Recensione su Ristorante Al Ferarùt Rivignano
visitato da barbe il 01.05.2008

Recensione su
Ristorante Al Ferarùt
Rivignano

Visitato il 01.05.2008
Imperdibile!!!
Scritta da barbe
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 60.00
Coperti: 1
8 commenti
Bene signori, finalmente torno dalle mie parti, e non posso mancare una visita in questo locale. Giovedì sera, assieme a spingi, ci siamo trovati con altre due coppie di amici e vecchie conoscenze, e dopo un rapido aperitivo ci siamo diretti verso la tanto agognata meta. Il locale è appena fuori dal centro del paese (Rivignano), un comune nella zona delle risorgive, non lontano dalla Villa Manin di Passariano (Codroipo), senonchè dalla base delle Frecce Tricolori. Parcheggiamo con facilità proprio davanti al locale, mi sembra faccia ancora da albergo, da bar sicuramente, e da poco ha un piccolo distaccamento di cucina tipica da osteria o una cosa simile (il discorso è caduto nel vuoto entrando…). Appena entrati veniamo accolti da una ragazza in tenuta da sala che dopo essersi sincerata che avessimo prenotato, ci chiede se desideravamo lasciare le giacche in guardaroba. Ad accompagnarci al tavolo è il proprietario (l'unico non in divisa), ci indirizza verso l'ultimo tavolo della sala grande. Appena preso posto accanto alle sedie (mentre aspettavamo che si accomodassero le signore) ci portano tre seggioline per le borsette. Il locale conta di due ambienti, la sala grande, con scorcio sul caminetto con braci accese della cucina (opportunamente separato da vetrata), ed una saletta più intima con caminetto e solo quattro tavolini. Tutti i tavoli sono tondi (totale circa 40 coperti) con fini tovaglie bianche ed apparecchiati impeccabilmente (i sottopiatti hanno una rappresentazione di Klimt e riportano il simbolo del locale, il Ferarut, un tipo particolare di lume che veniva messo fuori dalla porta delle vecchie case), e sono molto ben distanziati per garantire una certa riservatezza. Iniziano le danze dei camerieri. Menù per signore, menù per signori. Ci danno il tempo per consultare la carta mentre ci servono un aperitivo ed uno stuzzichino. Solo a leggere quello che proponevano ero già in tilt… in preda all' indecisione la fantasia galoppava (avrei preso tutto!). Aspettiamo il ritorno puntale del proprietario (arriverà appena posato l'ultimo menù) , facendo quattro chiacchiere sorseggiando un fresco Franciacorta S.Cristoforo e spiluccando la granita di pomodoro con oliva pugliese sferificata e olio in polvere… Ad essere sincero, dopo questa prima proposta ero un po' preoccupato… sperimentazione… comunque l'oliva era talmente “curiosa” che non ho potuto fare a meno di chiedere, dopo cena, come fosse ottenuta . A questo punto avevamo già un “vuoto” quando tornano per spiegarci il menù. Ascolto rapito la voce narrante che ci espone i piatti proposti e le tecniche di cucina. Come previsto, alla fine, ci facciamo consigliare, e fuori carta, spuntano alcune proposte interessanti se non imperdibili (le moeche! Meglio conosciute come molleche). Come cucina eravamo serviti, ma per il bere la scelta era ancora più ardua (la cantina conta circa 500 etichette). Cerco in sala, con lo sguardo, il figlio del titolare ma non trovandolo chiedo informazioni. Vengo a sapere che ora si occupa della cucina (come responsabile, lo chef è sempre lo stesso da 33 anni!), al suo posto una giovane e simpatica ragazza alquanto preparata che ad ogni portata ci ricordava cosa stavamo per gustare. Tagliamo corto. Gli antipasti “Lotregan” al fior di sale di Pirano, sorbetto ed altre sensazioni (per me e Ivan): ottimo, tre filettini saporiti serviti con un particolare sorbetto agli agrumi rossi. Il tutto servito su un piatto fatto espressamente da un maestro vetraio di Murano, praticamente una grossa bottiglia di vetro trasparente e tondeggiante al cui interno c'era una porzione di spiaggia con tanto di conchiglie. Granciporro natur ai fiori di stagione , crostini al pane