Come forse già sapete, la mia dolce metà mi ha portato sulla riviera romagnola a trascorrere la fine del 2017 e l’inizio del 2018.
Bene, il pomeriggio del 31.12 siamo a Milano Marittima a lustrarci gli occhi con le vetrine dei negozi e gli addobbi natalizi che addobbano in grande quantità le vie del centro.
Tutto ciò in attesa di lustrarci lo stomaco con la cena di fine anno.
Già, ma dove andremo a cena ?
Il tempo passa, non abbiamo ancora prenotato e ad ogni richiesta otteniamo la solita risposta: “Spiacenti, siamo al completo!”
Fino a quando non decidiamo di spostarci dal centro e cercare nei lidi limitrofi.
Così telefoniamo al Ristorante Il Cavallino al Lido di Savio dove è appena stata disdettata la prenotazione di un tavolo per due (una vera botta di ****).
Però, ci spiegano al telefono, il menu è alla carta (bene !) ma con una spesa minima di 55 euro, cioè se ordini per 40 paghi comunque 55, ma se ordini per 80 paghi inesorabilmente 80 eurini (un po’ meno bene…). Vabbè, ci può stare per l’ultimo dell’anno e ormai non abbiamo altre alternative, quindi prenotiamo.
All’arrivo scopriamo che si tratta del ristorante di uno stabilimento balneare, quindi sulla spiaggia, e veniamo accolti in una veranda piena di tavoli accuratamente apparecchiati per le grandi occasioni.
Passiamo alle ordinazioni:
antipasto:
1 tris di tartare da dividere in due: tonno, ricciola e gamberi rossi accompagnati da salsine a base di olii aromatizzati: piatto semplicemente spettacolare !
2 porzioni di vellutata di zucca tartufata con funghi trifolati e tentacolo di polpo croccante. Questo piatto non ci ha entusiasmati dal momento che la vellutata costituiva i pratica solo una decorazione (e per giunta non si sentiva il tartufo), funghi e polpo non erano particolarmente saporiti.
primo:
una porzione di paccheri alla carbonara di mare dove il guanciale di maiale era rimpiazzato da cubetti e sfilacci di tonno e pesce spada affumicati: ottimi.
una porzione di spaghetti alla chitarra di pasta fresca allo scoglio. Piatto abbondante, ricco di gustosi frutti di mare in un sugo che ben si legava alla pasta: ottimi
secondo:
una porzione (da dividere in due) di fritto misto di pesce e verdure: piacevolmente servito in una cassettina di legno foderata di carta paglia si è rivelato saporito, croccante e per nulla unto: promosso a pieni voti.
Il tutto innaffiato da una bottiglia di prosecco Foss Marai (che ha rischiato più volte di essere travolto dagli avventori, in quanto il secchiello da ghiaccio era collocato su un supporto in una zona di passaggio) e da una bottiglia di minerale.
A conclusione la signora ordina un sorbetto al limone e io un calice aggiuntivo di prosecco, visto che ero rimasto a …secco: mi viene servito un calice di Col Vettoraz, nettamente inferiore al Foss Marai (ma che mi costerà comunque 5 euro, come il sorbetto).
Tirando le somme siamo a 125 euro che ci possono stare per la cena (di pesce) dell’ultimo dell’anno.
Quanto ai cappelli saremmo a 4,5 visto che la vellutata di zucca non ci ha convinti ma, dato che le frazioni non sono ammesse, arrotondo a 4, anche tenuto conto dell’affollamento del locale e della vicinanza tra i tavoli.
------------------------------------------------------------------------------------------