grande che si riempirà qualche minuto dopo il nostro arrivo.

Eravamo già stati qui qualche anno fa e ne conservavo un buon ricordo anche se non particolarmente dettagliato. Per ovviare a questo stavolta ne scriverò a futura memoria mia e di chi vorrà leggere.

Francesca ci porta le carte; quella con il menù del giorno è scriita a mano con la matita e  mi fa pensare che questa sia una scelta che lascia aperta la possibilità a diversi e frequenti cambiamenti. La carta dei vini è molto voluminosa in quanto per ogni vino proposto c'è la foto della bottiglia e la scheda tecnica. Ovviamente la proposta gastronomica, così come la carta dei vini, sono quasi interamente legate alla tradizione di questa meravigliosa zona di ottima cucina e di grandissimi vini.

Durante la breve attesa noto, in un tavolo vicino, una fetta di carne che ad una misurazione spannometrica direi che supera abbondantemente il chilo, ma noi oggi non siamo qui per questo. Magari alla prossima occassione ci cimenteremo.

Da bere, oltre all'acqua, prendiamo una bottiglia di Merlot di una cantina locale imbottigliato con etichetta dell'osteria. Perfetto per accompagnare il nostro pranzo.

Dopo un'attenta valutazione del menù optiamo per due antipasti di Pio VII, un sostanzioso assaggio di varie specialità locali: salame, finocchiona, spalla, soppressata (che ha tutta l'aria di essere quella che da noi si chiama coppa di testa), una fettina di frittata di verdure, un crostino con ricotta e pancetta, un crostino pomodoro, salsiccia, finocchietto e cipolla  e il classicissimo crostino Toscano.

Quest'ultimo merita un piccolo approfondimento: io ero sempre stato convinto che la farcitura fosse a base di fegato di pollo ma Roberto, il simpatico e competente Oste, mi ha detto che qui ognuno ha il suo piccolo segreto e che oltre ai fegatini si usano anche le milze in proporzioni variabili. Mi ha anche detto come la fanno loro ma non sono sicuro che mi abbia detto la verità  :-)

La verità che so è che questo era buonissimo!

Dopo questo sostanzioso antipasto (?), che per me poteva già essere un pasto completo, prendiamo un primo: Gnudi di ricotta e patate con carpaccio di tartufo scorzone per me e Fusilli zafferano e noci per Amanda. Entrambi i piatti veramente di grande qualità.

Gli Gnudi. che io ho maldestramente chiamato gnocchi meritandomi una dura reprimenda dell'oste, erano piuttosto grossi, conditi con abbondante pepe, come si usa da queste parti.

I Fusilli, che poco hanno a che fare con quelli che compriamo al supermecato, era splendidamente presentati in un bel cestino di parmigiano e insaporiti con degli "zoccoli di pancetta". Così li ha chiamati Roberto.

A questo punto, dopo una pausa di decantazione decidiamo di prender anche un dolce.

Amanda opta per una torta al cioccolato mentre io non so resistere ai classici cantuccini con vin santo.

anche qui tutto ottimo!

Al termine di questa bella esperienza, bevendo un buon caffèino, come si chiama qui, abbiamo scambiato qualche chiacchiera con Roberto e Francesca che ci hanno trasmesso un po' del loro sapere sulla cucina e sulle tradizioni di questi posti.

Grazie Roberto, grazie Francesca e grazie alla "coca" che non abbiamo avuto la ventura di conoscere... sarà per la prossima volta

 

2 commenti

ilDelfo
17/10/2017
Bellissimo racconto e bellissime foto!
scanna
17/10/2017
troppo buono ilDelfo, grazie mille :sun: il racconto è mio ma per le foto devo girare i tuoi complimenti ad Amanda :cheers:
[wpuf_form id="14284"]