Recensione su Parco Dei Ciliegi Zola Predosa
visitato da maurig il 12.10.2018

Recensione su
Parco Dei Ciliegi
Zola Predosa

Visitato il 12.10.2018
Consigliatissimo!!
Scritta da maurig
Servizio: Ristorante
Contesto: cena di svago con colleghi
Spesa a testa: 29.00
Coperti: 11
9 commenti

Come premio per aver lavorato molto bene durante un picco rilevante di lavoro, ospito una squadra di miei ragazzi a cena in questo locale.

Siamo in 11, dal menù abbastanza vasto che comprende specialità tipiche bolognesi, cucina di mare, pizza, crescentine fritte e tigelle, abbiamo scelto:

Antipasto di salumi, formaggi e sottaceti per tutti con tigelle e crescentine, tutto buono, qualità dei salumi valida, crescentine fritte , tigelle e formaggi buone.

Abbiamo proseguito con grigliata mista per 9 composta da capocollo di maiale, costoline, salsiccia e tagliata di manzo con patate fritte, tutto buono e abbondante, dei due che non hanno preso carne una persona ha mangiato una pizza della quale non ricordo la farcitura e l'altra ha mangiato tagliatelle al tartufo. SIa per la pizza che per le tagliatelle i giudizi sono stati lusinghieri.

Come dessert ci siamo sbizzarriti fra, tiramisù, meringhe con cioccolato fuso, cremini al pistacchio, affogati al caffè, sorbetti e panne cotte ai frutti di bosco , tutti molto graditi.

abbiamo termintao con  8 caffè e alcuni liquoiri, abbiamo bevuto 2 caraffe di sangiovese della casa e 2 di prosecco potabili oltra a svariate bottiglie di acqua.

Al momento del pagamento il conto di € 346 è stato arrotondato in fattura a € 320.

Tutto molto bene, locale con comodo parcheggio, accogliente e ben tenuto, la cucina non ha picchi estremi di qualità ma garantisce un standard medio alto in proprozione al rapporto prezzo qualità, Servizo veloce e presente nonstante non ci fossero posti vuoti e numerosi avventori che non avevano prenotato siamo stati respinti all'ngresso.

Vorre aprire una pagina nostalgia a proposito di questo locale........

Quando è nato, alla fine degli anni 60, era una chiosco all'interno di un bellissimo parco di alberi antichissimi di ciliegi, chi ha avuto l'idea di intraprendere l'attività è stata mia zia Emma con mio zio Mentore e la nonna materna Maria. Il locale, non avendo possibilità di ospitare persone al proprio interno era stagionale, apriva a maggio  chiudeva a settembre. Al termine delle scuole non vedevo l'ora di andare in vacanza dagli zii per poterli aiutare nel lavoro. Per almeno 4 anni, dagli 8 ai 12, ho passato parte delle mie vacanze estive lavorando lì, e nonostane fossi un bambino ricordo ancora quei periodi con grandissimo piacere. Lo zio  faceva la pizza nel forno a legna con il tegamino, la nonna friggeva le crescentine  alla bolognese, grandi tonde e con il buco in mezzo nella padella poi le metteva a sgocciolare nello scolapiatti, i salumi avevano un'altro sapore (ma questa è solo nostalgia...) , io e la zia gestivamo i tavoli all'aperto. Poi quando gli zii hanno deciso di non continuare si sono succeduto alcune gestioni, sempre con successo, fino all'arrivo di Beppe l'attuale gestore che ha rilevato il chiosco negli anni novanta e un po alla volta, lo ha portato alla struttura di adesso che è in grado di accogliere circa 300 persone.

Scusate se mi sono lasciato andare ai ricordi, sarà l'età..........????

