Recensione su Trattoria Al Vecio Morer Cimadolmo
visitato da bicio il 24.01.2009

Recensione su
Trattoria Al Vecio Morer
Cimadolmo

Visitato il 24.01.2009
Consigliatissimo!!
Scritta da bicio
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 43.00
Coperti: 1
9 commenti
Sono quindici anni, forse più, che passo davanti a questo posto, un p'ò nascosto, un p'ò lontano dalla strada, non si vede niente, si trova in “grave” ( zona in prossimità del fiume Piave in terreni altamente vocati alla viticoltura), solo un cartello che ne indica l'esistenza con scritto: al “vecio morer” aperto pranzo e cena, carne e pesce alla brace. Non è mai stato il menù ad ispirarmi, quanto il nome della trattoria, “ VECIO MORER” che è la versione dialettale di gelso, cioè vecchio albero delle more. In giro per cantine, decido che questo anno lo devo assolutamente provare. Come dicevo, distante dalla strada, è già tardi, speriamo che sia aperto. Il locale all'esterno è molto bello, ampio il parcheggio, un grande giardino, nel quale è stato ricavato uno spazio attrezzato per i bambini, alla fine del giardino si possono vedere le acque del Piave La trattoria è ospitata in una vecchia casa colonica, ora ristrutturata con uno stile rustico, ma molto curato, mi raccontano che era osteria ai tempi della grande guerra. Dispone di due sale molto ben arredate di cui una grande posta sotto una bellissima veranda estiva. A gestirla sono due giovani fratelli, Roberto in cucina e Renato in sala. Siamo in due, e ordiniamo: un'antipasto di pesce composto da moscardini caorlotti (non siamo molto lontani) cucinati al vapore, canoce e cape longhe sempre caorlotte Per il mio compagno di viaggio un primo piatto di gnocchi con sugo di gransoporo e rosmarino. Ci sono decine di modi per preparare i moscardini e tutti molto buoni, ma ci sono decine di modi per rovinarli. Per apprezzarne il sapore e la freschezza, sempre che lo siano, devono essere cucinati e mangiati al naturale, eventualmente passati in padella con olio e aglio, con l'aggiunta di pepe e prezzemolo, questi lo erano, eccellenti, teneri, e con un antico sapore di mare. :) :) Non ho sufficienti parole per descrivere la bontà delle cape longhe (cannolicchi) grandi come ormai non se ne trovano, senza sabbia (molto raro) cotte in forno, divine; un vero peccato che si trovino fresche solo fino a marzo. Normali le canoce (cicale di mare) olio e limone. Molto buoni anche gli gnocchi, presentati con una tazza a parte, con alcune chele del granchio. Secondi: Volpina ai ferri, portata al tavolo per vederla ancora fresca e un fritto misto. Non ricordo di aver mai assaggiato un fritto che non fosse fritto, portato sopra la carta gialla, non ha lasciato segni di unto: nel fritto c'era di tutto, fuorché il normale. 10 e lode. Fresca e saporita la volpina. Alla fine qualche dolce tipico delle mie zone, fritoe e crostoi. Il tutto accompagnato da un ottimo prosecchino, come si dice dalle mie parti. Abbiamo mangiato bene, eleganti i piatti e ben presentati, eccellente il servizio, competente e molto cordiale. Pranzo da cinque cappelli, ma il costo leggermente alto, 43€ cad. lo trasforma in quattro, non per la qualità ma per la quantità, pur sapendo di aver mangiato materia di prim'ordine, assolutamente fresca. Ritornerò per le mazanete e i spiantani in autunno. avanti che c'è posto

9 commenti

candy
30/01/2009
bicio ultimamente hai delle recensioni da gambero-rosso channel ! una curiosita' e scusa l' ignoranza = cos'e' il gransoporo ?
bicio
30/01/2009
ciao candy: rispondo molto volentieri alla tua domanda, il gransoporo è un grosso granchio, tipo la granseola, più grande, e con la corazza marrone scuro, e con le chele tipo l'astice. Lo si trova vivo negli acquari delle pescherie e lo si mangia solo se vivo. Il gransoporo è molto noto, e molto usato dalle mie parti, e viene preparato in diversi modi, da bollito, al forno ecc..ecc.. Meno noti sono i spiantani e le mazanete A disposizione.
Sissy
30/01/2009
molto invitante! ma adesso ci lasci qui curiosi: cosa sono i spiantani e le mazanete?
bicio
30/01/2009
Ciao erbamedica, i contadini ti chiamerebbero erbaspagna. :) :) Non è facile rispondere a questa domanda, che richiederebbe una lunga risposta, ma cercherò di risponderti per quello che sò e che mia madre mi ha insegnato. I spiantani sono granchi, granzo in dialetto, che mutano, ma si chiamano anche moleche o moeche a secondo del periodo in qui avviene la muta, prima o dopo. La muta dei granchi passa attraverso vari stadi, nell’arco dell’anno, e in periodi diversi, se sono maschi o femmine, i periodi sono in autunno e da marzo a maggio circa. Si chiama spiantano, quando è imminente a lasciare la corazza, e nel periodo autunnale, sono carissimi. Si chiama moleca, appena compiuta la muta; nel breve spazio di tempo che intercorre tra l’abbandono della corazza e la solidificazione della nuova, l’animale è tenero, molle, ed ecco il nome “moleca” ed è tutto commestibile e si mangiano dopo una semplice frittura. Invece la mazaneta è la femmina in periodo riproduttivo (con le ovaie mature) e provviste di corazza, si mangiano con il guscio con una semplice bollitura, dopo aver tolto gli arti e parte della corazza e preparate con sale, olio d’oliva e prezzemolo. Buon appetito
barbe
30/01/2009
Bavazza... ;) Gran bella esperienza, e che voglia che mi hai messo :) (gransoporro, capelonghe aarghh) Precise anche le spiegazioni ;)
joy
30/01/2009
Moscardini caorlotti,cape longhe caorlotte.... Mi fai venire voglia di ferie :( :( Sono ancora lontane,però mi sa che farò un saltino in marzo o ad aprile per andare a fare una merendina??? A Caorle :) :) Saluti
Sissy
31/01/2009
Spiegazione esauriente: grazie! Ma soprattutto adesso che so cosa sono mi è venuta una gran voglia di mangiarne! (erbaspagna è proprio cool!)
candy
31/01/2009
carissimo bicio, grazie mille per le spiegazioni , dettagliate e precise. Very professional :)
bicio
03/02/2009
E'stato un piacere, grazie a Voi.
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