Recensione su Bar della Crocetta Milano
visitato da mizoguccini il 05.03.2008

Recensione su
Bar della Crocetta
Milano

Visitato il 05.03.2008
Consigliatissimo!!
Scritta da mizoguccini
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 17.50
Coperti: 1
6 commenti
AL CARCANO IN PÈ Il Bar della Crocetta, o più semplicemente La Crocetta, ha aperto i battenti nel 1979, accanto al teatro Carcano (là dove secondo Jannacci si poteva far l'amore “in pè” con Veronica, un po' strano visto che “se non sbaglio stavi in via Canonica”, cioè da tutt'altra parte della città…) e da allora è una delle migliori paninoteche di Milano. La Crocetta, che è il nome di uno slargo a metà di corso di Porta Romana, si trova proprio davanti alla fermata Crocetta della metropolitana 3, ed è a pochi metri da quello che era il mio liceo, e quindi la frequentavo già allora. Due piccole sale, al pianterreno il bancone dei panini e del bar, pochi tavolini, di più nella stanza al primo piano. Boiserie, specchi, vecchie pubblicità della Guinness, manifesti di spettacoli del primo novecento, e molte foto autografate da attori che hanno negli anni recitato nel vicino teatro (mi commuove quella di Jannacci e Gaber in Aspettando Godot); piccoli tavolini di legno da due che vengono uniti per fare tavolate più grandi, sedie di legno, pavimenti in cotto. Schermo al plasma (purtroppo) che trasmette sport al primo piano. Per il mio gusto il punto debole del locale è la clientela: molti ragazzini ricchetti (siamo in pieno centro) e un po' casinari e strafottenti (e spesso politicamente di una parte a me sgradita), questo soprattutto il sabato e nell'orario da aperitivo, clientela un po' più adulta gli altri giorni. Da un po' di anni funziona bene anche come luogo dell'aperitivo: ha una discreta scelta di vini al calice e una lunga lista di cocktail, serviti con gli adeguati stuzzichini, ma per me rimane un posto dove andare a mangiare, dopo il teatro (un tempo poco distante sorgeva anche il Portaromana) o dopo il cinema, dei magnifici panini. VORREI UN “INCISTATO”, MA CON LA SALSA ZARINA… La lista è lunghissima, i panini dai nomi fantasiosi che possono andare da “Amilcare” (il nome del mio nonno emiliano…) a “Zeus” passando per “Stefanio XIII”, oltre a una sezione tutta ispirata al mondo del calcio, prevedono ingredienti che spaziano dal consueto prosciutto cotto di Praga, al più raro filetto di cervo, comprendendo quasi tutti i salumi reperibili in Italia, più un paio di proposte di hamburger; nella gran maggioranza prevedono formaggio, dell'insalata e immancabilmente una salsa, in lista non tutti gli ingredienti sono segnati, dopo i primi segue un “ecc.”, in ogni caso si possono fare tutte le modifiche che si vuole, basta chiedere. Sono quasi tutti del panini caldi, ma vengono passati sulla griglia molto rapidamente. Sono anni che io e la mia compagnia ci diciamo che un giorno ruberemo una lista per segnare quelli che abbiamo già mangiato; io di fatto credo di aver provato quasi tutti quelli che non prevedono il tonno (non mi piace il pesce conservato). Oltre ai panini complessi ci sono quelli di solo affettato, dei piatti con lo stesso nome di alcuni dei panini che prevedono gli stessi ingredienti ma scomposti, una serie di insalate e delle tartine; io comunque prendo sempre i panini. I prezzi dei panini vanno dai 6 agli 8 euro a mezzogiorno, un euro di più la sera; la birra costa 3.50 la piccola, 5.50 la media e 10 il litro, alla spina ci sono Harp, Tennents super, Leffe e Kilkenny (ma certe volte variano…). Sono prezzi alti, ma piuttosto normali per Milano; ho l'impressione che negli anni abbiano ridotto un po' la dimensione del pane (francesini per quasi tutte le proposte, giusto un paio con la focaccia), non la farcitura che è sempre debordante: tutti sono avvolti nell'alluminio, e ne esistono addirittura alcuni serviti in una coppa con il cucchiaino, in ogni caso vi portano un gran numero di tovagliolini, di cui fare largo uso, mentre seminate un po' di insalata e di salsa sul piattino e se siete poco accorti anche sui vostri vestiti. CRIMINI NEL BAGNO Visto che dovrete mangiare con le mani, vi consiglio di arrivarci con le medesime ben pulite: a meno di bisogni impellenti, evitate il bagno, bisogna uscire da una porta vicina alla cassa, finendo nell'androne delle scale del condominio dentro al quale si trova il locale (più volte ho immaginato un delitto di un cliente che passa dal bar direttamente a uno degli appartamenti…), qui occorre trovare un'altra porta con un cartello WC che vi conduce a una turca quasi sempre spaventosamente sporca, spesso manca il sapone, oppure gli asciugamani di carta. In effetti la pulizia è un po' un tallone d'Achille della Crocetta, le cose sono migliorate da quando non si fuma più nei locali pubblici, ma rimane il fatto che i tavoli vengono rapidamente sparecchiati, spesso limitandosi a una sommaria passata straccio (niente tovaglie, nemmeno di carta). Il servizio è variabile, d'altronde i camerieri cambiano abbastanza spesso, se c'è poca gente tutto funziona liscio, ma quando è pieno possono capitare degli intoppi: qualche volta capita che vi portino subito le bevande e ora che arrivano i panini ne avete già bevuto metà, altre volte l'opposto (ancora più fastidioso, a mio parere, i panini sono saporiti e consistenti, ci vuole qualcosa per dissetarsi). Qualche cameriere ogni tanto ha voglia di chiacchierare, specie sul tardi: alcuni fanno commenti sui ragazzini che affollano il locale, specialmente quando vengono a sapere che la mia compagna è insegnante, si noti che generalmente hanno giusto pochi anni di più, ma parlano già di quando avevano quell'età come di un'epoca remota. MERCOLEDÌ: SI VA AI SUPPLEMENTARI (IN CAMPO E NEL PIATTO). Ieri sera eravamo in quattro, oltre a me e la mia compagna e due amiche, siamo arrivati verso le 11 meno un quarto, ci siamo accomodati nella sala di sopra: c'era poca gente, ma non avevamo tenuto conto che essendo mercoledì c'erano le coppe europee, e purtroppo la partita andava ai supplementari (chi segue il calcio sa di che partita si trattasse, io ho solo capito che una delle due squadre era lo Schalke 04), io sono comunque riuscito a mettermi con le spalle allo schermo e il volume non era molto alto. Abbiamo preso due “caprera” (salame di cinghiale, caprino, rucola, cuori di palma, ecc.), un “sabrina” (praga, surimi di granchio, brie, lattuga, ecc.) e un mare e monti (a base di bresaola, su richiesta senza formaggio), una Tennents media, una piccola, una Harp media e una coca. I panini sono piaciuti molto anche alle due nostre commensali, che provavano il locale per la prima volta, e ne sono state saziate; invece io e la mia compagna ci siamo fatti portare anche un “vagabondo” (manzo affumicato, salsa piccante, ecc.) diviso a metà (quando l'ho ordinato mi sono sentito una specie di assassino di emarginati) e un'altra media. In totale per 5 panini, 3 medie, una piccola e una coca abbiamo speso 70 euro, che sarebbe molto se si ragionasse in lire e si pensasse che sono solo dei panini, non tanto se si tiene conto degli scandalosi prezzi milanesi e del fatto che alla Crocetta un panino (uno e mezzo se si è dei mangioni) è sostanzioso come un pasto intero. VALUTAZIONE Nel loro genere i panini sono indubbiamente da cinque cappelli, oggi come quando ci andavo alla fine degli anni '80: ne tolgo uno per le caratteristiche negative del locale che ho indicato; in ogni modo, visto i prezzi più bassi di mezzogiorno lo consiglio vivamente per un pasto rapido se qualcuno dovesse trovarsi per lavoro in centro a Milano.

6 commenti

gi
07/03/2008
il prezzo, visto da qui, e' piuttosto caro, ma alla prossima "gita" a Milano, ci andro' :)
mizoguccini
07/03/2008
Se ti piacciono i panini riccamente imbottiti vacci senz'altro. Una correzione: 1979 è uscito da chissà quale mio falso ricordo, alla Crocetta “il panino è un’arte” dal 1982.
spingi
08/03/2008
bè, in quella zona di milano (in p.zza Beccaria se non sbaglio) non è neanche male "il Panino giusto"..panini piccolissimi e imbottitissimi che costano forse leggermente meno, dove una nota piuttosto interessante è quel bocconcino di gelato ricoperto al cioccolato che offrono con il caffè...ci sei stato mizo?
barbe
08/03/2008
Ciao mizo, ma a proposito del pesce conservato che ne pensi del baccalà o della neonata calabrese? E la bottarga, quella secca in stecche?
barbe
08/03/2008
Dimenticavo il caviale...
mizoguccini
08/03/2008
Caro spingi: il Panino giusto è una catena, a Milano ce ne sono tre o quattro. I loro panini non sono male, ma rispetto a quelli della Crocetta sono più "pulitini", "educatini", con gusti molto meno arditi e pronunciati, e poi il rapporto costo-quantità è indubbiamente meno favorevole, quindi per sfamarsi al Panino giusto si spende di più. Tra l’altro l’ultima volta che sono stato in uno della catena (quello vicino a Porta Venezia) ho aspettato un panino più di mezz’ora e me ne sono dovuto andare prima che arrivasse. I bagni di tutta la catena sono però indubbiamente più puliti, così come i tavolini, e hanno anche i quotidiani da leggere. Caro barbe: in effetti non tutto il pesce conservato non mi piace, solo che non amo il tonno in scatola (specialmente se cotto di nuovo) e in fondo nemmeno i pesci affumicati (ma lo storione mi piace più del salmone). Il baccalà mi piace, anche se non mi fa impazzire, dipende molto da come lo si prepara. La bottarga mi piace molto, ma in piccole dosi, la neonata calabrese per me rimane solo qualcosa di cui ho letto da qualche parte. Il caviale infine, quello vero, l’ho provato solo in piccolissime dosi in complicati piatti presentati da chef francesi: lì mi piaceva, ma non isolavo molto bene il suo sapore; a cucchiaiate non l’ho mai mangiato. Nel campo uova di pesce non mi piacciono quelle di salmone: troppo salate. Ciò che proprio non sopporto è la pasta al pomodoro col tonno in scatola (di discount), l’alimento base degli studenti che non siano dei buongustai, immancabilmente presente quando andavo a trovare i miei amici che studiavano a Bologna (però bei tempi… nonostante quella pasta schifosa).
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