9 commenti

Martora
19/10/2018
WoW, Maurig, ma allora sei figlio d'arte della cucina, mica lo sapevo!!! ;) :clap:
Lisus
20/10/2018
Grazie per aver condiviso con noi questi ricordi!
scanna
21/10/2018
bel colpo Maurig, bella recensione! Ho anch'io un buon ricordo di questo posto e devo dire che ho un po' di invidia per le tue vacanze estive di quel periodo. C'è una cosa che solletica la mia curiosità: io ho sempre pensato (e penso ancora) che le crescentine fritte di voi bolognesi non sono altro che un modo diverso di chiamare quello che noi modenesi chiamiamo gnocco fritto. Di recente ho sentito qualcuno sostenere che il gnocco fritto modenese originale è quello tondo col buco in mezzo, come lo faceva anche la mia nonna paterna, ma adesso vedo che anche da voi le nonne facevano le crescentine tonde e col buco in mezzo (peraltro mia moglie che è di Zola mi conferma che anche sua nonna le faceva così). Quindi? Vista la tua esperienza "interprovinciale" sarei curioso di sentire la tua opinione in merito :mmm: :mmm: :sun:
tata
22/10/2018
anche in montagna una volta si facevano tonde e col buco in mezzo... si sono modificate quando con un po' piu' di benessere si e' cominciato a farcirle di affettati ...per farcene stare di piu' e fare piu' pezzetti per mangiarne di piu'... eeehhh la modernita' :chuckle: :chuckle: :chuckle: :chuckle:
PIPPI
22/10/2018
mauri era destino il tuo mestiere... e comunque uno devo dire che frequenti tutti amici senza appetito due che finito il palio del migliori ristorante di modena e dintorni faremo quello di bologna e colline... e ci aprirai un mondo
maurig
23/10/2018
ciao Scanna, per quello che riguarda la differenza fra le crescentine fritte e il gnocco fritto (lo gnocco non si riesce neanche a scrivere..), per me, ma non sono fortunatamente esperto in materia, ci dovrebbe essere la stessa che c'è fra una droga pesante e il metadone :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: sulle differenze di impasto, essendo uno dei più tipici prodotti casalinghi, non mi dilungo perchè ogni casa ha la propria ricetta. La vera differenza consiste nello spessore della pasta e nella frittura con lo strutto e che nella crescentina la cottura deve essere molto più pronunciata che nel gnocco. La crescentina tonda con il buco in mezzo deve essere quasi rossa quando si toglie dalla padella. Essendo di spessore maggiore e grande una via di mezzo fra un piatto da frutta e un piatto pari piatto pari viene fritta una alla volta e va girata almeno un paio di volte nella padella. Il buco serve a fare in modo, girandola scoli l'olio e che la cottura risulti uniforme. Poi come ho visto fare per anni da mia nonna e da mia mamma viene messa in sgocciolo su uno scolapiatti. Il gnocco fritto in genere è sottile e una volta buttato nell'olio bollente appena gonfia viene girato e poi si scola. Ovviamente, dato che ho la fortuna che Mara ha imparato tutti i segreti delle crescentine quando le facciamo le fa così :) :) :) :) Ormai anche nel Bolognese la crescentina VERA, non si trova più, ma devo dire che, quando negli anni 70 da ragazzino ho abitato nel Modenese, il ricordo che ho del gnocco fritto è molto diverso da quello che adesso viene servito nei locali. Mi pare che i prodotti odierni tendano ad essere un ibrido fra le due tradizioni. Comunque non mi do per vinto e continuo a provare locali nella ricerca dei sapori di allora:):):) Diverso è il discorso della montagna, come fa giustamente notare Tata. Devo dire per esperienza personale che fra la cucina e le tradizioni dell'Appennino Modenese e quelle dell'Appennino Bolognese ci sono moltissime analogie. Poi magari perchè non riusciamo ad organizzare una disfida fra crescentine e gnocco fritto!!!! Però sappi che, davanti all'ultima crescentina tonda con il buco, bollente, piegata in due e con dentro la coppa di testa ho visto naufragare amicizie che duravano da tempo immemore :lol: :lol: :cheers: :cheers: :cheers: :cheers:
PIPPI
23/10/2018
gnocco fritto????? quale miglior assaggiatrice....
tata
25/10/2018
noi ci sacrifichiamo... :chuckle: :chuckle: :sbav: :sbav:
joy
25/10/2018
A me non piace tanto, al limite per stare in compagnia, lo assaggio .... :chuckle:
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