Buono Scritta da
damiani Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
22.00 Coperti:
1 3 commenti Vi è mai capitato di guidare verso mezzogiorno e rendervi conto di dover mangiare assolutamente nel primo posto che trovate? Bene, a me è successo sull'argine dopo Sorbolo, di ritorno dalla fiera di Parma, un venerdì mattina. Vedo il cartello Brescello e scendo in paese con lo stomaco che reclama. Il paese mi ha sempre fatto molta simpatia e non solo per le note vicende cinematografiche che nel primo dopoguerra hanno dato vita ai racconti di Guareschi, cari a noi padani della Bassa.
Parcheggio di fronte al museo dedicato a Camillo e Peppone e scorgo il locale in questione.
Una stanza rettangolare per circa 50 coperti con muri rosso Borgogna e almeno un centinaio di foto di scena delle imprese del parroco democristiano e del sindaco comunista.
Vengo accolto da una bionda gentilissima e mi sistemo al tavolo con la copia del Resto del Carlino a leggere con cuore gonfio di dolore il prossimo ritiro dal calcio di Nedved e con l'atroce sospetto di essere capitato in un baraccone per turisti.
Ma ho fame!
La ragazza mi elenca subito i primi senza passare per l'antipasto (ma non c'è?): ho fame si, ma non per un pasto completo, per cui non indago. Tortelli di zucca con soffritto, tortelli verdi con burro e parmigiano, trippe, qualcos'altro che non ha attirato la mia attenzione e tagliatelle con culatello, che scelgo senza esitare. Per secondo ci sono coppa al forno, scaloppine all'aceto balsamico, spezzatino di vitello, qualcos'altro che non ha attirato la mia attenzione e salsiccie in umido con aceto balsamico. Per contorno solo radicchio scottato all'aceto balsamico e verdure cotte (fagiolini e carote).
Sarei più per ordinare primo e contorno ma le scarse opzioni mi orientano verso le salsiccie. Chiedo se è possibile avere una mezza porzione e vengo accontentato.
Dopo breve attesa arriva direttamente lo chef dalla cucina con il mio primo fumante. Le tagliatelle sono lisce come il culetto di un bambino (…macchinetta!) e annegate in un mare di passata di pomodoro che il fuoco lo ha visto appena. Ogni tanto si affaccia a supplicare perdono qualche brandello di salume che a mio avviso sarebbe stato in migliore compagnia di burro fuso e abbondante parmigiano (connubio padano inossidabile, in questo caso sciagurato è solo la Febbre del Pomodoro che affligge anche quel gran cuoco di mio suocero, lui però veracemente napoletano…). Il risultato di questa scelta è un piatto di pasta che avrebbe potuto cucinare chiunque abbia la capacitàdi sopprimere il gusto soave del culatello in un mare di acidità. Questa, si badi, è solo la mia modestissima opinione. Tutto sommato il sugo non è salato, come spesso succede cucinando un salume, e ha il pregio di smorzare i ricatti della mia pancia .
Dopo le notizie di cronaca (muore la sorella del cavaliere nano, siamo d'accordo con i francesi per la costruzione di 4 centrali atomiche..ma non c'è gia stato un referendum che ha detto NO?, il Milan esce dalla coppa del nonno, ecc..) arriva il mio secondo: quattro rocchetti di salsiccia con intingolo all' aceto balsamico e due palline (si, fatte con il pallinatore da gelataio..) di polenta.
E' tutto abbastanza ordinario e l'atteso contrasto dell'aceto è ridotto a qualche languido colpetto di sapore. Finisco il secondo velocemente e giusto per curiositàchiedo cosa propongono di dolce: “Oggi c'è poco- mi dice la biondina- solo creme caramel e pere cotte nel lambrusco.” “Perfetto – dico- , caffè ristretto”.
Il conto è stato di € 22. La distinta indicava due cose che mi hanno fatto abbastanza incazzare: un quarto di lambrusco non frizzante senza infamia né lode a € 2,5: per cui se ne ordinavo un litro spendevo € 10? e il fatto che ci fosse segnata la mezza porzione di salsicce a € 7: per cui se ne ordinavo una intera spendevo € 14?.
Concludo la recensione con alcune riflessioni:
1- Oggi la fame mi ha incastrato, riducendo il mio proverbiale fiuto di scova-trattorie a una barzelletta per turisti rimasti a piedi tra Parma e Sabbioneta;
2- E' giusto per il Culatello, dono di Dio agli esseri umani, finire in un sugo per la pasta, qualunque esso sia?
3- Devo abituarmi a guardare le ricevute PRIMA di salire in macchina, così almeno posso sbugiardare le vane promesse di mezze porzioni con il conto alla mano;
4- La visione futura dei capolavori in bianco e nero di Don Camillo e del Compagno Peppone saràindelebilmente legata a questa infausta mangiata e non più ai sabati sera da bambino a guardare la tele con la nonna Iris.
Il voto sarebbe di 1 cappello, ma rendo atto alla mia sciaguratezza di pendolare affamato e alla cortesia piemontese del personale.
3 commenti
27/02/2009
Gran bella recensione Oscar ;) Per me il culatello non và assolutamente cucinato. La cottura di cotanta delizia ne priva dei peculiari pregi che noi tutti conosciamo. Puoi ottenere lo stesso scopo con altri salumi meno pregiati. Poi, affogarlo nel pomidoro.... rabbbrrividiamoo! ;)