Recensione su Ristorante Don Giovanni Soliera
visitato da golosona il 18.10.2017

Recensione su
Ristorante Don Giovanni
Soliera

Visitato il 18.10.2017
Imperdibile!!!
Scritta da golosona
Servizio: Ristorante
Contesto: Cena romantica
Spesa a testa: 40.00
Coperti: 2
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Mercoledì 18 ottobre il Don Giovanni inizia le serate a tema con un menù a base di zucca. L’occasione è ghiotta, impossibile non coglierla, per cui io e mio marito prenotiamo per tempo (i posti si esauriscono in fretta, di solito) e alle 20.30 arriviamo al ristorante.

Manco dal Don Giovanni da alcuni mesi e noto che hanno ritinteggiato le pareti con colori tenui ma che coprono le simpatiche scritte che prima c’erano, peccato.

Per il resto, tutto è immutato. Ci accomodiamo a un tavolo ben apparecchiato e subito ci portano una bottiglia d’acqua, una di vino prevista nel menù (un buon Sangiovese di Romagna) e un cestino con ottimo pane caldo, pezzi di soffice gnocco al forno e saporiti grissini integrali.

Coi giusti tempi, inizia la serata, titolare e cameriera, entrambi bravi e professionali, si alternano ai tavoli portando le pietanze, tutte ben presentate.

Si comincia con una vellutata di zucca al timo, cremosa e molto buona, in cui sono affondate ottime polpettine di pane; e, sempre fra gli antipasti, con un delizioso tortino di zucca e porcini adagiato su una squisita crema di parmigiano.

Si prosegue con due primi: ravioli di zucca cacio e pepe con salsa di patate e tartufo e Vialone Nano sfumato al Chianti con zucca e pioppini.

Entrambi buoni, però ho trovato i ravioli troppo dolci, ho sentito poco il pepe, li avrei graditi più saporiti. Il risotto ci è stato servito da un pittoresco contenitore: una zucca vuota! Scenografico quanto buono, abbiamo fatto il bis!

Segue il secondo: un pezzetto di stinco di vitellone brasato, gustoso e tenerissimo, accompagnato da zucca alla liquirizia, singolare, e da un lesso di verdurine miste profumate al basilico, buone.

Per quanto sazi, non rinunciamo al dolce. Il dessert previsto è una fetta di semifreddo alla zucca irrorato da aceto balsamico tradizionale invecchiato 35 anni e spolverato da una granella di amaretti: superlativo!

Il conto finale, di 40 euro a testa, è comprensivo anche di un buon caffè.

Siamo rimasti soddisfatti: servizio gentile e attento, ambiente piacevole e tranquillo, nonostante il pienone, tempi giusti, piatti ben presentati e giusti come quantità, cibo ottimo. Sicuramente consiglio questo ristorante che è una garanzia sia per le serate a tema (di zucca, di pesce, etc…) che per le serate in cui si cena “alla carta”.

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