Consigliato! Scritta da
bicio Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
34.00 Coperti:
1 14 commenti Uscita serale per una pizza a Modena alla ricerca di una delle tante pizzerie descritte su GM. Il giorno dopo nn ci sono gare, perciò serata libera.
All'improvviso si decide per un ristorante e la scelta cade sulla trattoria Cervetta. Per chi nn è di Modena e nn è tecnologicamente provvisto, è abbastanza complicato da trovare, sia il locale che un parcheggio nelle vicinanze.
Arrivati davanti al ristorante, veniamo accolti dal titolare.
L'interno nn è molto spazioso, ma curato e con una giusta illuminazione. Alcuni tavoli piccoli, ma nn può essere altrimenti data la dimensione del locale, comunque comodi. Un piccolo divano fa da cornice ai tavoli da due.
Carta del menù con ampie proposte. Carta dei vini sufficientemente propositiva.
Volutamente decidiamo di saltare gli antipasti, riservandoli per un'eventuale altra visita.
Scegliamo:
Orecchiette piccanti con guanciale pomodorini ed erba cipollina
Maccheroni al pettine al ragù di coniglio e lardo di Colonnata
Entrambi buoni, e le orecchiette con un giusto piccante
Per secondi piatti:
Bocconcini di filetto in padella con pancetta e verdura grigliata
Cotoletta “Cervetta” con rucola, pomodorini, cipolla sottile e balsamico di Modena
Bella la presentazione della cotoletta ricoperta di rucola e con un buon aceto balsamico, molto grande per dimensione, buona l'impanatura, secca e croccante, ma molto sottile all'interno.
La cotoletta la si mangia in tutta Italia ed in particolare a Milano ( la famosa cotoletta Milanese) che qualcuno di importante ha deciso di farne un piatto nazionale qualche anno fa, a Vienna.
Nn ho mai sentito che esista una cotoletta alla modenese ( nn vogliatemene sono veneziano, e nn esiste una cotoletta alla veneziana e penso nn esista una cotoletta alla modenese)
Questa è particolare, è della Cervetta, penso la loro specialità.
Il tutto accompagnato da un buon lambrusco grasparossa Corletto
Ci sono cucine e cucine.
La cucina Modenese, nelle sue innumerevoli varietàesige, per una logica nn campanilistca, ma razionale, il lambrusco, nelle sue tre specifiche denominazioni, e a secondo del cibo, Sorbara, Grasparossa, Santa Croce.
Sta in ognuno di noi saper scegliere il più adatto alla pietanza del momento. Il grasparossa, lo è stato.
Alla fine, caffè ed un ottimo rhum Zacapa:
Il tutto per 34 euri a testa. Discutibili ma nella norma.
Mi permetto, un piccolo consiglio al gestore di questo locale, di essere più comunicativo.
È interesse del ristoratore, come succede sempre più spesso, comunicare con il cliente, anche un solo sorriso o un, come sta andando, che si costruisce un rapporto di reciproca considerazione e fiducia
Consigliato
14 commenti
08/06/2008
esimio bicio, ma che gare fai???? il tiro della pimpinella???? a tuo buon rendere ti sgnacco qui la ricetta giusta: Cotoletta alla modenese Ingredienti (per 4 persone): * 4 cotolette (o nodini) di vitello * 2 uova * 1 cipolla * 50 gr di burro * 50 gr di lardo * ½ bicchiere di vino bianco * 1 mestolino di brodo * 100 gr di polpa di pomodoro * pane grattugiato q.b. * sale e pepe q.b. Preparazione: 1. Sbattete le uova ed immergetevi, una alla volta, le 4 cotolette; quindi scolatele e passatele nel pangrattato. 2. Sciogliete il burro in una padella e fatevi rosolare la cipolla affettata a pezzi grossi, quindi toglietela. 3. Aggiungete nella padella il lardo tritato, unite le cotolette e fatele rosolare su entrambi i lati, quindi bagnatele con il vino bianco e lasciatelo sfumare. 4. Versate il brodo caldo ed unite anche la polpa di pomodoro e lasciate cuocere con coperchio per ulteriori 10 minuti. Regolate di sale e pepe e rigirate le cotolette almeno una volta durante la cottura. 5. Servitele le cotolette alla modenese calde. Una volta girate le cotolette, per arricchire ulteriormente la pietanza, è possibile disporre su ognuna una fettina di prosciutto crudo e qualche scaglia di parmigiano. provala, è quella vera, molto buona e credo che non la faccia più nessuno. per coste: potresti 'rispolverarla', sarebbe interessante ripoter assaggiare i vecchi sapori dimenticati.