Manchiamo da qualche mese da questa trattoria tradizionale, con cucina sincera del territorio e ci viene voglia di tornare. Ci fanno accomodare nella veranda, abbellita da vasi fioriti nella parte esterna ma con i tavoli un po’ troppo vicini tra loro.
Partiamo con due antipasti: salame (buono), prosciutto crudo, cipolline in agrodolce (con il sentore dell’aceto ben presente, a me piace), frittata (molto alta e con sopra non ho capito se era formaggio che raffreddato era diventato duro: comme ci comme ça), erbazzone senza pasta (scarpasot) anche questo alto e non molto saporito.
I bimbi proseguono con due tortellini in brodo, serviti in due bei tegamini di porcellana coi manici. I tortellini sono abbastanza piccoli e saporiti. Noi grandi saltiamo il primo e andiamo diretti ai secondi: per me punta di petto di vitello al forno (molto tenera ma anche molto grassa) e per mio marito lumache in umido con la polenta (dice buone). Due porzioni di patate al forno. Queste purtroppo (e me ne dimentico ogni volta) non ci piacciono, sono tagliate molto grosse, sono poco condite e per niente croccanti. Tutte le porzioni sono molto generose, per gente con dell’appetito! E noi ormai non facciamo più parte di questa categoria! Terminiamo con due caffè. Da bere solo 2 bottiglie d’acqua. Nel complesso bene, ma continua ad essere un locale che non riesce a fare breccia nel mio cuore.