Recensione su Uliassi Senigallia
visitato da mizoguccini il 25.03.2008

Recensione su
Uliassi
Senigallia

Visitato il 25.03.2008
Consigliatissimo!!
Scritta da mizoguccini
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 170.00
Coperti: 1
41 commenti
UN PO' DI STORIA PER COMINCIARE Senigallia, deve il suo nome al fatto di essere stata fondata dai galli Senoni, quelli che assediarono Roma sotto la guida del loro capo Brenno, che pretese un riscatto esorbitante al grido di vae victis. I galli Senoni sono originari di una zona che si trova attualmente nel dipartimento della Yonne, e particolarmente dalla zona dove oggi sorge Sens, che nel nome ricorda l'antica popolazione; a Sens, a partire dal municipio in puro stile pompier sulla cui facciata campeggia una sua statua colossale, fino all'albergo in cui abbiamo alloggiato quando l'abbiamo visitata, tutto ricorda Brennus, vi si trova inoltre una delle prime cattedrali gotiche di Francia (la vicinanza con Parigi ha fatto sì che per secoli il vescovo della capitale fosse in realtà un supplente dell'arcivescovo di Sens… stranezze della storia) e, cosa che ci collega alla nostra recensione, un ristorante bistellato Michelin dove abbiamo consumato uno dei nostri più memorabili banchetti. Ecco dunque che ci rechiamo da Uliassi col pensiero rivolto a un possibile gemellaggio culinario, oltre che storico, tra Senigallia e Sens. CAPITALE GASTRONOMICA Senigallia durante il rinascimento è stata brevemente capitale di una signoria con i della Rovere, come segno tangibile rimane la Rocca Roverasca, che da semplice fortezza ai tempi della riconquista dei territori papali dopo la cattività avignonese con il cardinale Albornoz, si è trasformata in palazzo ducale; le vestigia di quel passato si riscontrano anche una certa fierezza del suo centro cittadino, alimentata dal fatto di avere dato i natali a quel “cittadino Mastai” (come lo chiama Carducci) passato alla storia come ultimo papa-re col nome di Pio IX. Oggi Senigallia è tornata a potersi definire una “capitale”, questa volta gastronomica, grazie alla presenza di Mauro Uliassi sul lungomare davanti al centro, e di Moreno Cedroni con il suo La Madonnina del Pescatore nella frazione Marzocca (ci siamo stati in rapida visita nel pomeriggio: se è vero quel che si dice della sua cucina mai contrasto fu più stridente tra l'anonimo e brutto edificio che ospita il ristorante e i piatti che propone). Peraltro non mancano altri ristoranti, più modesti, ma comunque di buon livello. LA BANCHINA DELLA SPIAGGIA DI VELLUTO La spiaggia di questa cittadina ha acquisito il titolo di “spiaggia di velluto” grazie alla morbidezza delle sue sabbie, proprio qui, per la prima e ultima volta nella nostra vacanza pasquale al mare “compiemmo poi quel rito inevitabile e abusato, corremmo coraggiosi e scalzi lungo la battigia” per dirla con le parole di colui che presta la seconda parte al mio nickname (a dirla tutta le scarpe me le sono tolte solo io, e non ho corso affatto… l'acqua non era tanto fredda); il ristorante Uliassi è proteso tutto in lunghezza sulla banchina che divide la spiaggia dal porto, su questa banchina è stata posta una scultura che rappresenta un busto di donna che sorge dal mare dove gli adolescenti vanno a serrare quei lucchetti, su imitazione del Ponte Milvio a Roma, che dovrebbero garantire eternità ad amori che spesso non vedono finire la stagione che li ha visti nascere… più duraturo è il ricordo di chi si reca a mangiare da Uliassi. CLASSICAMENTE IN BIANCO E BLU L'interno del ristorante rispecchia il classico stile marinaresco presentandosi in un bianco abbagliante con inserti blu, con lampade cromate che ricordano le lampare appese alle pareti (sfasate rispetto ai tavoli per smorzare l'illuminazione), specchi circolari in guisa di oblò, tavolini quadrati quasi piccoli da sembrare una normale trattoria di mare, anche se apparecchiati in modo semplice e raffinato (la mia compagna voleva rubare una delicata rana di vetro che si trovava su delle finte ninfee in uno squadrato vaso trasparente con un po' d'acqua sul fondo) e sufficientemente distanziati, semplici ma comode sedie di legno coi braccioli. In effetti nella sala sul davanti, che vediamo di sfuggita, le cose sono diverse: poltroncine in plexiglas, apparecchiatura leggermente differente e tavoli tondi. Il nostro tavolo invece è di quelli lungo la vetrata che si affaccia sulla spiaggia, a quanto riesco a capire dai discorsi dei camerieri con altri clienti si tratta dello stile originario del locale, noi lo preferiamo… non che avessimo poi scelta: come accade in questo tipo di ristorante quasi tutto il personale ci ha salutati all'ingresso, è stata controllata la nostra prenotazione e una cameriera ci ha scortati al nostro tavolo individuato dalle coordinate B-2… colpito e (date le dimensioni) affondato. IL BALLETTO DEI CAMERIERI Per una di quelle misteriose antipatie istantanee che nascono, pare, solo tra donne (non me ne vogliano le lettrici del sito, ma tra mia sorella, le mie amiche e la mia compagna tante volte ho visto negli anni, spesso proprio al ristorante, nascere degli antagonismi feroci tra perfette sconosciute), la mia compagna trova insopportabile perché troppo sussiegosa quella che sarà la nostra cameriera principale; in questi casi il suo classico commento (che resta ovviamente fra di noi) è che solo pochi anni prima quella stessa ragazza avrebbe in teoria potuto essere una sua studentessa in un istituto alberghiero e lei vederla penare in un'interrogazione di chimica e appiopparle poi un quattro. La cameriera potrà prendersi la sua rivincita più tardi, quando coglierà la mia compagna che tira su col dito un po' di salsa rimasta in un piatto… Comunque il servizio sarà per tutta la cena rapido e professionale, la signora (si potrebbe dire signorina, è la sorella e non la moglie) Uliassi gentile e sorridente nel suo rapido passaggio, e l'unico punto debole si rivelerà il timido sommelier, come vedremo nel paragrafo dedicato al vino. LA SINFONIA MAESTOSA DEL MENU Quando si va per la prima, e magari ultima, volta in un ristorante del genere io preferisco affidarmi ai menu degustazione, che permettono di farsi una più ampia idea dei talenti del cuoco e, quando sono intelligentemente costruiti, rappresentano una creazione in più dotata di senso. Uliassi in questa stagione prevede due menu, uno di solo pesce con molti crudi, e l'altro, che scegliamo, di dodici piccole portate che prevede anche pasta, carne e un piatto a base di formaggio; dai tavoli che possiamo vedere ci rendiamo conto che la clientela non è composta, come capita alle volte in questi posti, esclusivamente da “forestieri” che capitano qui una volta sola, e infatti molti si limitano a scegliere due piatti da una carta che sembrano conoscere. Come bevande, a parte l'acqua sia liscia che gassata, la canonica degustazione di vini al calice abbinati. Prima di tutto, come appetizer o, come preferisco dire, amuse-bouche, viene portato un “loacher” (un wafer) di fegato grasso alle nocciole, abbinato con un piccolo kir royal (la mia compagna mi fa notare che la cameriera pronuncia come se fosse inglese…), giustamente stuzzicante; il pane prevede grissini al formaggio, pane al nero di seppia, marchigiano e al guanciale: tutto buono, ma in ristoranti simili ne ho provati di migliori. Il menu scelto si compone di: I patate di montagna con ostriche e gelato di cipolla di Tropea, molto buono, il sapore del mare delle ostriche armonizzato a quello delle patate; II “scampo zen”, crudo con “aria di cedro” (praticamente l'unica nota “à la Ferran Adrià”), accompagnato però da mango solido in cubetti (e forse altro, difficile capirlo), intrigante; III vellutata di cavolfiore con trippa di merluzzo, in teoria interessante, di fatto la portata meno entusiasmante; IV capesante arrostite con insalatina e minuscoli gelati di pomodoro, sedano e cetriolo, eccellente, il menu comincia a innalzarsi verso le vette (e anche ad aumentare le dosi), V sandwich di triglia con verza, buonissimo, ottime le verdure di complemento; VI guazzetto di crostacei e molluschi in albanella (vasetto a chiusura ermetica di vetro), strepitoso, gamberi e cicale di mare sono saporiti e consistenti come mai altrove, il profumo è intenso, oltre al pomodoro e all'aglio compare lo zenzero e strane erbe piccanti che non identifichiamo, tutta la “puccia” viene prosciugata a forza di pane e cucchiaino; VII pane e burro e alici e alici in salsa di arance, io non amo molto le alici, ma il contrasto con le note aspre è ben trovato; VIII spaghetti al fumo con vongole e pomodorini arrostiti, semplici e ottimi; IX oca laccata al tè di ciliegia con il suo fegato grasso, squisita, a un passo dal sublime, magnifici i cubetti di ananas aromatizzati per concludere; X pecorino e pere con tartufo nero, gradita presenza casearia, recentemente sul sito ho letto la versione emiliana del detto, quella lombarda è: “la bocca l'è minga stracca se la sa nò de vacca”; XI primo dessert di frutta: “meringa di ananas con gelato di fragola, cocco e mou al rum”, strepitosa la meringa a grissino, squisito l'insieme; XII secondo dessert a base di cioccolato, liquirizia e caffè, in varie consistenze, buono, ma a nostro parere inferiore a quello di frutta. Un pasto prelibato e magnifico, ovviamente più orientato su pesce, crostacei e frutti di mare (d'altra parte è scritto nella ragione sociale del ristorante: Uliassi s.r.l. cucina di mare), ma che faceva della carne un punto di forza anziché una semplice comparsa messa lì per la forma, e che proponeva una pasta tanto rassicurante quanto buona. Uno dei menu meglio costruiti, per alternanze e integrazioni di sapori, consistenze e “importanza” dei piatti che abbia mai trovato. Mi piacerebbe provare Uliassi sguinzagliato su un menu ancora più vasto, oppure al contrario su uno molto più corto, ma tutto di piatti impegnativi in porzioni abbondanti; sono convinto che farebbe faville in entrambi i casi. LE NOTE DISCORDANTI DELLA CANTINA Proprio all'opposto dell'esperienza alla Francescana, la cosa più deludente della cena è stata la scelta dei vini al calice di accompagnamento. Quando deleghi la scelta a un sommelier gli lasci mano libera, ma ti aspetti anche che si adoperi per servirti al meglio; nei ristoranti di sushi in Giappone il cliente può dire al sushiman “omakase onegaishimasu”, che significa in pratica “prego scelga lei”: l'etichetta vuole che a questa richiesta corrisponda una selezione di pezzi pregiati, con prevalenza di ciò che quel giorno era più facilmente reperibile sul mercato, a un prezzo più basso di quanto sarebbero costati gli stessi pezzi se fossero stati scelti uno ad uno dal cliente. La selezione di vini al bicchiere dovrebbe rispondere allo stesso criterio, in un gioco in cui tutti sono soddisfatti e tutti ci guadagnano, il ristoratore che può soddisfare più clienti con le stesse bottiglie scegliendo quelle più presenti in cantina e al punto giusto di invecchiamento che magari rischierebbero di rimanere invendute, e il cliente che può bere più vini nel corso di un pasto (e questo rimane sempre garantito) e spendere anche un po' meno di quanto spenderebbe per la stessa quantità di vino presa a bottiglia, e questo nella mia esperienza da Uliassi non è stato. Il costo della degustazione (e non era scritto né mi è stato comunicato, altrove lo scrivono, magari sulla lista delle vivande anziché dei vini) era quello ormai classico di 50 euro; con cento euro in due si possono prendere due bottiglie di alto livello, anche con ricarichi da ristorante, quindi è giusto aspettarsi vini di livello e in grande quantità. Il sommelier biondo con una pettinatura e un aspetto da anni '80, che la mia compagna giudicava molto più timido di quanto non potesse a prima vista sembrare, ha incentrato il percorso rimanendo il più possibile tra i vini locali, il che può essere una scelta lodevole, ma trattandosi delle Marche un po' limitante; l'inizio con uno spumante metodo classico di verdicchio in purezza era anche interessante, come ho già scritto non vado pazzo per le bolle (a parte pochi grandissimi Champagne che mi è capitato di bere, comunque troppo cari) e almeno questo spumante aveva il pregio di essere insolito, è poi arrivato uno chardonnay lombardo, discreto ma che non mi ha lasciato particolari ricordi. I successivi due vini sono gli unici di cui posso dare i riferimenti completi, avendoli ritrovati il giorno dopo in un'enoteca, il primo dei due è stato il miglior vino della serata: Balenciana della azienda Sartarelli, come denominazione un Verdicchio dei castelli di Jesi classico superiore, di fatto un vino a vendemmia tardiva molto aromatico, ad alta gradazione (15,5°), di questo vino però, come di quasi tutti gli altri, ci è stato versato un solo bicchiere, mi sono trovato spesso, durante la serata con il bicchiere vuoto, cosa che non mi era mai capitata in un ristorante di questo livello. Che il servizio sia un po' meno pressante che altrove, e che quindi per esempio non si abbia in continuazione occhi (elettronici o umani) puntati sul livello dei calici e che ci si versi da soli l'acqua, tutto ciò può anche essere gradito da molti, ed è in linea con l'ambiente che non è quello di certe faraonici ristoranti francesi, ma che si rimanga senza vino perché si è finito il solo calice di cui si ha diritto, senza rabboccatura, questo è meno accettabile; a questo proposito qui la colpa non è forse nemmeno più del sommelier, ma una precisa politica della casa, lesinare sul vino al calice… poco elegante, in particolare quando poi si scoprono i prezzi, 25 euro in enoteca per il Balenciana, e appena 9 per quello che è seguito: Cambrugiano 2004, un Verdicchio di Matelica riserva