Sabato sera, famiglia al completo, siamo stati da Stefani al Budgàt per una dose di tradizione.
Colpevolmente non c’ero mai stato e ho trovato un posto molto diverso da come me lo ero immaginato.
Il “budgàt” del tempo che fu si è trasformato in una bella sala ampia, con i tavoli comodi e distanziati, un'illuminazione gradevole, belli arredi moderni e cameriere giovani e gentili. Nel soffitto ci sono dei pannelli fonoassorbenti che rendono confortevole la permanenza nonostante la sala fosse piena.
Il tutto sotto l’occhio vigile di Primo Stefani, un oste vecchia maniera, che accoglie i clienti senza tanti fronzoli, parlando in dialetto, con un piglio che mi ha ricordato il buon vecchio Ermes.
Il menù è quello di cui dovrebbero fregiarsi tutte le sedicenti trattorie: gnocco e tigelle, paste ripiene, piatti della cucina povera, qualche “virtuosismo modenese” di una volta, coniglio, stinco al forno, polenta e piatti più internazionali, come i filetti al pepe verde e una sezione di carne alla griglia.
Ordiniamo:
2 tagliatelle al ragù per i bimbi
2 tortelloni ai funghi porcini per me e mia moglie
E in seguito:
- 6 pezzi di gnocco + piatto di salumi misti
- 1 porzione di calzagatti
- 1 porzione di frittelle di baccalà
Lo staff è molto ben organizzato, le ragazze si danno da fare quasi correndo per tutta la sala, sempre sorridenti e gentili.
In 10 minuti ci vengono serviti i piatti:
- Buoni i tortelloni, con funghi surgelati, ma ben cucinati.
- Buone le tagliatelle, con la pasta spessa e ruvida e con un ragù un po’ unto, ma di gran sostanza.
Dopo un quarto d’ora arrivano i secondo e il gnocco.
Le frittelle di baccalà sono belle grandi e la porzione ne comprende 4. Il baccalà è in un pezzo unico all’interno della frittella, veramente sostanzioso, morbidissimo e delicato. La pastella è delicata e saporita, ma purtroppo l’esterno non è molto croccante. Comunque è fra le migliori frittelle mai assaggiate, nonostante, per tradizione della mia famiglia, io preferisca la versione "più povera" con il baccalà sminuzzato e mischiato alla “colla”.
I veri protagonisti della serata sono stati i calzagatti: croccantissimi, fritti bene e presentati accatastati come se fossero bastoncini Shangai. Buoni e belli.
Arriva anche il cestino di gnocco fritto: per una ragione che mi sfugge, al posto di ogni pezzo ne vengono serviti 2 piccoli… consuetudine che ho riscontrato anche in qualche bar in centro a Modena.
Quindi ci troviamo con 12 pezzi invece dei 6 ordinati, più piccoli, ma neanche tanto… e un giusto vassoio di salumi misti.
Gnocco molto buono, caldo bollente, morbido e non unto.
Salume con alti e bassi: non un granché il salame, meglio invece il prosciutto e crudo, la mortadella e i ciccioli.
Terminiamo con 2 amari e un mascarpone golosissimo che si sono divisi i due ragazzi.
Da bere abbiamo preso 2 bottiglie d’acqua e un Lambrusco di Sorbara (del quale non ricordo il nome) imbottigliato dalla cantina F.lli Bellei. Non male.
Abbiamo passato una bella serata, con i bimbi soddisfatti e noi anche, in un locale che è “ristorante” nell’aspetto, ma “trattoria” nel menù.
Le porzioni non deludono, la cucina è genuina e curata, i prezzi corretti, il servizio fresco e cordiale.
Ho visto servire al tavolo a fianco 2 piatti di tortellini in brodo che mi hanno fatto rimpiangere di non averli ordinati...
Abbiamo speso 90 euro che reputo assolutamente corretti.
4 cappelli e la promessa di ritornare presto per assaggiare i tortellini.
16/01/2018
Adoro questo locale.....mantiene vive le tradizioni e si possono ritrovare i sapori di una volta...qui poi il pranzo della domenica...sembra sempre il pranzo di natale :clap: :yes: