Consigliato! Scritta da
bicio Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
30.00 Coperti:
1 7 commenti È un locale strano gestito stranamente. Ci si vàsolo dopo aver prenotato, ci si vàin compagnia, ci si vàper divertirsi, ci si vàper stare in “baracca” e per sentire, quando è in forma, qualche massima di Alfredo.
Alfredo, laureato in economia e commercio, decide di fare l'informatico, ma poi stanco di andare a casa altrui, decide di trovare un modo perché siano gli “altri ad andare da lui”.
Appassionato di cucina, apre un locale ristrutturando un bassocomodo in piena campagna, sulla strada che da XII Morelli porta a Palata Pepoli vicino al castello di Galeazza.
All'interno pochi grandi tavoli rettangolari e grandi sedie di legno, “se si vuole mangiare bene bisogna prima di tutto stare comodi a tavola”, apoggiato ad una parete un grande camino, in inverno sempre acceso. “il fuoco arde con i cattivi pensieri e i malumori, che qui scompaiano”. Alle pareti solo qualche quadro, niente pizzi e merletti.
Ci sono stato altre volte, e sempre l'ilaritàdi Alfredo coinvolge tutti.
“piuttosto che un'alcolista anonimo, meglio essere un'alcolista famoso: l'anonimo beve da solo e con i sensi di colpa, il famoso beve in compagnia si diverte e nn ha sensi di colpa.”
In questo periodo, a fine cena, si può continuare fuori seduti, si può cantare, suonare fare quello che si vuole, si è in aperta campagna.
Piccola festa di fine lavoro, siamo in otto, naturalmente prenoto con largo anticipo e direttamente sul posto con piccola merenda, erano le 18.
In cucina c'è solo lui e anche in sala quando c'è poca gente, nel nostro caso aveva una aiutante
Abbiamo mangiato:
Antipasto di salumi: salame, prosciutto, coppa di testa, crostini conditi con olio poco aglio e origano
Il salame eccezionale, quasi come i miei, e anche la coppa di testa, si vedeva e si sentiva la fattura casalinga.
Primi piatti: tortelli di zucca con ragù e tortiglioni con sugo di piccione,
entrambe molto buoni
Secondo piatto: prosciutto al forno
Dolci: torta di mandorle, torta margherita ricoperta di nutella e cocco, e per finire, biscottini secchi della zia Cesarina, questi sono stati divorati con del ramandolo passito.
Tutto accompagnato da bottiglie di prosecco e vino rosso friulano. Nota dolente, se dolente la si può definire, nn serve lambrusco
caffè e grappa, nn chiedete limoncini o altro, “sono per donne e bimbi”
La spesa, 27 euri a testa.
Tre cappellini tutti meritati, per il cibo, per la quantitàindustriale di vino bevuto, e per tutto l'insieme della serata, un buon connubio di cibo e divertimento.
Sicuramente da provare in compagnia, magari anche con una chitarra.
7 commenti
28/05/2008
acc... i cappelli