dell'azienda Belisario. Qui il sommelier ha fatto due gaffe: ha cominciato con un excusatio non petita dicendo che ci proponeva ora un vino con meno struttura e alcol del precedente, che però avrebbe dovuto reggere in quanto barricato (a quanto ho scoperto lo è solo per il 25%) ed è arrivato con una bottiglia che però ha fatto solo balenare e poi immediatamente scomparire correggendosi, “non è quella che vi propongo”, ritornando con quella “giusta”, il Cambrugiano appunto. Che mi è anche sembrato un ottimo vino, ma veramente scompariva dopo l'altro, e del quale siamo stati serviti due volte solo perché eravamo arrivati alla pasta, quindi un piatto di cerniera, col bicchiere vuoto: un secondo bicchiere che sembrava più un rabbocco, a quel prezzo (che ancora non conoscevo) veramente una piccineria. Un buon Sagrantino di Montefalco con l'oca (io veramente non vado proprio pazzo per questo vino, trovo che la sua nomea di Brunello dell'Umbria sia un po' esagerata, d'altra parte non faccio le furie nemmeno per il Brunello stesso), e un ottimo vino dolce friulano (che mi dispiace molto non ricordare) coi dessert: la mia compagna non lo ha voluto perché non ama il vino coi dolci, e questo ha portato alla un po' ridicola riduzione da 100 a 98 euro del costo del vino. Abbiamo poi chiesto dei distillati, il sommelier (un altro più anziano in verità) ha proposto un'interessante grappa di mosto alla mia compagna, solo che avendogliela fatta assaggiare, ed essendole bastato l'assaggio, non ci è stata fatta pagare (almeno questo…), per me invece un whisky Bowmore 1984 selezionato da Samaroli-Coilltean, la cui bottiglia è stata aperta appositamente, molto buono; che costasse 15 euro ci può anche stare, solo che il servizio in bicchiere di tipo “old fashioned” (largo e cilindrico insomma) per quanto tradizionale secondo me non è ideale, io a casa bevo il whisky in un bicchiere apposito, un tulipano svasato senza stelo di piccole dimensioni, ma anche un bicchiere da porto o qualunque tulipano piccolo a mio avviso è più indicato per sentire gli aromi. Mi accorgo che questa è diventata la sezione più lunga… per forza di cosa si hanno più cose da dire quando ci si lamenta, ma non vorrei che sbilanciasse troppo la recensione, per cui torno a ribadire che complessivamente il pasto è stato ottimo, e decisamente buoni anche i vini, tutto sommato, ma in quantità e qualità un po' carenti per la cifra pagata. UN LOQUACE CHEF A un certo punto della serata lo chef Uliassi ha cominciato a fare il giro dei tavoli, da noi è tornato una seconda volta all'ultimo dessert, e ha parlato a lungo, visto che io gli davo spago: ci ha chiesto cosa ci fosse piaciuto di meno, lo chiede a tutti, se ognuno indica una cosa diversa è questione di gusti, se molti puntano il dito sullo stesso piatto vuol dire che c'è qualcosa che non va, ha parlato dei suoi maestri (l'inevitabile Marchesi, del quale abbiamo chiacchierato un po', io non ho mai mangiato da lui ma l'ho conosciuto a dei concerti) ha ascoltato i complimenti e ci ha chiesto di cosa ci occupiamo; la seconda volta tra le altre cose ha raccontato di amare la musica, che se ricominciasse da capo vorrebbe fare il musicista e che guarda con invidia i video dei chitarristi su youtube. La mia compagna insinua che, secondo lei, Uliassi cambia affermazioni a seconda del cliente: se fossimo stati persone diverse, per esempio dei milanesi del tipo manageriale, allora ci avrebbe detto che il suo sogno non realizzato era quello di fare il broker di borsa… anche se fosse così in fondo si tratterebbe di una forma di ospitalità, un modo per mettere a proprio agio i clienti. Forse avremmo dovuto esprimere a lui le nostre lamentele sui vini… ma non sono ancora abbastanza spavaldo (il complesso di chi comunque si trova in un luogo che le proprie entrate in teoria non gli farebbero prendere in considerazione, del povero a palazzo, per dirla in soldoni), e inoltre era più forte l'incanto del cibo che la delusione del vino. IL CONTO E LA VALUTAZIONE FINALE Il prezzo del menu è di 110 euro, come ho scritto 98 euro per due degustazioni, 15 euro per il whisky e 6 euro di acqua (due bottiglie), totale 339 euro, spesi a cuor leggero per il cibo e invece un po' meno, come detto, per il vino. Proprio il vino, assieme alla mia prudenza nella valutazione di un ristorante provato una volta sola, fa scendere il giudizio a quattro cappelli, ma la cucina è strepitosa, vale il suo prezzo e considerata a sé stante ne meriterebbe cinque. Andateci, se sopportate una spesa simile per una cena, sono convinto che non rimarrete delusi (specialmente se sceglierete da voi i vini, basta essere in quattro per poter tranquillamente prendere tre bottiglie e quindi sapere prima cosa e quanto si beve e quanto si spende); tutti i treni che vanno verso Ancona (tranne gli Eurostar, ma quelli non fermano neanche a Modena) fermano a Senigallia, ed è anche una bella cittadina da visitare pigramente: su, cosa state aspettando?

41 commenti

mushroom
30/03/2008
Caro Mizoguccini, forse nn hai ben chiara la funzione di GustaModena, perchè non è micca possibile che una persona per capire cos'hai mangiato debba leggere tre paragrafi,abbastanza lunghi..uno se vuole sapere qualcosa in più sulla Senigallia fa prima a digitare il nome su google..tu non hai scritto solamente la recensione sul ristorante ma hai descritto tutta la città!!Tutto questo non è possibile per non parlare della lunghezza chilometrica del paragrafo che parla del vino..io ho detto il mio parere il resto ditelo voi
barbe
30/03/2008
Ciao mushroom e benvenuto. Come presentazione non è male... Per mizo: che dire...
pamanis
30/03/2008
Io, personalmente, trovo le recensioni di Mizoguccini sempre interessanti e stimolanti; francamente non mi interesserebbe molto la semplice lista di quello che uno ha mangiato e l' indicazione di quanto si è speso: una recensione, a mio modesto avviso, deve fornire a chi legge gli elementi per valutare se un locale è meritevole o meno di una visita e, allora, più dati ci sono, meglio è. Se, poi, la recensione è scritta bene, è suggestuva ed evocativa, meglio ancora. D' altra parte, in una recensione lunga si può anche saltare qualche passaggio che non interessa; in una recensione sintetica ("mangiati tortelloni, arrosto, torta barozzi, spesi 30 euro...") non si può aggiungere quello che non c'é... Cordialmente Pamanis
barbe
30/03/2008
Scusate se ho peccato di superbia, ma essendo il primo a rispondere ad un commento di un nuovo iscritto mi sembrava scortese non dare il benvenuto. Concordo con pamanis, mizo intitola i suoi "capitoli", quindi se qualcuno di questi, o più, non vi interessano potete evitarne la lettura. Concordo pienamente anche con errevi per quanto espone nella seconda parte del suo commento. Scusate ancora se le tre righe che ho scritto sopra possono essere fraintese...
