Consigliato! Scritta da
fatamorgana Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
20.00 Coperti:
1 0 commenti Questa serata tersa e gelida non scoraggia me ed i miei 4 intrepidi "compagni di merende" ad arrampicarci quasi fino a Serramazzoni, precisamente in localitàMontardone (dopo Montagnana e prima di Stella) per visitare questo caratteristico agriturismo aperto da pochi mesi. Lo si trova proprio sulla strada principale, quindi è facilmente individuabile e raggiungibile: il parcheggio è ampio, anche se in questa occasione poco praticabile, in quanto ghiacciato.:(
Scendiamo dall'auto e il paesaggio ci conquista, nonostante il freddo pungente: l'incredibile silenzio e la luna quasi piena che riflette la sua luce sulle colline innevate, rendono la cornice mozzafiato.
La costruzione,poi, giàdall'esterno si presenta graziosissima: una piccola casetta col tetto in legno,gli inserti di pietra a vista e il nome dipinto sulla facciata le conferiscono l'aspetto da baita di montagna…
La sua posizione privilegiata,poi,appollaiata su un cucuzzolo,immagino d'estate offra una splendida visuale sulla pianura sottostante ed una temperatura divina…
Anche l'interno è molto rustico ed accogliente:ambiente piccolo, con pochi tavoli(ne conto 7,di cui 2 occupati)rigorosamente di legno, così come le sedie, vecchio stile. Alle pareti sono appese foto e certificati d'epoca, tra cui il conferimento di medaglia d'oro alla “Bianchina”, un …bovino (!),che nel 1966 si distinse per la sua produzione di latte di tutto rispetto!
La cortese signora Lorena, proprietaria, ci fa scegliere il tavolo che preferiamo, noi scegliemo quello vicino alla stufa a legna,sotto alla tv gigante a schermo piatto (unica nota moderna,che io sinceramente avrei evitato),accesa (ma a volume basso) sul programma “Zelig” .
Qui non esiste una carta,né per il vino né per le pietanze,in quanto come giàspiegato nella recensione di [zio], il menù varia a seconda della stagione, ed è fisso, cioè si mangia ciò che la cucina propone la sera stessa (con possibilitàdi scelta comunque tra qualche primo e qualche secondo).
Lo rispetto,siamo in un agriturismo, ed è così che funziona.
Arriva presto una ragazza a raccogliere l'ordinazione delle bevande: acqua a parte, si può scegliere tra un Sangiovese, un Lambrusco ed un Pignoletto. Vada per il primo! Anche io voglio riprovare ad assaggiare un rosso, anche se immagino che probabilmente resterò delusa, dato che il mio precedente approccio è avvenuto con un SIGNOR vino…. In effetti, il Sangiovese della cantina “Settecani” risulta pressoché imbevibile anche per i miei amici…meno male che non sono SOLO io la borsa!
Arriva l'antipasto: 1 bruschetta,2 fette salume, 1 cipollina sott'aceto, alcune scaglie di grana condite con balsamico. Niente di eccezionale, ma apprezzo il fatto che si tratti di materie prime genuine e presumo prodotte direttamente da loro.
La pietanza viene rapidamente spazzolata, forse a causa della fame impellente (siamo arrivati un filino lunghi, tipo alle 21:30..),ma senza particolari apprezzamenti.
La ragazza,nello sparecchiare, ci elenca le proposte della cucina,tutte rigorosamente fatte in casa: come primi, la scelta è fra tortellini in brodo, tortelloni burro e salvia e maccheroncini al torchio, conditi alla “boscaiola” (con funghi, piselli e pomodorini). Viene ordinato un po' di tutto; io passo, in attesa dei secondi(sono a dieta!! :) ).
I tortellini arrivano in una boule di ceramica e vengono serviti al tavolo: non impazzisco per questo alimento, ma noto che sono piccolissimi, come li vuole la tradizione modenese (questo però l'ho solo sentito dire,a Bologna non è così..) e i ragazzi ne sono estasiati.Invece, chi ha assaggia i tortelloni,decreta :“E' più la pasta che il ripieno, anche se il gusto è buono”.
Io, sacrificandomi moltissimo, cedo alle implorazioni del mio vicino di tavolo,il quale mi chiede di aiutarlo a finire i suoi maccheroncini alla boscaiola,davvero buoni.
