Imperdibile!!! Scritta da
gnoloso Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
30.00 Coperti:
1 2 commenti Comincio con un appunto..perdonatemi se ho perso lo scontrino con il numero di telefono perchè il locale non è visibilissimo e ci ho messo un pò a trovarlo, se io avessi avuto il numero ci avrei messo meno anche perchè una persona pensa.."basta chiedere"alla settima persona a cui ho chiesto e mi mandava"di là" alla fine ho fatto una ricerca sistematica di tutte la vie fino a trovarlo.
Cumunque per chi dovesse mai andare a Venezia (specialmente in questo periodo carnevalesco) il locale si trova adiacente al molo sulla sx della piazza, guardando dalla laguna, esattamente alle spalle del palazzo sulla via adiacente. Se proprio dovete chiedere, chiedete al molo s.Marco.
Bene, cominciamo.....
L'HARRY'S BAR, non è un qualunque bar,ma realmente,, il BAR.
Antichissimo,si narra che esistesse giàdai primi del cinquecento,nato proprio sul molo per preparare bevande calde e corroboranti ai barcaiuoli, lo stesso E.Hemingway per tutto il suo soggiorno a Venezia ha vissuto più tempo all'interno del locale che nel suo alloggio.
Lui e tantissimi personaggi famosi, sono passsati a visitare questo locale negli ultimi duecento anni.
Il nome harry's proviene dall'ultimo storico gestore di inizio secolo, che negli anni cinquanta divenne famoso per aver inventato il BELLINI,dopo il martini il cocktail più famoso al mondo.
La tradizione vuole che, passare da Venezia senza aver gustato un Bellini all'harry's,,, ti manca un pezzo di Venezia.
Nel 1957 circa un piccolo gruppo di Barman italiani(una decina)all'interno proprio di questo bar crearono l'A.I.B.E.S.(associazione italiana barman e sostenitori),che come scopo ha di mantenere ai massimi livelli questo mestiere che per qualcuno è un'arte quanto gli stessi sbalzi del Tiziano sulla cattedrale.
Il locale non è visibile dall'esterno, i vetri satinati con il nome del locale ne ostruiscono la visuale, il menù non esposto all'esterno(è anche ristorante... e che ristorante ,ma cosiglio l'american express platinum perchè girare con tutti quei soldi non è consigliabile),,,,quindi fatevi coraggio e si entra...
Quella piccolissima porta in legno color noce è pesantissima da aprire,spingo,un separè antivento impedisce la visuale lo oltrepasso...... e sono immerso negli anni cinquanta.
Nulla è cambiato,tutto è come era nelle foto storiche in bianco e nero degli anni cinquanta.
Una dozzina di tavoli di noce antico più bassi di qualche cm rispetto a quelli odierni ospitano commensali che ancora desinano
su poltroncine di legno e cuoio dello stesso color noce.
Un piccolo banco con qualche sgabello è situato sul lato sx,una litografia antica ritrae il banco com'era al momento della sua costruzione circa cent'anni fà.
Ci accoglie un cameriere in livrea e guanti bianchi e ci indica un tavolino non apparecchiato, dato che volevamo solo bere qualcosa,mi guardo intorno, qualche litografia di venezia alle pareti,solo stranieri, inglesi e americani ai tavoli, la lingua ufficiale è l'inglese.
Il cameriere porta i menù e dopo un rapido sguardo decidiamo di optare entrambi per il giàcitato bellini, dato che il camerire ci ha accolto dicendo"abbiamo ancora pesche fresche"...
(cok.BELLINI la polpa spremuta di una pesca matura, dalla polpa bianca, miscelato a spumante brut metodo classico o champagne)
Il barman, antico quanto il locale,dopo aver preso l'ordine si mette all'opera e miscela la purea fresca di frutta con lo spumante,non in bicchiere come tutti fanno, ma prima versando gli ingredienti sul ghiaccio in un'altro contenitore e poi rifiltrando il tutto in un bicchiere cortina.. ..
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stretto e lungo ma senza gambo(appunto i bicchieri degli anni cinquanta.
Il colore è di un rosa petalo di pesco e l'aroma è proprio quello che si sente, fortissimo in campagna, quando ci si ferma a comprare le pesche dal contadino.
In bocca si sente il sapore vellutato dello spumante e lo stesso aroma della pesca,ma la consistenza e più morbida, non pastosa, non legante, ma fine e vellutata,gli aromi stimolano le papille legandosi in un abbraccio definitivo,l'ultimo abbraccio di due amanti.
Ora un qualche cocktail l'ho preparato anch'io,e in quel momento un pò mi sono vergognato, la ricerca della perfezione che per qualcuno è un eccezzione, per loro è lo standard.
Termininato il drink ci avviciniamo alla cassa e dopo avergli lasciato 30 euri(santi numi,..ma d'altronde non l'ho spremuta io la pesca almeno)((...e senza maggiorazione al tavolo,hanno avuto pietà!)) il gentilissimo cameriere ci ha regalato una qualche cartolina ricordo(bè.....almeno).
Usciamo dal locale,il tramonto è armai vicino,al treno ancora un paio d'ore,e lentamente comiciamo la passseggiata del ritorno(fino a s. marco l'andata l'abbiamo fatta in traghettobus).
Passeggiando nelle calli,attraversando ponticelli,con l'aroma di quello sqisito nettare,le emozioni che riesce a farti vivere una cittàcome Venezia sono molteplici.
Non si riesce a non pensare ad essa come ad una vecchia signora riservata e difficile da scoprire,ma al suo interno molto più sbarazzina e disinibita di quanto non mostri.I suoi costumi e le sue maschere che da mille vetrine ti osservano coi loro occhi vuoti, regalano un'atmosfera misteriosa,ma al contempo avvolgente,incutono quasi timore, quasi soggezione,ma moltissima attrazione.
In ogni angolo,in ogni canàl,può sembrar di rivedere fasti ormai passati,di damigelle e cortigiane a passeggio, di siòr e di sabàuda che discuton di politica e fàcende di òmini,alle feste e ai ricevimenti di ogni sera in casa di qualche signore o del doge,che si protraevan fino a giorno inoltrato, e vorresti essere lì dietro una maschera di qualche secolo fà......
A presto da firenze....
2 commenti
25/01/2008
carissimo gnoloso, complimenti per questa recensione e complimenti, e nn nego una punta d'invidia, per la tua visita all'Harry's bar. Mi permetto di fare una piccola precisazione sulla nascita e sul proprietaro di questo Bar. il bar fu fondato negli anni 30 da Giuseppe Cipriani (proprietario dell'omonima locanda sull'isola di torcello, nonchè dell'hotel Cipriani, ad Asolo) in un vecchio locale, un magazzino di corde, da affittare, scoperto dalla moglie Giulietta. I soldi li mise Harry Pickering, un'americano che frequentava il bar dell'hotel Europa a Venezia, che trovatosi senza soldi si fece prestare 10.000 lire da Cipriani, barman dell'hotel. Al suo ritorno a Venezia, restituì le 10.000 più 30.000 voleva aprire un bar con Cipriani con il suo nome Più o meno è questa la storia dell’Harry’s bar Ciao alla prossima.