mizoguccini
30/03/2008
Caro mushroom, in teoria potrei essere d’accordo con te, una scheda così lunga su un sito di recensioni di ristoranti è fuori luogo, e così la pensavo prima di conoscere meglio GM. Infatti, se vai a guardare le mie prime tre recensioni, vedrai che sono di lunghezza normale; poi è arrivata la recensione della Francescana che era molto lunga anche per spiegare cosa va incontro qualcuno che entra in un ristorante del genere e per riequilibrare l’immagine di quel ristorante rispetto a delle recensioni- legittime come valutazione- ma un po’ carenti (specialmente l’unica positiva) nello spiegare che tipo di cucina propone. Temevo che commenti come il tuo sarebbero arrivate in quell’occasione, invece sono stati di più gli apprezzamenti, e anche le obiezioni erano sul giudizio su quel tipo di cucina e di locale, non sulla recensione. Quindi mi sono sentito legittimato a continuare e le successive recensioni lunghe dei miei ristoranti preferiti della mia città (quindi in teoria ancora più fuori luogo su GM) hanno ricevuto simili elogi (alla fin fine dagli stessi quattro-cinque utenti, questo è vero); tra l’altro proprio il fatto che si tratti di ristoranti non di Modena, e che quindi potrei essere l’unico a recensire mi pare che giustifichi una maggiore dovizia di particolari. Vorrei far notare inoltre che nelle linee guida per la stesura delle recensioni è chiaramente specificato che non c’è limite di lunghezza, se mai c’è un limite di brevità. Quindi, siccome io mi diverto a scrivere simili recensioni, e qualcuno le apprezza, ho continuato: non credo di far del male a nessuno, e proprio la divisione in paragrafi permette di saltare cosa non interessa. Non avrei continuato in questo modo di scrivere se non fossi stato incoraggiato o quanto meno accettato. Dire “tutto questo non è possibile” mi sembra un po’ esagerato: dì che è eccessivo e fuori luogo, che non ti interessa (legittimo e normale), ma dal momento che (per fortuna!) non sei obbligato a leggere le mie recensioni, e che lo spazio virtuale del web ha la capacità di contenerle senza togliere spazio ad altre, mi sembra che possano “essere possibili” anche le mie divagazioni… P.S. Vedo ora i commenti successivi… per errevi: non avevo capito affatto che tu contestassi il mio modo di scrivere, pensavo che divergessero le nostre opinioni gastronomiche, su dove andare a mangiare e quanto spendere, e cosa ci piace, non su come e quanto scrivo…
gi
30/03/2008
ciao a tutti, arrivo lungo purtroppo, ma e' domenica... :) Mushroom, ti do' il benvenuto perche' e' il tuo primo commento, anche se trovo curioso che ci si iscriva al sito proprio per apporre un commento di questo tipo. Perche' apostrofare un utente con un "non hai ben chiara la funzione.." , "tutto questo non e' possibile..." ?? Non credo che sia mizo a non aver chiara la funzione di gustamodena. Su gustamodena ci sono poche, semplici, elementari regole da seguire per pubblicare i contenuti, che sono spiegate il piu' chiaramente possibile nella pagina di inserimento delle recensioni. Sopra a tutte queste (il che significa che questa e' la regola piu' importante) c'e' il rispetto per le persone. Non ci sono regole che fissano la lunghezza massima di una recensione, ne' il grado di dettaglio che esse possano raggiungere. Chi scrive (soprattutto chi scrive con passione) sa i rischi che corre, primo tra tutti quello di non essere letto e/o capito, e son sicuro (pur non conoscendolo di persona) che mizo, da scrittore appassionato, sa valutare questo rischio e affrontarlo. Personalmente ho sempre trovato molto piacevoli le recensioni di mizoguccini, come quelle di falconline e di molti altri. Mi piace quando c'e' qualcosa di piu', non ci vedo assolutamente nulla di male. Perdo volentieri dieci minuti a leggerle, e spesso mi scopro a rileggerle, proprio perche' mi son piaciute molto. Vedo che mi sto dilungando anche io, quindi chiudo con un consiglio, breve e conciso, cosi' accontento tutti: son troppo lunghe? Saltatele.
gi
30/03/2008
ciao Errevi, se ti dicessi che ho capito quello che mi vuoi dire, mentirei. Voglio solo rassicurarti, che qui nessuno ce l'ha con te :)
simonkio
30/03/2008
Caro Mizo ... semplicemente stupenda. Dopo questa recensione provo imbarazzo a scriverne delle future (è tanto che manco infatti). Nella libertà (che non vuol dire anarchia scomposta e confusa) di ognuno ... chi non concorda con la "brevità" di alcune recensioni puo' sempre procedere oltre no?
Piggo
30/03/2008
Che bello il tulipano svasato senza stelo per il whisky!! Io da quel bubulcus che sono lo bevo da un catino.... :) :) :)
mizoguccini
30/03/2008
Caro Piggo... in realtà piacerebbe anche a me berlo da un catino, ma se ne puoi bere solo poco alla volta dà più soddisafazione farlo da un bel bicchierino.
grog
30/03/2008
Ciao mizo, ho visto e non letto, data l'ora, la tua mega recensione. Complimenti, hai ridicolizzato le sempre pur valide recensioni di falconline..... Mi toccherà prendere delle ferie per leggere questa, che per altro mi interessa molto, perchè purtroppo ho poco tempo da dedicare al pc, 24 ore non mi bastano più. Comunque spero di incontrarti alla lumacata, se si farà.... ciao
gi
31/03/2008
Io invece me la sono riletta, con gran piacere, e lo stimolo (non andro' mai a mangiare li', credo, come non andro' mai da bottura, temo) che ho ricevuto e' stato quello di tirar fuori l'album che mizo cita, che avevo seppellito sotto qualche metro di libri, e l'ho ascoltato rileggendo la recensione. Un'accoppiata davvero ottima, e ho pensato a voi come la coppia che entrando interrompe i sogni romantici in "autogrill" :) grazie!
