Per un impegno dei bambini ai sassi di Roccamalatina ci troviamo in zona verso l’ora di pranzo. Alcune telefonate ad alcuni ristoranti ci fanno intendere che il caldo dei giorni scorsi ha invogliato molti piansan ad inerpicarsi sulle prime colline in cerca di refrigerio.
Fortunatamente per noi un tavolo ha disdetto la prenotazione e riusciamo a mettere le gambe e le zampe (perché con noi c’era anche la nostra bimba pelosa) sotto al tavolo. Veniamo fatti accomodare sotto una sorta di veranda all’ingresso, non lontano dall’angolo nel quale friggevano il gnocco (dei veri e propri fazzolettoni giganti), i funghi e cuocevano i borlenghi (chiamati, sul versante bolognese, zampanelle).
Sul tavolo, coperto da un fazzoletto di carta, c’erano già alcune fette di salame tipo strolghino, piccolo e morbido. Il servizio, nonostante il pienone e gente in attesa, è abbastanza rapido. Nel giro di pochissimo arrivano i funghi fritti (che avevamo inteso come contorno...), appoggiati su foglie di castagno e serviti su un taglierino. Sono una montagna, e partono da un prodotto fresco (15€). Sono fritti bene, con una leggerissima crosticina, salati il giusto e bollenti. A ruota arrivano tre piatti di tagliatelle col ragù di cinghiale (12€): sono visibilmente fatte in casa, di pasta abbastanza spessa e piene di ragù che contemplava anche dei bei pezzettoni di carne. Sono buonissime, tra le migliori che abbia mai mangiato. Mio marito continua col cinghiale in umido (12) con contorno di funghi trifolati (10€) (perché ha giudicato la polenta troppo fuori stagione). Il cinghiale è la stessa preparazione del ragù, la porzione è molto abbondante e ne rimarrà un pochino. Io invece mi faccio portare una zampanella (3€): piegata in quattro e non troppo condita (come piace a me) è molto croccante, quasi trasparente sul bordo. Il pesto è saporito ma non salato. Per non farci mancare niente proseguiamo con una porzione di gelato (ben 5 palline) e una macedonia con gelato, varia, abbondante e con frutta bella fresca. Due caffè, tre bottiglie d’acqua e un bicchiere di bianco della casa (a 1 euro! Mai visto prima!!!) chiudono il nostro conto che da 96 euro viene scontato a 90.
Il personale che veniva al tavolo aveva sempre la mascherina indossata, chi faceva il conto o stava al bar la indossava ma a volte la abbassava anche. La gestione è famigliare, la mamma anziana, con tanto di giacca (col caldo che faceva!), si dava da fare pure lei e tutto mi ha dato l’idea di un ingranaggio ben oliato e rodato. All’uscita dai servizi igienici c’era un dispenser di gel disinfettante, così come all’ingresso, e i tavoli erano sufficientemente distanziati.
Se torniamo in zona sappiamo già dove fermarci. Bravi.
07/08/2020
Interessante! :clap: :clap: