Recensione su Ca' Monduzzi Zocca
visitato da Mistico il 16.03.2008

Recensione su
Ca' Monduzzi
Zocca

Visitato il 16.03.2008
Consigliatissimo!!
Scritta da Mistico
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 32.00
Coperti: 1
4 commenti
Io e la mia morosa passavamo per Zocca e ci è capitato di vedere lungo la strada il cartello "Agriturismo". Dato che ormai era ora di pranzo decidiamo di fermarci. Per primo ci accoglie il bellissimo boxer fulvo dei proprietari, tranquillo e amichevole...fin troppo ma spiegherò dopo il perchè. Entrando nella sala si nota che è uno spazio diviso in due: la parte più esterna utilizzata solo nei mesi più caldi ma completamente chiusa con delle vetrate; la sala principale che supera a malapena la trentina di coperti. Classica casa di montagna rimessa a nuovo: pietra a vista, travi in legno, arredamento in stile con il resto. Una piccola stufa nell'angolo per fare atmosfera più che caldo. Fuori ci sono metri di prato ottimi per la passeggiata digestiva e per poter ammirare, per la gioia dei più piccoli ma non solo, cavalli, asini, pony, pecore... Non avevamo prenotato e praticamente eravamo i primi, ci accoglie un gentilissimo gestore che ci porta e ci apparecchia un tavolo tutto per noi. Il menù è fisso, l'unica scelta era tra due primi in brodo da abbinare alle tagliatelle al prosciutto per fare il "bis". Scegliamo i maltagliati con i fagioli piuttosto che i tortellini. Prima però ci portano un piccolo antipasto composto da salame casareccio, caciotta di mucca, piccoli gnocchini fritti e crema fritta. I maltagliati sono serviti al tavolo dentro a delle piccole zuppiere. Buoni, saporiti, la pasta dei maltagliati sottile, la cameriera ce ne serve in abbondanza. A giudicare da quello che ho visto dal tavolo a fianco pure i tortellini non dovevano essere male: piccoli, sicuramente fatti a mano dalla famigerata "nonna" di cui sentiamo parlare dalla cucina. Il tutto fa pensare ad un agriturismo a conduzione familiare. Seguono le tagliatelle al prosciutto, porzione da prendere alla pinza e da dividere tra i commensali. Anche qui ci siamo: sono gustose e vanno giù che è un piacere, forse sono fatte saltare nel burro prima di essere servite ma non ne siamo del tutto sicuri. Come secondo segue la grigliata mista di maiale, coniglio e manzo e l'arrosto di agnello con patate al forno con contorno frittura in pastella (carciofi e mele). Ci portano il vassoio e la pinza e comincia la lotta per battere la porzione "da due". Salsiccia a parte (trovatemene una buona di 'sti tempi) è tutto molto saporito; l'agnello in particolare merita una lode per il gusto leggero, sicuramente lasciato marinare per perdere quel sapore di "selvatico" che lo rende spesso inviso a molti. Chiaramente arriviamo alla fine che siamo pieni come uova, senza contare che annaffiamo il tutto con un rosso fermo, un Sangiovese per la precisione. Arriva il momento del dolce, la cameriera ci annuncia lo stracchino della duchessa, siamo entusiasti...torna un minuto dopo, si era sbagliata c'è il creme caramel...torna di nuovo con il vassoio...ci richiede scusa, c'è la panna cotta con marmellata di amarene, è ufficiale. Beh insomma confusione a parte abbiamo davanti un dolce fatto in casa veramente gustoso, con la marmellata sicuramente casereccia. Finiamo il tutto con caffè e digestivo da scegliere tra grappa, limoncino o nocino. Scegliamo il limoncino e ci portano direttamente la bottiglia...amo queste cose. Bello ghiacciato e anche questo probabilmente fatto in casa. é il momento del conto: 64 euro in due, 32 euro a testa per il menù fisso. Prezzo equo per quello che abbiamo mangiato e per come siamo stati serviti. Unica nota stonata il nostro amichevole boxer di nome "Bullo" che è capacissimo di aprire le porte per entrare nella sala da pranzo, chiaramente con l'intenzione di farsi coccolare e di scroccare qualcosa. A noi non dava fastidio perchè stavamo andando via, ma forse ai signori del tavolo sotto cui si era infilato...non saprei. Nel complesso sono rimasto molto impressionato, 4 cappelli perchè si respira un'aria familiare, il cibo è buono su questo non si discute, il servizio veloce ed efficiente, prezzi contenuti.

4 commenti

bicio
16/03/2008
concordo pienamente, si mangia bene spendendo il giusto, bravo mistico
MarcoeSilvia
17/03/2008
Concordiamo alla grandissima, e la prossima volta vi consigliamo di prendere i tortellini: sono la bibbia, il testo sacro del tortellino modenese. Silvia, da brava "straniera" (di Parma), pensava che la morte del tortellino fosse la panna, e proprio qui ha avuto la sua iniziazione... e da allora non ne è più uscita. Addirittura un cognato di marco, napoletano, proprio grazie ai tortellini di Ca Monduzzi è diventato uno dei più sofisticati critici dell'ombelico di Venere che ci sia mai capitato di incontrare. Ca Monduzzi è un agriturismo decisamente familiare come conduzione, e la famiglia comprende anche Bullo. In effetti non tutti apprezzano un cane a tavola, ma sapete com'è, i figli so piezz' e core, e non si esclude nessuno dal desco...
bicio
17/03/2008
il fatto che silvia si sia redenta le fà onore ed è perdonabile perchè, come dice marco, è straniera. Concordo, i tortellini sono ottimi specialmente quando il "BRODO" è ottimo
Mistico
17/03/2008
Beh vi ringrazio, a questo punto penso di aver scritto una recensione buona se tutti concordate con me. Solo una precisazione per i tortellini. La leggenda vuole che siano stati inventati nel paese di Castelfranco Emilia in un passato remotissimo da un oste guardone che, spiando dalla toppa una bellissima nobildonna mentre si faceva il bagno, vedendo la forma "divina" dell'ombelico si ispirò per creare il famigerato tortellino. Da quel momento tutti gli anni a Castelfranco si festeggia con la sagra omonima (intorno a settembre se non sbaglio). Il tortellino quindi non è ne modenese ne bolognese (anche se il forte castelfranchese è stato per lungo tempo sotto il dominio bolognese) ma appartiene in tutto e per tutto a questo paese di confine che al tempo fu fondato come "porto franco" (da cui il nome)...una specie di paradiso fiscale del tempo.
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