bicio
31/03/2008
caro grog, mi esprimo con parole povere data l'ora e forse perchè nn è il mi vezo. Nn ritengo giusta la tua parola "ridicolizzato" perchè se la mettiamo su questo piano nn se ne esce più. A questo punto i ridicolizzati siamo tutti noi che abbiamo la sfortuna di esprimerci in modo più conciso e diretto, senza fronzoli. Nn dobbiamo fare una gara di chi scrive recensioni più lunghe o elencando le storie dei paesi o dell'italia stessa: ognuno fa del suo lessico quello che meglio crede e riversa sulla tastiera sentimenti e situazioni vissute in quel momento (di questo Falcon è un insuperabile maestro) Noi tutti allora, dovremmo smettere di recensire per nn sfigurare o correre il rischio di essere ridicolizzati? ciao
Piggo
31/03/2008
Caro bicio, il buon Grog, come egli stesso ammette, non ha neppure letto la recensione (peraltro validissima ed iperdettagliata) di mizoguccini.... Con tale premessa direi che le sue successive considerazioni sono da ritenere "ridicole". Attendiamo le sue ferie prima di ritenere valide le sue affermazioni.... ;) ;)
g.falconline
31/03/2008
Scusate amici se intervengo senza il solito approccio misurato, perché le ambizioni censorie di chi frequenta il sito per decidere il "contenuto massimo" di una recensione davvero le trovo intollerabili. C’è un solo semplice parametro di riferimento, ed è riportato nelle linee guida: attiene a ciò che una recensione gastronomica deve riportare come minimo indispensabile. C’è chi vuole semplicemente riferire cosa ha mangiato e speso, e chi dell’esperienza vissuta vuole rendere partecipe chi legge rappresentando i propri stati d’animo, sensazioni che io trovo inscindibili dal semplice pasto consumato, come a me capita di fare. Chi invece, e perché no ben venga, condivide con tutti noi le sue conoscenze e le sue emozioni. Io ringrazio mizoguccini, del quale apprezzo le recensioni e le argomentazioni… non volete leggere tanto… nessuno vi obbliga! La cucina è arte, amore del territorio, della vita, dei luoghi, amicizia, memoria non solo di ingredienti ed etichette, e se c’è chi ha la capacità di aprire la porta del proprio mondo di sensazioni ed esperienze, invitandoci ad entrare, per me è il benvenuto. Meno benvenuto chi interviene per sollecitare polemiche, punti di vista angusti, provinciali, mettendo a disposizione degli altri i propri limiti come fossero pregi. Quando Guaitoli (nome di battaglia gi, e non è un eufemismo) interviene, non è mai per dire di scrivere meno… tranne che non si tratti di una vera e propria pubblicità come capita di tanto in tanto di vedere. Si chiede solo di non far mancare a chi legge gli elementi che servono per decidere se andare o non in quel locale. Nessuna censura dunque, nei confronti di nessuno, a differenza di chi qui pensa di salire su piedistallo per dire che questa recensione è troppo lunga, troppo difficile da capire o altro... Chi ha un respiro corto delle cose della gastronomia, che è tanta parte della vita, se lo tenga per se, non lo pubblicizzi. Esprimo solo un ulteriore rammarico, di non conoscere simonkio, i cui interventi sono sempre di grande qualità, a dispetto della loro sinteticità. Aspetto le tue recensioni, senza il sito ci perde di sicuro. Caro Bicio hai ragione, hai detto molto bene: qui non siamo in competizione, ma non è solo il termine fuori luogo usato da GROGG a suggerirmi questa considerazione, ma anche l'evidente fastidio che a qualcuno genera questa splendida recensione. Infatti io credo che il caro amico GROGG, con i suoi modi semplici e diretti, abbia colto in parte nel segno… dandomi l’opportunità di sottolineare che a differenza di altri, io non mi sento diminuito da questi resoconti particolareggiati e ricchi di spunti interessanti, ma contento di partecipare ad un forum dove scrivono tante persone in gamba come mizo.
Giò
31/03/2008
Mamma mia!!! Sembra di essere al "Processo di Biscardi"... GM è uno splendido sito e mi rendo conto che a stia a cuore a molti di voi, ma non penso sia il caso di scaldarsi così tanto per delle recensioni. Ognuno è libero, nel rispetto delle linee guida, di scrivere come vuole le proprie recensioni ed allo stesso modo gli altri sono liberi di leggerle o meno. Io personalmente salto sempre a piedi pari le recensioni dei ristorenti cinesi ed affini (sono una di quelle persone con il palato atrofizzato dal maiale...) o gli scritti di recensori con cui ho scoperto, leggendoli, di avere divergenze sui gusti culinari. Credo però anche che chiunque in futuro deciderà di "investire" tanto denaro in una cena abbia piacere di avere più informazionni possibili e gradisca recensioni particolareggiate come quelle di Mizo. Riguardo alle informazioni storiche posso essere d'accordo, ma le divisione in paragrafi permette tranquillamente di saltare le notizie sui "Galli Sederoni" e sul "cardinale Aragorn"... Quindi per concludere caro Mushroom ritengo che il tuo sfogo sia eccessivo. A meno che tu non sia uno stretto perente del timido sommelier... Sul fatto di "ridicolizzare" le altre recensioni dò il mio completo appoggio al commento di Piggo... Scusate tutte le stupidaggini che ho scritto ma ho cercato di dire la mia sdrammatizzando. Buona giornata e buona settimana a tutti.
grog
31/03/2008
Prima rispondo e poi me la leggo. Ragazzi, forse non ci siamo capiti o io mi sono espresso male.... Non ce l'ho con mizo per la sua recensione lunghissima, non ce l'ho con falcon....non ce l'ho con nessuno. Io sono un soggetto che non se la prende mai e che non si arrabbia mai. Quello che intendevo era semplicemente un complimento a mizo per la fenomenale recensione. A proposito mizo, visto che bfontana ha fatto una recensione da oscar sul cenacolo, recensione che inizialmente credevo scopiazzata da qualche testo e un po' piena di megalomania, ma che poi ho capito essere una recensione di uno scrittore vero, sono veramente curioso di sapere che mestiere fai, non fraintendermi, non voglio prenderti in giro, anzi ti invidio la capacità solo di pensarla e scriverla una recensione così. In questo sito i miei miti erano falcon e bfontana, adesso ci sei anche tu. Deviazione: falcon, il raboso che mi hai dato era ottimo, grazie. Grazie indiretto a Bicio per averlo dato a falcon.
g.falconline
31/03/2008
Caro GROGG ... ne ho dell'altro, Bicio è stato generoso! Grazie per avermi aiutato GROGG, i tuoi consigli per risolvere il blocco della mia schiena sono oro! :)
grog
31/03/2008
FATTO !!!!!! CI HO MESSO MEZZ'ORA, MA CE L'HO FATTA. Purtroppo sono leggermente dislessico, ci metto una vita a leggere, mia moglie mi sfotte sempre quando leggiamo il televideo, lei ha finito ed io sono solo alla terza riga.... che nervi. Parliamo della recensione, è incredibile. Mi è piaciuta assai l'introduzione storico-logistica, anche la descrizione dei cibi, un po' noiosa la disquisizione sui vini.... Sinceramente io in un locale così non ci metterò mai piede, le mie finanze non me lo permettono (mia moglie mi spennerebbe vivo se spendessi tanto per mangiare). Peccato, perchè certi accostamenti mi interessano moltissimo e mi attirano, penso che copierò la tua descrezione per veder di sfruttare certi abbinamenti sui miei fornelli. Bella, bellissima recensione. Ho dovuto fare uno sforzo tremendo, ma alla fine ci sono arrivato, e sono contento di averla letta. Mi piacerebbe conoscere la tua signora, è mondiale, piena di sarcasmo, deve essere divertentissima in compagnia, una vera mattacchiona. I suoi interventi mi sembrano cattivelli e punzecchianti a ragion veduta, complimenti anche a lei. Mizo, grazie per questo passo, è stata una piacevole esperienza.... ti metto pari a falcon in qualità descrittiva. Attendo la prossima.
