Per il pranzo di Pasqua, la scelta verte sulla Kaprazucca, simpatica l’idea del “menù fisso a scelta”, nel senso che si potrà scegliere sui pochi piatti previsti.
Ambiente molto elegante, tovagliato pesante, apparecchiatura perfetta, personale in divisa, acustica “da rivedere”.
Nell’attesa ci viene offerto un aperitivo di benvenuto con qualche scaglia di ottimo Parmigiano-Reggiano e ci viene “recapitato” un piatto con 4 panini di diverso impasto ed alcuni grissini artigianali.
E si parte con l’ordinazione, per non fare confusione e, per chiarezza, elenco il menù ed il mio giudizio complessivo, eravamo in quattro ed abbiamo ordinato TUTTO !
ANTIPASTI:
- Torta pasqualina con spinaci e ricotta delle Vacche Rosse, quella vera, con anche l’uovo sodo, nella sua semplicità un ottimo piatto
- Flan di asparagi su crema di parmigiano, il piccolo assaggio che mi è stato concesso ha dato esito positivo
entrambi gli antipasti erano impiattati assieme ad una crema di Parmigiano-Reggiano
PRIMI:
- Lasagnetta ai carciofi, piatto molto delicato ed appagante
- Cappelletti in brodo di cappone, non è il piatto che preferisco, ma un buon brodo si è associato alla perfezione con un cappelletto piccolo e dal ripieno equilibrato
- Tortelli verdi burro e salvia, probabilmente il migliore dei tre primi, pasta spessa ed elastica, cottura perfetta, presenza di ricotta rispetto alla tradizione “contadina reggiana”
SECONDI:
- Polpo croccante su crema di patate, spinaci saltati e chips di patate, morbidissimo e ben presentato
- Filetto di maiale lardellato con funghi cardoncelli trifolati e torretta di patate, tenerissimo, rosato, saporito, l’accostamento dei funghi e delle patate più per “scenografia”
- Lombo di agnello in crosta di pistacchi e mandorle con tortino di verdure croccanti e ristretto di porto, graditissimo da chi ha potuto avvalersi delle mani per spolpare le ossa del carré, interessante l’abbinamento con pistacchi e mandorle, d’effetto l’accostamento al tortino di verdure.
DOLCE:
- Colomba artigianale con creme chantilly, al cioccolato e pasticcera, tre fette “importanti” da accostare alle creme o da gustare “nature”; il piattino con pezzi di uovo (cioccolato fondente) è stato spazzato via senza remissione.
Costo del pranzo, comprensivo di coperto, acqua e caffè € 42,00
al quale ho aggiunto la mia personale “mezzina” di Pignoletto Umberto Cesari di Castel San Pietro, che ben si è abbinata con i piatti da me scelti (torta pasqualina, cappelletti, polpo)
Ambiente elegante, professionalità, tempistiche perfette, staff presente senza essere assillante, portate ottime e ben impiattate, ci sarebbero tutti gli elementi per assegnare il massimo dei voti e, visto anche il periodo, non ci tiriamo indietro.