Ascoltiamo poi le opzioni per i secondi:bocconcini di maiale al vino bianco e/o costine di maiale e salsiccia in umido, con contorno di cicoria e polenta. Manco a dirlo, anche in questo caso ordiniamo entrambe le portate, curiosi di assaggiare tutto.
Tutte le porzioni sono abbondanti,e personalmente trovo molto buoni i pezzetti di salsiccia in umido.
La carne dei bocconcini è tenerissima ma il gusto non mi esalta. Le costine sono forse un pochino grasse…
Il sugo invece è impareggiabile…
A piatto vuoto c'è chi tenta di soffiare il primato a [Barbe] lanciandosi in una succulenta scarpetta!
La cicoria …ragazzi, è un alimento amarissimo!
La polenta la trovo un po' carente di sale.
E sento un tantino la mancanza di due patatine al forno…
Nel frattempo, la bottiglia di “imbevibile”, non so in che modo e da chi, viene terminata, e si trasforma in un Lambrusco (sempre cantina “Settecani”) che io non provo neppure ad assaggiare, ma gli altri apprezzano più del precedente.
La signora Lorena si avvicina quindi al nostro tavolo per raccogliere impressioni sulle proposte culinarie della serata: ognuno di noi decanta le lodi di ciò che più ha apprezzato ed io mi lascio sfuggire il fatto delle patate…insomma,non riesco proprio mai a tacere!In compenso le garantisco che con un'abbondante porzione di dolce si sarebbe fatta perdonare…
Detto e fatto, ecco il piatto dei dolci:per tutti piccoli pezzetti di una torta ricotta e cioccolato strepitosa e di una crostata di…prugne(?)…niente male.
A seguire un paio di caffè e tre bottiglie di ammazzacaffè portati al tavolo senza nemmeno doverli richiedere : una grappa di lambrusco, un nocino del 2001 (scritto a mano sull'etichetta!)e un liquore al mirtillo (che assaggio..ma ahimè, “sembra sciroppo” – non sono parole mie, ma mi trovano d'accordo..)
La serata,forse a causa di un po' di stanchezza da rientro al lavoro, è un po' fiacca, e la conversazione si esaurisce abbastanza presto…ci avviciniamo alla cucina dove intravediamo la signora Lorena,per farci preparare il conto.
La “rezdora” non si accorge minimamente di noi, nonostante stazionassimo proprio davanti alla porta socchiusa,assorta com'era nei suoi pensieri e nella musica anni ‘80 proveniente dalla radio…Dopo quasi 10 minuti(!) si avvede della nostra presenza e si scusa, visibilmente imbarazzata: paghiamo 20 euro a testa, e a me riserva uno sconto speciale per “compensare l'assenza delle patate”.
Ci fermiamo per due chiacchere di rito, chiedendole se le numerose foto d'epoca alle pareti ritraggano i suoi avi..
Le si illuminano gli occhi!
Ci racconta un po' della sua vita: l' attivitàdi agricoltori e casari intrapresa a livello familiare, la crisi che ha colpito anche la loro categoria, la conseguente necessitàdi liberarsi, seppure a malincuore, di un po' di bestiame che non rendeva più abbastanza.Ci confida,in maniera molto schietta, di aver provato a diventare una donna delle pulizie,nonostante la sua etànon più "tenera", e di essere stata trattenuta-poi convinta-dall'idea dei suoi figli di avviare un agriturismo,attuabile ristrutturando (ma non senza spese!) i locali dove sorgeva la stalla ormai vuota.Una storia di sacrifici, di difficoltàeconomiche, di debiti.Di una persona che si ritrova a quasi 50 anni a doversi rimettere in gioco, a reinventarsi un mestiere di cui non sapeva nulla, per poter “tirare avanti” in maniera dignitosa, spinta anche dall'entusiasmo dei figli...che però l'abbandonano per inseguire le proprie ambizioni,poco dopo l'input iniziale. Vicende che potrebbero riguardare chiunque...
A questo punto assegno all'esercizio (e alla signora Lorena) 3 cappelli:che siano di buon auspicio per la sua attività- mi auguro diventi sempre più florida – sperando che la sua storia sia un incentivo a "rimboccarsi le maniche" per tutti quelli che,come lei, si trovano in un momento di difficoltà!
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