grog
31/03/2008
falcon, domani dammi ragguagli sull'intervento di tuo padre se puoi, telefonami magari. Stasera quando rientro ti mando per mail la ginnastica che devi fare a casa. Per il mal di schiena puoi anche usare delle bottiglie di vino ghiacciate....................... .................................. ............................... ma cosa hai capito? prima le appoggi sulla schiena, poi quando si sono riscaldate un pochetto, te le scoli....ciao
g.falconline
31/03/2008
Caro GROGG, grazie per l'interessamento... Non temere avevo capito... solo non mi hai detto se va bene fermo o frizzante... :)
corpicino
31/03/2008
Complimenti carissimo Mizo..strepitosa recensione....con i tuoi splendidi dettagli mi hai fatto tornare in mente il mio pranzo di anni fa.....all' epoca sperimentava le cotture a bassa temperatura nei vasetti di verdure e pesce...mi sembra che il risultato sia buono...hi..hi.peccato per la poco attenta(passami questo termine)selezione dei vini....credo che il Balciana di Sartarelli sia uno dei migliori vini Italini e se avesse continuato con un villa Bucci o un Rosso Conero di Negri pur restando in regione avrebbe fatto un figurone........giovedi saro' a Milano x lavoro..faro' il possibile per andare provare Poporoya
mizoguccini
31/03/2008
Un po' di risposte: caro GROG, mi fa piacere che la recensione ti sia piaciuta e apprezzo molto l'ulteriore sforzo da te fatto (ho un amico dislessico e conosco in parte il problema), in più mi hai fatto conoscere le recensioni di bfontana, che ha smesso di farne ben prima che io cominciassi a frequentare questo sito: vorrei far notare con un po’ di malizia che la splendida recensione del Cenacolo con le nuove regole passerebbe per incompleta… Quanto alla mia “signora”, hai ragione tranne che per un punto: in compagnia, una compagnia numerosa e con degli sconosciuti, è musona e chiusa, come dice lei per prima cosa tira fuori le spine, è solo tra intimi che tira fuori il suo spirito caustico e intelligente; d’altra parte sono un po’ così anche io, meno di lei, ma un po’ orso lo sono. Su quali siano le mie occupazioni ho risposto in un commento alla mia recensione di Lon Fon, ti rimando lì per non ripetermi. Caro falco: non credo di dover dire a una persona intelligente come te che non ho mai pensato con le mie recensioni di ridicolizzare te o nessun altro. Il bello di attività come la scrittura è che non esistono i record da battere, e neppure un metro valido e assoluto per giudicare se uno scriva meglio di un altro (posto che entrambi sappiano scrivere correttamente), ma appunto venendo dire cose simili a te sto “insegnando ai gatti ad arrampicarsi”… piuttosto auguri per la tua schiena. Caro Giò, mi permetto di dirti che a mio avviso evitando cucina cinese “e affini” ti perdi moltissimo, anche se forse a Modena non ci sono posti dove provarla come merita: ti invito a fare uno strappo alle tue regole e a leggere la mia recensione di Lon Fon. Poi rimani pure sulle tue idee, ma se tu abitassi a Milano ti ci porterei di persona per cercare di farti cambiare idea. Hai colto benissimo lo spirito della mia divisione in paragrafi: se uno non è interessato a sapere come il cardinale Aragorn sconfisse i malvagi Galli Sederoni grazie alle Armate di Sigmar e l’appoggio di Elric di Melnibonè può saltare… Caro gi: saremmo io e la mia compagna la coppia che arriva di sorpresa a cambiare il volto di ogni cosa? Dei guastafeste, insomma! Scherzo, grazie per la difesa istituzionale, anche se continuo a pensare che tutti i torti mushroom non ce li abbia… io ringrazio te e gli altri che sopportano i miei sproloqui. Caro corpicino, infine: è vero il Balciana (e non Balenciana come ho scritto io decifrando la mia pessima grafia da un appunto preso in un’enoteca di Senigallia) è un grande, grandissimo vino (anche se forse non il “miglior vino del mondo” come scritto sul loro sito), non lo conoscevo e sono lieto di averlo scoperto, mi sarebbe piaciuto poterne provare anche due, di bicchieri… vedrò a che prezzo riesco a trovarlo qui a Milano. Ma soprattutto: fammi sapere se giovedì vieni a Milano, come ho scritto è il giorno in cui generalmente anche io vado da Poporoya, potremmo incontrarci. Tieni ben presente, però quanto ho scritto sulle attese e le dimensioni del locale e anche sulle dosi… non vorrei che, gracile come sei, la folla in attesa di un tavolo ti schiacciasse, e che non riuscissi a finire la porzione di sushi ;)
pappapappa
31/03/2008
Sono arrivata ultima ma ci tengo anch'io a far sapere a Mizo che le sue recensioni per me sono molto interessanti. Se ho fretta passo oltre, aspetto il momento giusto, e poi con calma le vado a cercare e me le gusto! Non aggiungo altro, ho visto che gli utenti affezionati a questo sito quanto me, hanno già provveduto ad esprimere molto bene anche il mio pensiero.
g.falconline
31/03/2008
Grazie degli auguri mizo... sei stato gentilissimo. Già dalle mie riflessioni non potevano esserci dubbi su come la penso a proposito... in ogni caso, date le circostanze, hai fatto benissimo a ribadire.
sonoio
31/03/2008
......... in saluto veramente a tutti gli utenti di G.M sono veramente fantastici.......cosa centra con la recensione di Mizoguccini ? nulla volevo soltanto intervenire premettendo che non sono riuscito ancora a leggere completamente la recensione e tantomeno sono riuscito a leggere tutti i commenti Ma se mi permettete vorrei dire una cosa in merito Perchè si deve perdere tanto tempo in commenti che piano piano vanno molto lontano dal primo obiettivo cioè il ristorante in questione? personalmente reputo le recensione di Mizo come dei capolavori in mostra in una galleria se mentre visito la galleria un quadro non lo reputo interessante LO EVITO e vado avanti perchè dovrei fermare le altre persone in visita cercando di convincerle che non e bello? Personalmente sarei veramente felice di riuscire a dipingere questi capolavori ma........
corpicino
01/04/2008
Caro Mizo hai ragione ....visto il mio"corpicino" nn so se riesco a reggere la folla ....hi..hi...pero' per le porzioni ho un sistema infallibile....ne chiedo il reintrego...ah..ah....cmq vedro' di arrivare verso una e di sistemarmi vicino alla finestra...ah..ah...sto cercando di incastare tutti gli impegni!!!!
mizoguccini
01/04/2008
Non è così che funziona: c'è solo la vetrina, ma non ci si vede dentro per via della carta di riso, e non ci si siede dove si vuole, ma dove si viene piazzati a seconda di quali posti si liberino, chi è da solo (immagino tu lo sia, sbaglio?) generalmente finisce al banco. Per quanto riguarda il reintegro... sono ben felici, ma si paga. La cosa migliore sarebbe se ci incontrassimo prima (noi siamo abbastanza flessibili,il giovedì è il giorno libero sia mio che della mia compagna) se siamo in tre potrebbero darci il tavolino d'angolo o, se c'è poca gente, addirittura due tavolini vicini.
corpicino
01/04/2008
Saro' in compagnia di un mio collega(anche lui buona forchetta..hi..hi) la mattina a Cremona poi ci siamo tenuti un po' di tempo per appuntamento del pomeriggio a Milano...hi..hi....beh vediamo dove ci sistemano...se vedi un corpicino....
