Credo che non ci sia periodo migliore dell’autunno per godersi il nostro fantastico appennino.
Con temperature come lo scorso weekend, verrebbe voglia di prendere 2 settimane di ferie controcorrente e sfruttare tutte le ore di luce passeggiando per i boschi per stupirsi dei colori.
Il problema è che giornate così devono avere un degno finale e Zita è una delle migliori soluzioni che conosco.
Come certamente saprete, da qualche anno il locale si è gradevolmente rinnovato, senza perdere quell’atmosfera famigliare e calda che lo ha sempre contraddistinto.
Siamo in 4: io, mia moglie e i ragazzi (devo sforzarmi a non dire bimbi!).
Quando entriamo da Zita sono le 20:15 e più della metà dei tavoli sono già occupati.
La gestione è famigliare ed è affidata a 2 generazioni di una famiglia numerosa. Questo rende il servizio rapido, professionale e sempre estremamente cortese.
Partiamo con il vino: con grande sorpresa, alla richiesta di un “Sorbara” mi viene proposto il “Brut Rosso” di cantina della Volta, che accetto con piacere.
Iniziano le danze:
Crostini ai funghi per tutti, con 3 sughetti differenti (porcini al natuarale, misti con panna e porcini al pomodoro) e polenta fritta al ragù di carne.
A mio parere i migliori della zona, con la varietà come punto forte.
Bis di primi per me e mia moglie: Tortelloni e tagliatelle ai funghi porcini.
Tortelloni di alto livello, ma non i migliori della zona.
Tagliatelle fatte in casa, buona la pasta, ma un po’ sciapo e acquoso il sugo di porcini.
I ragazzi non resistono ad una gramigna alla salsiccia, servita in un vassoio super-abbondante che è stato letteralmente pulito.
Io e mia moglie proseguiamo con 1 porzione di funghi fritti e 1 tagliata ai porcini, da dividere, mentre i giovani si fermano momentaneamente in attesa di un dolce.
Nel frattempo è finito il vino e chiediamo un rinforzo di Grasparossa alla spina, chiaramente non paragonabile al Cantina della Volta, ma sufficiente per portarci a fine pasto.
La tagliata è spettacolare. Carne di una tenerezza inarrivabile, lasciata quasi al sangue, come da nostra richiesta, accompagnata da porcini appena scottati. Anche i funghi fritti sono di alto livello, poco unti e fritti in una pastella leggera.
I ragazzi chiudono con 2 mascarponi al cioccolato e noi finiamo la serata con un piattino di assaggi di torte miste e i liquori (grappa e archibugio) le cui bottiglie ci vengono lasciate sul tavolo.
Zita nel tempo è rimasta sempre la stessa, mantenendo la convivialità dell’osteria e, allo stesso tempo, adeguandosi all’alta qualità alla quale siamo abituati in questo angolo di appennino. I liquori casalinghi di fine pasto, le meravigliose torte miste, le porzioni abbondanti e l’ospitalità sincera, fanno di Zita uno dei miei ristoranti preferiti, ma probabilmente il vero punto di forza è il menù: funghi tutto l’anno…sì, ma anche una solida cucina tradizionale di qualità e gran sostanza. Questa sera non le ho assaggiate, ma se esistesse il “palio delle rosette al forno”, Zita sarebbe sul podio!
Alla cassa, con il rinforzo di Grasparossa gentilmente offerto, paghiamo 104 Euro.
Considerando il rapporto qualità prezzo, l’atmosfera e la serata in generale, questa volta mi gioco i 5 cappelli!