Imperdibile!!! Scritta da
capo Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
25.00 Coperti:
1 0 commenti Sabato sera da turisti in quel di Grazzano Visconti, vicino a Piacenza. Per l'occasione della “Notte de Aloisa”, dedicata ai pirati (ai turisti era suggerito di venire in costume), abbiamo mangiato al “ristorante del Biscione”, che prende il nome dallo stemma del paese, che rappresenta appunto un grosso serpente.
Il paese, per chi non c'è mai stato, è unico e merita sicuramente una visita. Costruito verso l'inizio del 1900 da un ricco nobile locale, è in stile neomedievale, cioè rispecchia le tecniche costruttive dell'epoca cui fa riferimento. Sembra di entrare in una fiaba, di immergersi in una dimensione dove il tempo si è fermato: il paese è chiuso al traffico (ma il parcheggio esterno al paese è vicino e spazioso), in ogni via è possibile visitare negozi caratteritici, dove si possono comprare prodotti locali, armi e attrezzature medioevali (elmi, armature, la spada di Aragorn, l'ascia di Gimli, l'arco di Legolas, la spada di William Wallace, l'arco di Ronin Hood…). Per i bambini, ma anche per i genitori che li accompagnano appassionati del signori degli anelli e del fantasy in generale, uno spettacolo…
Dopo una rapida consultazione dei menù esposti dai due ristoranti e dai due o tre bar-ristoranti del paese, abbiamo prenotato al “ristorante del Biscione” e dopo un'oretta di passeggiate per le vie del paese ci siamo accomodati a tavola. Il ristorante è facilissimo da trovare perchè si trova esattamente al centro del paese e come insegna ha un grosso stemma che rappresenta un biscione. La stanza di ingresso funziona da bar, con a dx il bancone e a sx l'entrata nelle sale del ristorante. Le sale sono tutte arredate con tavoli e sedie di legno, c'è un trono vicino ad un camino e alle pareti sono appesi vari stemmi locali e un riquadro con la storia del ristorante; sembra di essere in una sala di un castello medioevale! I camerieri, molto gentili e veloci (non abbiamo mai aspettato più di cinque minuti), sono vestiti per l'occasione con costumi d'epoca.
Eravamo due coppie: noi due uomini abbiamo preso il menù Malaspina a 25 euro tutto compreso, mentre le due donne hanno preso solo antipasto e primo, dicendo che per loro era più che sufficiente, salvo poi “rubacchiare” qualcosa dai nostri piatti, giusto per assaggiare…
Il menù comprendeva come antipasto un piatto di salumi tipici del piacentino, coppa, salame, pancetta, tutti d.o.p. e tutti molto buoni. Il bis di primi era composto da tortelli ricotta e spinaci, molto apprezzati perchè morbidi e saporiti; a differenza di quelli a cui sono abituato non erano chiusi con il risvolto circolare, ma avvolti sui due lati, come caramelle. L'altro primo erano i pisarei e fasò, piatto tipico piacentino. In pratica si tratta di gnocchetti di farina (tipo gnocchetti sardi, per intenderci) con fagioli, conditi con un sugo di pomodoro e cipolle; buono, nella sua semplicitàricordava i piatti poveri di una volta. Di secondo ci hanno portato una fettina di vitello al forno e una fettina di coppa arrosto alla piacentina, entrambi teneri e saporiti, coperti da patatine fritte. L'unica pecca è che mi sarebbe piaciuto sapere quale dei due era la coppa e quale il vitello, dato che la cameriera non ci ha detto assolutamente nulla; come parziale scusa il fatto che io non ho chiesto niente, probabilmete se avessi chiesto mi avrebbe prontamente risposto. Il dolce era a scelta; io ho preso una buona torta sbrisolona. Pensavo che la sbrisolona fosse una torta tipica di Mantova, ma evidentemente lo è anche di Piacenza, dato che si poteva comprare anche nei vari negozi di Grazzano come dolce tipico. Il tutto accompagnato da ½ litro in due di Gutturnio D.O.C. in caraffa, una bottiglia d'acqua ogni due persone e caffè.
Inoltre sono riuscito ad assaggiare alcuni piatti ordinati dalle ragazze, tra cui le torte tipiche salate e i fagottini ripieni di gorgonzola con sugo allo zafferano. Il ripieno dei fagottini era veramente azzeccato, dato che si sentiva un deciso sapore di gorgonzola, ma non tale da soffocare la delicatezza dello zafferano: molto molto buoni.
Il prezzo del menù è decisamente conveniente: 25 euro per antipasto, bis di primi, bis di secondi, dolce, acqua, caffè, un quarto di vino e coperto in un tale contesto mi pare un prezzo molto buono. Al momento dell'uscita ci hanno anche offerto amaro o liquore. I prezzi dei singoli piatti sono a mio parere un po' sopra la media (9 euro per un piatto di fagottini…), ma comunque giusti per la qualitàe per l'ambiente. In totale abbiamo speso 87,50 euro.
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