Kava5150
01/04/2008
Occhio che se corpicino ha fame si mangia anche Hirazawa Minoru! :) Anche se arrivo lungo rispetto agli altri (reduce da una tre giorni di intensa riunione aziendale, uff!), ti faccio i complimenti, caro mizo, per l'ottima recensione.
simonkio
02/04/2008
Caro Falcon, la tua stima mi confonde ;-) così come l'orgoglio di appartenere alla famiglia di GM ( ... Giovani Marmotte no gi?) nonchè il compiacimento di condividere questa splendida corresponsione di amorosi sensi gastroculinari con tutti
Sussiego
07/04/2008
Ma Carlo Verdone ha visto voi per fare i personaggi di raniero e fosca!!!! Vedete come e' facile giuduicare senza conoscere? Vi piace cosi' tanto? Allora ogni tanto soffermatevi su chi sta lavorando e dando il massimo per farvi passare una piacevole serata,e si puo' sbagliare puo' non essere simpatico,ma e' un uomo o una donna e puo' sbagliare involontariamente,non volontariamente come invece mi sembra facciate voi. E' meschino e vi dovreste vergognare a volte di sputare sentenze su chi lavora duramente e se solo per una volta scambiassimo i ruoli vi assicuro che non c'e' nulla da ridere e scherzare. Forse la sua Signora stando seduta dietro un cattedra si e' dimenticata o forse non ha mai saputo cosa significhi fare questo mestiere a cosi alti livelli,la sua sembra piuttosto invidia infantile e mi rammarico per i suoi studenti ...ora capisco perche' si va' sempre piu' in basso con l'educazione. Mi scuso con tutti ma quando e' troppo e' troppo, e si limiti con gli show di saggezza e cerchi di rispettare chi lavora per Lei con passione e dovizia e non per improvvisazione,almeno questo la sua Signora lo capisce? Sa distinguere un professionista da un profano??L'aiuti lei dall'alto della sua cosi sfavillante cultura che non perde modo di sfoggiare. Spero che accetti la mia critica come i ragazzi di uliassi hanno accettato la sua . Io non lavoro da loro ci ho lavorato tanto tempo fa' e mi sono sentito offeso per lui e per i miei colleghi,faccio il cuoco e sapere che devo cucinare per gente come Lei e Signora mi fa' passare tutte le fantasie. Guarda il caso sono a San Pietroburgo e sono anche il marito della SUSSIEGUOSA!! Beato Carlo Verdone che con tipi come Voi ci fa' i soldi....
gi
08/04/2008
sussiego, in questa pagina l'unico attacco offensivo e' il tuo. Ti prego di abbassare i toni.
mizoguccini
08/04/2008
Un simile e a mio parere ingiustificato attacco merita una risposta punto per punto. Oppure il silenzio. Opto per la prima soluzione. >Ma Carlo Verdone […] fosca!!!! Non conoscendo bene il cinema di Verdone non posso commentare appropriatamente, così a naso immagino però che non si tratti di un confronto lusinghiero. >Vedete come e' facile giuduicare senza conoscere? Questo sembra più uno slogan usato perché sembra sempre molto sensato, piuttosto che una frase appropriata al contesto. Senza conoscere cosa? Se intende che non conosco come funziona un ristorante dall’interno per averci lavorato, ha ragione, se invece sostiene che non conosca quel tipo di posto e le sue dinamiche, così come lo può conoscere un cliente abituato a quel livello o un lettore di libri o riviste sull’argomento, allora si sbaglia di grosso. Poi mi faccia capire, chi ha diritto a giudicare un ristorante se non un cliente? >Vi piace cosi' tanto? Ci? Ho scritto questa recensione da solo, e me ne assumo tutta la responsabilità. In effetti scrivere di cibo mi piace molto, ho l’impressione però che lei si riferisca ad altro... >Allora ogni […] facciate voi. Sbagliare? Sbagliare volontariamente? In cosa avrei sbagliato volontariamente? E in cosa avrebbero sbagliato coloro che lavorano da Uliassi? Non credo di aver detto nulla contro di loro, a parte le molto circostanziate osservazioni sul servizio del vino, che ha mostrato delle carenze che sono difficilmente imputabili a una sola persona. Carenze comunque non gravi. >E' meschino […] e scherzare. Capisco bene che il lavoro in un ristorante, specialmente in uno di alto livello, è estremamente faticoso, io poi manco completamente della formazione necessaria a svolgerlo. Io però non mi vergogno proprio di nulla di quanto ho scritto, anche perché non ho per nulla sputato sentenze: me ne potrebbe indicare un paio? >Forse la sua Signora […] l'educazione. No, non si è dimenticata: non lo ha mai saputo, né a quello, né ad altri livelli. Dicendo che la sua è invidia, intende il suo atteggiamento? Quale per l’esattezza? Invidia infantile di cosa? Quanto scrive dopo è invece un attacco intollerabile e insultante a una persona a lei affatto sconosciuta, se non per le poche righe in cui parlo di lei, che svolge il suo nobile e sottopagato lavoro con dedizione, competenza e passione ammirabili e rare. Veramente di pessimo gusto la classica deprecazione italiota sullo stato attuale dell’istruzione (termine che sarebbe più giusto), e l’insinuazione che sia dovuto al lavoro di persone come la mia compagna. >Mi scuso con tutti […] di sfoggiare. Quando è troppo cosa? L’unica cosa eccessiva è la lunghezza della recensione. Quali show di saggezza? Sono un po’ troppo giovane per permettermi di ostentare saggezza, dove l’ avrei fatto? Ho l’impressione che utilizzi le parole con una disinvoltura che prescinde dal loro esatto significato, impressione rafforzata dalla successiva “dovizia”: che significa lavorare con passione e “ricchezza”, “copia”, “abbondanza”? Ci si aspetterebbe una specificazione: dovizia di “qualcosa”. In che cosa la mia compagna (non siamo sposati, non crediamo nel matrimonio) avrebbe dimostrato di non saper distinguere un professionista? Quanto alla cultura (questa, al contrario della saggezza, si può rinvenire nel mio scritto), evidentemente non è molto abituato a chi ne fa mostra, le assicuro che ho tenuto lo sfoggio medesimo molto a freno, se volessi scatenarmi avrei una tavolozza molto più ampia cui attingere, rimarrebbe stupito. Da come ne parla sembra però che per lei sfoggiare cultura equivalga a spandere disprezzo, per non dire di peggio… >Spero che accetti la mia critica come i ragazzi di uliassi hanno accettato la sua . Che cosa avrebbero accettato i “ragazzi di Uliassi”? La mia recensione estremamente positiva e quasi entusiasta? E dove avrebbero mostrato di accettarla? Che io sappia non l’hanno neppure letta. La sua poi non è nemmeno una critica, ma una serie d’insulti, rivolti per altro per la maggior parte nemmeno a me, ma a chi non ha criticato per iscritto proprio nulla. >Io non lavoro […] tutte le fantasie. Chissà cosa di quanto ho scritto è effettivamente offensivo. Non credo che se Uliassi leggesse le mie righe si sentirebbe offeso, sarebbe una reazione ben strana verso una recensione che esorta di andare a provare la sua splendida cucina. Se lei davvero fa il cuoco le augurerei di cuore di avere più clienti come noi, davvero entusiasti per la cucina, capaci di emozionarsi e commuoversi per un piatto e di spendere quasi la metà di quanto guadagnato in un mese per una cena. Comunque se questo tipo di clienti non le piacciono, non credo abbia di che preoccuparsi: considerato il suo passato curriculum, se ora lavora in Russia non può essere che in un