Recensione su Ristorante Pieve Di Renno Pavullo nel Frignano
visitato da barbe il 19.10.2008

Recensione su
Ristorante Pieve Di Renno
Pavullo nel Frignano

Visitato il 19.10.2008
Buono
Scritta da barbe
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 36.00
Coperti: 1
2 commenti
4 coperti 6 3 vino 36 1 acqua minerale 1.3 4 antipasti 4 6 primi piatti 48 12 crescentine 7.2 1 secondi piatti 8 12 cres. + poli (? :) ) 9 2 contorni 12 1 saulmi, lardo 6 4 caffè 4 141.5 Eravamo in quattro. (36€ a testa circa) Questa la comincio così, tanto è quello che interessa :). Domenica a pranzo, dopo un rapido aperitivo, ci presentiamo assieme ad un amico con compagna al “Ristorante La Pieve di Renno” (questa l'intestazione della ricevuta per gi). Sono le 13:00. Venendo da Pavullo abbandoniamo l'estense al bivio per Renno-Sestola dopo aver passato Qerciagrossa, dopo poche curve entriamo nel borgo ed il locale si materializza sulla sinistra. Parcheggiamo approfittando del poco posto a disposizione del locale. Entriamo, al bar ci accoglie la signora che aveva risposto al telefono il giorno prima e ci fa accomodare nella grande sala. Un unico ambiente con un buon numero di tavoli apparecchiati sobriamente e con cura. L'ambiente è semplice, finestre sulla vallata (il tempo non era dei migliori, ma il panorama che da' verso Sestola merita, si può intravedere uno dei 17 tornanti che in meno di 2.5 km ti portano a fondovalle, spettacolare terreno di allenamento in moto :)), vista del camino acceso con griglia, e tetto con travi in legno che ricorda molto la struttura dei vecchi granai-stalloni. Accomodati al tavolo ci perdiamo un po' in convenevoli (spingi ed io non conoscevamo la compagna del mio amico) e chiacchiere. La signora passa fra i vari tavoli e finalmente arriva da noi per la comanda. Ci elenca quello che offre la cucina come primi, decidiamo per una serie di assaggi di tre portate e chiediamo anche dei crostini con i funghi come antipasto. La signora sembra preoccupata, ci dice che forse è meglio saltare gli antipasti a favore dei secondi :) :) :) . Alla fine la convinciamo e le ordiniamo da bere . Iniziamo con dell'acqua naturale ed una boccia di “Rubesco, rosso di Turgiano D.O.C. 2004 Cantina Lungarotti”. La signora sparisce in cucina, poco dopo il figlio (forse,) inizia a bruschettare le fette di pane sulle braci del camino. Arrivano le bibite, la premurosa signora ci scaraffa il vino, ed iniziamo con un brindisi. Il bicchiere non è male, ma poco corposo per essere di quattro anni. Crostini con funghi trifolati: particolari, il pane lo fanno loro con la crusca, non è salato quindi… i funghi ne risentono un po'. Arrivano i primi ed ordiniamo una seconda bottiglia (Cabernet Corti Benedettine del padovano cantina Arnesano Valdobbiadene). Meglio del primo, ma troppo dolcino. Tagliatelle di castagna con finferli: non male, peccato che come per il pane dei crostini non si sentisse il sale… comunque la pasta decisamente fatta in casa e buoni i finferli. Tortelloni ripieni di ricotta e funghi: pasta fatta in casa, classica, verde e castagna. Buono il ripieno, ma anche qui il sale… :( Tortelloni ripieni di zucca e castagne con soffritto di cipolla rossa e pancetta: buono, il piatto più apprezzato dal sottoscritto . Il ripieno delicato e gustoso con una forte nota di dolce che si sposava benissimo con il soffritto, pure quello dalla base dolce. Qui la mancanza del sale non si notava :) A questo punto il piatto piange, ed i bicchieri sono vuoti :(. Attiriamo l'attenzione della signora per ordinare i secondi. Resta un po' sorpresa, forse anche per la terza bottiglia :) (Chianti Granaio fattorie Merlini), alla fine eravamo in due a bere :). Crescentine con crudo, pancetta, salame e lardo. Crescentine: mai mangiate così prima. L'aspetto è grezzo, grandi poco più di un palmo, sembrano fatte con due palline di pasta schiacciate e messe una sopra l'altra per come si aprono bene. Croccanti fuori, morbide, ben cotte e piene dentro. La particolarità sta' anche qui nell'impasto fatto con la crusca e in cui non si sente il sale. Meglio, tanto van farcite :) ;). Abbondo con il lardo ed abbondante forma :) :) Salumi: non male il crudo, decisamente buona la pancetta arrotolata, il salame non sentito. Funghi fritti: insomma… parti di gambo e cappelle non freschissime da far crude, pastella un po' troppo presente. Guancialetto di maiale con polenta: spingi dice la cosa più buona di tutto! Cotto benissimo, si tagliava con l'ombra del coltello, saporito. Io ho assaggiato il sughetto con la polenta (gialla, non freschissima, sarà stata fatta un'oretta prima :) buona e granulosa) … da far la bava… Assaggio di castagnaccio: spingi dice un po' tamugno, ma buono. Caffè: buoni (fanno anche bar). Spingi ha chiesto se avevano il miele come dolcificante. La signora si è presentata con il barattolo da kg :) pieno di un nettare sublime. Nocino di produzione propria e maroni offerti. Considerazioni sul servizio. Servizio: unico… nel senso che la signora (una giovanile nonna) sembra fare tutto lei, compreso la cucina… Saranno i 40 anni di attività… I tempi d'attesa un pelo lunghi, da qui l'idea della ninna fac-totum, ma non ci sono pesati per nulla. Le tre ore abbondanti passate a tavola sono state piacevolissime per la compagnia. Sicuramente torneremo per provare quello che ci consigliano. Questa volta ci eravamo fissati sui funghi, ma il guancialetto ci ha fatto riflettere parecchio ;). Nota bene che fan poco salato ;) se ci vuoi andare.

2 commenti

grog
21/10/2008
Io mangio insipido e sarei stato a nozze. E' un posto dove volevo andare, lo farò di sicuro, ho in serbo una mega recensione per la qiello che offre la zona. Ciao barbe, come sta spingi? Salutoni, prima o poi ci rivediamo.
barbe
21/10/2008
@ GROG: magari ci andiamo assieme e facciamo un giretto nei dintorni... Avevo preparato anch'io qualcosa in più per la recensione, ma poi mi sono ricordato dei discorsi sulla pieve che avevamo fatto. Qui tutto bene, spero anche da te dopo Venezia :) Ricambiamo i saluti, e alla prossima.
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