Torniamo dopo due anni a pranzo in questo locale.
Sono stati due anni terribili per tutti gli abitanti di queste zone.
Ancora oggi e chissà per quanto tempo ancora, si vive con la paura del terremoto che ha distrutto quasi tutto, lasciando ferite indelebili sia nelle strutture che nella vita delle persone.
In tutto questo, e nonostante la terra non abbia mai smesso di tremare, tutti si sono rimboccati le maniche e stanno cercando di ridare vita a questo meraviglioso territorio.
Il nido dell'Aquila, completamente inagibile, è rinato all'interno di alcuni prefabbricati posti nella piazza del paese, accanto a quelli che ospitano il comune, la farmacia e le altre attitività che hanno provato a ripartire.
Il locale è grazioso e curatissimo, ben apparecchiato e spazioso.
Il servizio, affidato alla flglia del titolare, è attento e veloce, si viene trattati come a casa propria.
Dal menù, vero inno alla tradizione marchigiana, abbiamo scelto:
Pappardalle con il ragù di castrato, ottime
Tagliatelle di farina di castagne con porcini, speck e profumo di rosmarino, semplicemente fantastiche nella loro semplicità.
Castrato alla griglia ottimo, costoline di agnello fritto buonissime, salvia fritta e fiori di zucca fritti come contorno favolosi.
Abbiamo bevuto mezzo di rosso locale discreto, acqua e due buoni caffè.
Ci siamo soffermati a parlare con il titolare e con la figlia, grandissime persone, che hanno dentro l'isitnto della ripartenza nonostante tutto.
Abbiamo mangiato benissimo, da 5 cappelli, ma credo che non ci sia un numero di cappelli sufficiente per premiare gli sforzi che stanno facendo in queste zone per risollevarsi e tornare ad avere una vita "normale".
06/08/2018
BEL COLPO ! "non facile" ripartire: fossero tutti come Renzo Budassi................