e leggera citronette (per spingi e Susanna): mi dice spingi molto buono e delicato, lei ha mangiato anche i fiorellini (di borragine) Ricciola giovane dalmata cotta in rosa, verdi primizie primaverili e panna acida all'anice piccante (Matteo ed Federica) “Moeche” (per tutti): semplicemente squisite. Si tratta di granchi in fase di muta, praticamente con il guscio morbido, che vengono tenuti in latte ed uovo sbattuto per poi essere infarinati con del semolino e fritti in olio d'oliva. Si mangiano interi… nel piatto non resta più nulla… Il tutto annaffiato da un ottimo tocai friulano Venica e Venica (Ronco delle cime). Decisamente il miglior vino della serata, nonostante i suoi 14°. I primi Tagliatelle rustiche di farro al ghiozzo cenerino con il suo ristretto e silene d'argine (per me): ottimo il consiglio del proprietario. Le tagliatelle erano una libidine (si fanno macinare i cereali in un vecchio mulino sotto specifiche richieste), il ristretto ci si attaccava proprio… Gnocchi al cucchiaio con seppie di coccia maranese, fonduta al montasio e foglie d'albero pepe (per spingi e Ivan): soffici e polposi dice spingi, alcuni neri intrisi del nero di seppia saporitissimi, e alcuni bianchi un po' meno saporiti dei primi ma comunque gustosi; le seppie erano piccole tagliatelle fra gli gnocchi…buone buone. Risotto mantecato agli “Zotoleti”, capperi di Pantelleria, caffè e mandorle (per Federica e Matteo), assaggiato da spingi che lo definisce una fantastica combinazione di sapori (il gusto del caffè non era marcato), molto buono. Zuppa tradizionale di pesci di scoglio (per Susanna): dichiarata veramente buona da chi la mangia anche a Grado. Da bere ribolla gialla Fiegl 2007. Ci avevano avvisato che era particolare, effettivamente non è stata una scelta molto azzeccata. I secondi Seppie di coccia maranese bruschettate, uova di trota, zabaione al Picolit ed asparagi di Tavagnacco (per me): quando mi hanno spiegato come venivano preparate ho ceduto alla curiosità. I tocchetti di seppia, alti un dito, sono stati bruschettati (praticamente scottati sulla piastra) il che gli ha dato un tocco di sapore in più, ma la cosa impressionante era la morbidezza. Difatti vengono cotti a bagnomaria a 50 gradi sottovuoto per sette ore. Scampi pepati con Taccole e sapori al limone tra crescione fresco e casatella cremosa (per spingi ed Ivan): scampi freschissimi morbidissimi….slurp! Razza marina e calamari cacciatorini in croccante frittura, verdi sapori e friabili insalatine (per Federica e Matteo): purtroppo la razza non era buona. Fatta notare la cosa è subito arrivato in sala il figlio del proprietario (il responsabile della cucina) per scusarsi e proporsi di rimediare. Dalle sue spiegazioni è emerso che la razza, come la ventresca e simili, sono molto sensibili alla temperatura di lavorazione. C'è qualcuno che mi possa spiegare la cosa? Bevendo: Schiopettino di Gigante. I dolci Zuppetta calda di pistacchio con sorbetto ai fiori di sambuco, lamponi freschi e friabili consistenze: ottima. In accompagnamento, dal carrello delle tentazioni, Rietvaitell Muscadell 2004 del Sud Africa consigliato molto bene. Macedonia esotica speziata………particolare a detta di spingi anche se non ama tantissimo le spezie sulla frutta. Il caffè: servito con biscottini al burro e meringhette con le mandorle. Il conto Altra sorpresa gradita della serata dopo le “moeche”… 360€ ! 60 € a persona, non ci credevo, e stento a crederci tuttora… Prima di congedarci abbiamo indugiato un po' con i titolari (padre e figlio) per discutere della cucina e del più e meno sorseggiando un ultimo ammazza caffè offerto (purtroppo non ricordo le etichette). Purtroppo mi mancano alcune precisazioni su i bicchieri che abbiamo preso con i dolci… Concludendo Soddisfazione totale. 5 cappelli se li merita proprio, anche se l'inconveniente della razza potrebbe abbassare il giudizio, ne do' cinque ugualmente considerando come si sono proposti per la mancata perfezione.

