Recensione su Eataly Modena Area di servizio Secchia Ovest
visitato da ilDelfo il 12.12.2017

Recensione su
Eataly Modena
Area di servizio Secchia Ovest

Visitato il 12.12.2017
Buono
Scritta da ilDelfo
Servizio: Ristorante
Contesto: Pranzo da solo
Spesa a testa: 21.10
Coperti: 1
7 commenti

Una sosta in Autogrill è stata l’occasione per scoprire che Eataly si è impadronita di tutto lo stabile del Secchia Ovest.
Alla delusione per non poter godermi il solito Camogli (mal) riscaldato si è presto sostituita la curiosità di provare questo colosso della ristorazione che tiene alto il tricolore gastronomico nel mondo.

Al piano terra c’è il market e il bar, mentre al primo piano c’è lo spazio ristorante diviso in due sale.
Il menù include alcune proposte di terra, di mare e la pizza. Pochissimi piatti, abbastanza golosi, alcuni tipicamente locali, ma tutti molto “Eataliani”.

Appena salito alcuni ragazzi fanno a gara per offrirmi un tavolo. Spazi ampi, colori chiari, tutto un po’ freddino, ma sempre meglio dei vecchi Autogrill.

Appena mi siedo, insieme al menù, mi viene consegnato un sacchetto di carta con il pane.
Una scritta sul sacchetto recita testualmente:

“IL PANE DI EATALY cotto nel forno a legna, fatto con farine artigianali del Mulino Marino, lievito naturale con 15 anni di invecchiamento e lenta lievitazione, sale grigio integrale di Guérande raccolto a mano. Sfornato tutto il giorno 7 giorni su 7.”

Già qui si nota, nel bene e nel male, la filosofia del progetto di Farinetti.
Nel bene perché il prodotto è nobilitato e ben indentificato in termini di provenienza e caratteristiche.
Nel male perché la maggior parte delle informazioni date sono solo fumo negli occhi:
1) io non so nemmeno dove sia Guérande
2) non ci credo che qualcuno avverta la differenza nel pane che il sale è grigio ed è raccolto a mano
3) mi fa pena l’operaio del Guérande che è obbligato a raccoglierlo a mano senza neanche una paletta :)
4) bene il lievito naturale, ma chissenefrega se la proliferazione batterica è iniziata 15 anni fa.

Per la cronaca, il pane era una specie di ciabatta, a fette, non male, quasi buona come quella che prendo al banco del mercato Albinelli il Sabato mattina.

Detto questo, ordino:

- una tagliata di tonno
- mezza di gassata
- un caffé
E pago, perché qui si paga in anticipo, non sia mai che uno con la faccia da delinquente come me decida di scappare senza pagare!

La tagliata costa 16,50 Euro, è una porzione giusta, ma non abbondante, servita con un’insalatina e, nello stesso piatto, un mucchietto del famigerato sale grigio raccolto a mano…
Tonno buonino, un po’ secco, e insipidissimo, aggiungo dell’olio di oliva e mi ricordo che c’è il sale grigio e ne aggiungo un pizzico. Ma guarda te... il sale grigio sa proprio di sale!
Adesso meglio, buono. Avrei preferito che a condirlo e salarlo fosse stato lo chef...

Bevo d’un fiato la bottiglietta da 0,5 litri d’acqua gassata, pagata 2,5 Euro, servita in un bicchiere di cartoncino e me ne vado al banco a prendere il caffé, facendomi largo fra scolaresche e camionisti, perché qui, il caffé non lo servono al tavolo!

- 16,50 Euro per il tonno, compreso di misticanza
- 2,50 Euro per l’acqua in vetro, ma bevuta in cartone
- 1 Euro per il coperto e il servizio (1 tovaglietta di carta, 1 tovagliolo di carta, 1 bicchiere di cartone, posate di metallo).
- 1,10 Euro per il caffè in piedi, al banco

Farinetti: ma mi faccia il piacere! Come diceva Totò negli anni '50...

Scherzi a parte: massimo rispetto per il progetto Eataly, che all’estero elargisce cultura, qualità e quell’italianità positiva della quale dobbiamo andare fieri.
Non lo vedo invece così efficace in Italia, dove la cultura gastronomica e la qualità non mancano, a prezzi onesti, e dove preferisco dare importanza a ciò che è veramente importante.

2 cappelli e la prossima volta forse mi fermo qualche chilometro prima per un Camogli.

 

7 commenti

d.d.
28/12/2017
Direi una brillante recensione condita dalla giusta dose di sagace ironia :) :) :) :clap: :clap: :clap:
testapelata
28/12/2017
divagazione/provocazione sul sale: perché proporre un sale francese (seppur raccolto a mano), quando il sale dolce di Cervia è unico al mondo ? ....e per rimanere in Italia ne produciamo da Trapani a Margherita di Savoia e............mi fermo qui :mmm:
maurig
28/12/2017
ottima recensione che condivido appieno, la descrizione del pane sembra uscita dal libro di Albanese sui cuochi adesso nelle librerie....possibile che il mangiare debba sempre essere un evento quando è una necessità vitale? poi quando abbiamo voglia di eventi siamo in grado di procurarceli da soli.. :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:
scanna
28/12/2017
sul sale concordo con Testapelata... in effetti non si capisce cosa c'entra il sale francese
mongi
29/12/2017
Sorbole.....c'e il forno a legna in Autogrill a Modena e cuociono il pane loro 7 giorni su 7!? ....voglio andare a vedere....
WuMing
31/12/2017
ho avuto lo stesso pensiero di @testapelata Il progetto di Farinetti onestamente non l'ho mai sostenuto molto, proprio per queste divagazioni insensate su alcuni ingredienti. Ma non voglio divagare inutilmente, rispetto comunque il grande sforzo che fa per il cibo
Gerry
04/01/2018
Simpatica recensione, tra ironia e dettaglio. Anch'io mi son trovato a riflettere che il progetto di Eataly è destinato o a un pubblico straniera o a un pubblico con un livello di cultura gastronomica basso. Il sale francese raccolto a mano (qui, mi si consenta una vena d'incredulità!) si giustifica col fatto che il progetto si chiama "Eataly" e non "Mangitalia" e qualche eco straniera è d'obbligo. D'altra parte, Farinetti ci ha informato che per salvaguardare la tradizione culinaria italiana e per fornire l'ultimo Eataly aperto, a Mosca, visto l'embargo, ha provveduto a fornire il know-how affinché i tortellini venissero prodotti direttamente in loco: poco "made in Italy", ma molto "Eataly"!!!
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