ristorante di gran lusso, spero che la sua clientela prevalentemente a base di autocrati, magnati delle fonti energetiche, mafiosi e burocrati corrotti, di quelli che pasteggiano a Bordeaux corretto cola, o direttamente a vodka (a questo punto molto meglio), accompagnati da ragazze che hanno come unica risorsa per uscire dalla povertà quella di vendere la propria avvenenza a simili figuri, e ovviamente di turisti e uomini d’affari stranieri, molti dei quali presenti solo per prestigio sociale, la soddisfi. Mi piacerebbe sperare che nella città che ha sopportato il peggiore assedio della storia ci siano ancora frequentatori di ristoranti di alta cucina che vanno al lavoro in metropolitana, magari leggendo Puškin o Gogol durante il percorso, e che possono permettersi il lusso di regalarsi ogni tanto una grande cena facendo economie su uno stipendio normale, ma data l’attuale forbice economica e sociale russa dubito siano molti. >Guarda il caso sono a San Pietroburgo e sono anche il marito della SUSSIEGUOSA!! Perché guarda caso a San Pietroburgo? Se è una citazione non la colgo. Poi mi faccia capire, va bene che ho dato tutte le indicazioni sul mio tavolo, ma come è andata: lei ha telefonato a sua moglie e le ha chiesto se serviva quel tavolo quella sera? Mi spiace per voi che pur essendo sposati viviate così distanti: non avete nulla di meglio da dirvi quando vi sentite? Devo confessare che non sono sicuro di crederla, quando dice di essere il marito di quella cameriera, ma se tutto questo è vero, le dispiacerebbe rileggere attentamente il paragrafo della recensione dedicato al servizio e sapermi dire cosa contiene di offensivo per la sua signora (per usare i suoi termini)? Ho parlato, con un tono leggero, di una epidermica e irrazionale antipatia scattata tra la mia compagna e la cameriera di cui dice di essere il marito, che non è sfociata in nessuna conflittualità, e che non ha inficiato minimamente il servizio durante la cena, come ho scritto espressamente: “Comunque il servizio sarà per tutta la cena rapido e professionale”. Ho anche inserito il momento in cui è stata la mia compagna a essere colta in fallo in un gesto contrario all’etichetta rigidamente intesa, ma che testimonia l’apprezzamento per la cucina… Se proprio volessimo parlare di servizio con la puzza sotto il naso, mi è capitato più di una volta, non di recente per fortuna, di trovare camerieri e gestori che ci guardavano dall’alto in basso solo perché era evidente che se non avevamo posteggiato la nostra auto sportiva davanti al locale questo era dovuto al semplice motivo che non possiamo permettercene una; questo ci è capitato solo in Italia (mai in Francia) e solo in ristoranti che avevano presunzione senza avere né classe né grande cucina. Non certo da Uliassi. >Beato Carlo Verdone che con tipi come Voi ci fa' i soldi... Non esistono i “tipi come noi”, esistono solo gli uomini e le donne reali: non me lo ha ricordato proprio lei? Comunque sì, beato Verdone, giacché ha una splendida professione e guadagna molto. Comunque la domanda finale rimane: ma lei che recensione ha letto? Sì, da alcuni riferimenti sembra proprio la mia, ma vista attraverso delle lenti deformanti e in preda a un attacco di bile... Saluti, Matteo alias mizoguccini. P.S. Peccato che lei lavori in Russia, adesso che si è iscritto avrebbe potuto inserire delle recensioni, che dato il suo lavoro sarebbero state sicuramente autorevoli; magari potrebbe recensire un buon ristorante della città in cui lavora: in fondo si tratta di una meta turistica sempre più ambita, io desidero visitarla da quando ancora si chiamava Leningrado. Se lo farà, accetti un consiglio: curi maggiormente ortografia, sintassi e lessico; se lei mi desse un consiglio su come cucinare un piatto le assicuro che lo prenderei in considerazione vista la sua maggior professionalità, accolga dunque il mio per lo stesso motivo.
Sussiego
08/04/2008
Credo che la sua risposta si commenti da sola,la rispetto,come gia' detto nella mia prima risposta chiedo scusa a tutti e come gia' scritto al moderatore con la stessa intenzione. una cosa e' vera NON sono il marito della cameriera,e non sono mai stato un asso a scrivere. Se decidesse di venire a San Pietroburgo mi farebbe molto piacere parlarle di persona,e se accetta un consiglio il periodo piu' bello e' giugno con le notti bianche. Ma il buon Dio mi ha dato un dono riesco a leggere tra le righe molto bene e mi scusi ma nella sua rece ho letto molto che mi infastidiva come operatore del settore,capisco che sia un gioco ma sarei felice a volte di leggere anche un po' di comprensione per chi sta' lavorando ....Cosa purtroppo sempre piu' rara al giorno di oggi e sopratutto un po' piu' di umilta' nel senso non perche' frequento ristoranti o mangio tutti i giorni sono sicuro di giudicare bene. La prego non prenda queste mie parole nel verso sbagliato. Distinti Saluti Gabriele
mizoguccini
08/04/2008
A parte ogni altra considerazione: la Russia è una meta troppo cara per le mie finanze, specialmente ora; inoltre non parlo russo, e non mi piace viaggiare servendomi di un'agenzia. Poichè dubito che il francese sia ancora la seconda lingua del paese, questo esclude tutta la ex Urss dalle mie mete di vacanza.
corpicino
08/04/2008
Mi sono riletto la recensione e sinceramente nn riesco a capire dove trova delle considerazioni offensive...Mizo ha scritto una splendida recensione su una pranzo esaltando il locale e la strepitosa cucina di Uliassi..certo nn e' rimasto contento del servizio del vino...cosa credo sia legittima pretendere da un locale tra i migliori della penisola......GM credo sia frequentato da persone che amano la cucina il vino e la buona compagnia e vogliono raccontare la propria esperienza di una visita al ristorante con obbiettivo di fornire informazioni su dove e cosa andare a mangiare...proprio per questo sono state create le linee guida (che puo' leggere prima di scrivere la recensione) e tra queste e' segnalato il rispetto per chi lavora proprio per evitare abusi o sgradite valutazioni.....nessuno di noi credo abbia in mente di fare ispettore tipo guida Michelin, ma semplicemente di esprimere un giudizio su una serata...che puo' essere positiva o negativa....perche' come in tutti i campi ci sono persone serie e professionali ma anche dei trappolai.....La invito a leggere qualche recensione per capire il mondo GM !!! Cordialmente
mizoguccini
14/12/2010
Sono tornato da Uliassi ieri... sono indeciso se fare una nuova recensione o una nota a questa.
Tapparella
14/12/2010
Propongo una nuova recensione,che leggerei volentieri, perchè se rimanesse solo un commento ci sono più possibilità che possa sfuggire.
gi
14/12/2010
anche io spero in una recensione :) grande mizo! :)
mizoguccini
15/12/2010
Il mio era un dubbio sull'opportunità di una seconda recensione dello stesso locale fatta dallo stesso utente e che avrebbe più o meno la stessa valutazione (anche se sto pensando di dare il quinto cappello) in mancanza di recensioni di altri utenti. Ma a questo punto ne farò una nuova (più corta, perché parlerò solo del cibo).
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