8 commenti

mizoguccini
12/05/2008
Che recensione, e soprattutto: che cena meravigliosa! Che invidia barbe e spingi, non mangio moeche da un sacco di tempo,quanto alla razza, non l'ho mangiata molte volte, non saprei spiegare perché è tanto delicata, ma so che l'ho mangiata in un posto dove di errori non ne avevano fatto alcuno... oh, se penso a QUELLA ala di razza la mente mi si confonde e sono preso quasi da una vertigine. Certo che il conto, trattandosi di uno dei ristoranti più rinomati di tutta la regione, è stato veramente dolce. Dovrei andare anche io più spesso nella regione dei miei avi se ci si mangia così e a questi prezzi.
grog
13/05/2008
Dio che fame....... Sono appena le 7.45 del mattino ma leggere questa recensione mi ha messo una notevole acquolina in bocca. Nonostante sabato abbia preparato un pranzo per 6 amici con 23 portate di solo pesce, gran mangiata, ma le moeche mi attizzano di più. E' un bel po' che non le mangio, mi fate ricordare mio zio, era di Venezia. Ogni volta che lo andavo a trovare (e stavo là minimo una settimana) a pranzo c'erano tassativamente le moche, le canocchie, la pasta col nero di seppia, la coda di rospo. Piatti classici veneziani....un'apoteosi per il palato. Buon per voi, bellissima cena e grandissima recensione, questa estate invece quando ci troveremo, faremo un giro in qualche bettola della nostra montagna per scoprire i nostri (modenesi) sapori. Ciao ragazzi e a presto
corpicino
13/05/2008
Complimenti carissimi che bella recensione e sopratutto che bel posto da tenere in nota ...oltre che per il cibo e ottimo vino(che buone bottiglie avete bevuto!!!9 anche per il prezzo!!!....a presto..
barbe
13/05/2008
Per mizo: effettivamente il prezzo ha lasciato molto sorpreso anche me... Sono quasi vent'anni che frequento, sporadicamente, il locale e non ho mai pagato così poco... hi, hi, hi Per GROG: mi fai pensare al tuo pranzo di sabato... anche perchè ho visto che hai aggiunto alcune ricette (non le ho ancora lette). Per quest' estate ci organizzeremo a modo. Se non capita l'occasione di trovarci per una mangiata collettiva, faremo fare da tramite a gi. Per corpicino: troveresti pane per i tuoi denti in cantina.... tutta climatizzata, una volta avevano anche l'umido per i sigari. Il top della serata resta il Venica e Venica, anche se la ribolla gialla di Collavini (cantina che non apprezzo per il resto della produzione) che abbiamo bevuto prima di cena era veramente degna di nota.
g.falconline
13/05/2008
Carissimo barbe, che bella recensione!!! Di quelle che fanno soffrire e per il cibo e per la lontananza del posto... Ma non è "scritta" l'ultima parola!! :)
mizoguccini
14/05/2008
A proposito del conto: era indicato tutto? Potrebbe essere (e sarebbe un bel gesto) che non vi abbiano fatto pagare la razza.
barbe
14/05/2008
Non ti saprei dire mizo, ma anche se fosse, due portate in più o in meno su sei persone non sarebbero pesate molto... Purtroppo la ricevuta non è in mano mia e non posso controllare.
corpicino
15/05/2008
Caro barbe per quello che ne so io molti tipi di pesce vanno cotti a bassa temperatura ...perche' le proteine coagulano dai 37 hai 60 gr ...quindi sbagliare e andare in over cooking vuol dire fare diventare buono o cattivo....o semplicemente cambiando sapore...fai una semplice prova...prendi 3 pezzi di salmone e cuocili dalla paret della pelle...poi fai degli assaggi distanziando di 5 minuti la cottura...il primo ti risultera' quasi dolce e friabile...ultimo aspro e stopposo....
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