Recensione su Antico Podere Emilia Reggio nell'Emilia
visitato da testapelata il 20.03.2019

Recensione su
Antico Podere Emilia
Reggio nell'Emilia

Visitato il 20.03.2019
Consigliato!
Scritta da testapelata
Servizio: Ristorante
Contesto: cena con amici simpatici (pochi ma buoni)
Spesa a testa: 35.00
Coperti: 4
0 commenti

Una splendida “corte di campagna” ristrutturata nella campagna reggiana, fra le località di Coviolo, Codemondo e San Rigo a poche centinaia di metri dal Torrente Modolena.

Anche gli interni sono datati ma accuratamente manutenuti, sembra di essere a casa dell’amico contadino.

Tavolo ben apparecchiato, doppio bicchiere, lascia desiderare solo il tovagliolo di carta.

Ordiniamo un buon lambrusco non filtrato che lascerà la “posa” prodotto direttamente in azienda.

Partiamo con un assortimento di antipasti che comprende: erbazzone classico reggiano e torta salata ripiena di broccoli, tortino di spinaci (oserei dire flan), frittelline di baccalà (molto piccole, buonissime, tanta colla e poco pesce), polenta con gorgonzola (morbidissima e delicata).

E dopo questa bella serie di leccornie che hanno aperto lo stomaco, partiamo con i primi, serviti con cadenze perfette.

Tortelli ripieni di castagne, molto buoni, oserei dire ottimi, pasta alta, cotta al dente, più pasta che ripieno!

Tortelli di zucca, anche questi al limite dell’eccellente, non dolcissimi, si lasciano mangiare e non rimane nulla.

Tagliatelle con pancetta e cipollotto ed una bella spolverata di parmigiano-reggiano, ancora una volta è la pasta che fa di questa portata il “piatto principe” della serata.

Per la cronaca tutti i primi sono stati serviti su un piatto da portata, ad impiattare ci ha pensato, con ottimi risultati, “testapelata”.

Mentre le ragazze fanno una pausa in attesa del dolce, noi “uomini veri” non possiamo esimerci dall’ordinare un discreto brasato di daino agli agrumi accompagnato dalla morbidissima polenta; mi permetto di osservare che (a mio avviso) l’accostamento selvaggina-arancia è azzeccato, un po’ meno l’abbinamento con la polenta che stempera troppo il dolce/acidulo.

E via coi i dolci, ognuno diverso, sorbetto alla melacotogna (digestivo ma niente di particolare), sbrisolona (stratosferica) accompagnata da uno zabaione caldo degno di menzione, semifreddo della casa (così così) e semifreddo alla zabaione con ciliegie (accostamento un po’ azzardato).

Ci fermiamo qui, declinando l’invito a caffè, amari ecc.

Nel complesso: location da favola, servizio efficiente (siamo stati gli unici clienti), proprietaria sempre sorridente e preparata (in lei ho visto tanta passione), grande qualità dei primi, qualche perplessità sui dolci; il prezzo mi è parso equo.

Trattandosi di un mio personale parere mi fermo a tre cappelli, magari rispolverando il giudizio “un po’ più che consigliato”, sicuramente da provare.

0 commenti

[wpuf_form id="14284"]